Dei tappi e delle cuffie di Massimo Gramellini

Dei tappi e delle cuffie BUONGIORNO Dei tappi e delle cuffie K^^EK tutelare il sonno dei resiSriHP*' denti, pennichella compreMp^sa, un sindaco udc del litorale ^romano ha vietato la musica sul lungomare di Fregene dalle due del pomeriggio alle nove del mattmo. Decisionisti, questi neo-democristiani. Inutile aggiungere che l'ordinanza col silenziatore ha gettato nello sgomento gestori e firequentatori dei locali notturni ad alta densità vip. Fin qui siamo ancora nell'etema disputa fra amanti del nirvana acustico e degustatori dello strillo amplificato (e poiché il diritto intemazionale sta sempre dalla parte della nazione invasa, la ragione spetta ai condomini e ai bagnanti costretti a sorbirsi nelle orecchie il divertimento altrui). A gettare nuova, o forse vecchia. luce sull'animo umano sono le soluzioni alternative all'ordinanza che i due schieramenti intendono proporre. I «silenzistd» suggeriscono ai «rumoristi» un tuffo nella tecnologia, reparto cuffie. Mentre i secondi invitano i primi a munirsi di un buon paio di tappi per le orecchie. Entrambi convengono sull'esistenza di un problema di convivenza. Ma ciascuno, con estrema naturalezza, ritiene che tocchi all'altro porvi rimedio. In tempi di rinnovato interesse degli stumosi per l'egoismo come fattore centrale dell'agire umano, la spiaggia di Fregene d conferma che, quanto a percezione delle esigenze del prossimo, la nostra sensibilità non si è molto evoluta dai tempi di Attila. C'è da dire, però, che allora non avevano le cuffie. di Massimo Gramellini