L'indagine sul naufragio si allarga a Malta di Fabio Albanese

L'indagine sul naufragio si allarga a Malta L'indagine sul naufragio si allarga a Malta Fabio Albanese SIRACUSA Si aggrava la posizione dei due scafisti arrestati lunedì dalla polizia di Siracusa dopo il drammatico sbarco di 71 clandestini, recuperati in mare da un mercantile. Il pm Filippo Focardi, titolare dell'inchiesta, ieri ha aggiunto il reato di «morte in conseguenza di altro debito doloso» a quello di favoreggiamento dell'immigrazione e andestina contestato ai due liberiani finiti in manette. Oggi il gip dovrebbe convahdare l'arresto dei due. Il sostituto Focardi, che ieri ha preso parte ad una riunione con il capo dell'ufficio e il dirigente della squadra mobile, domani andrà nel centro di accoglienza di Pian del Lago, a Caltanissetta, per interrogare i 58 naufraghi. C'è, tra l'altro, da chiarire una circostanza che la procura per il momento «non conferma né smentisce»: alcuni clandestini avrebbero raccontato che navi di passaggio nel tratto di mare dove la loro barca era alla deriva avrebbero cambiato rotta evitando di soccorrerli. Sono dunque molti i punti ancora da chiarire e, a questo proposito, il magistrato ha confermato di volere compiere una serie di passi ufficiali, anche attraverso il govemo italiano, per potere ricevere informazioni anche da altri Paesi, Malta in testa. Focardi chiederà «in via ufficiale la trasmissione dei verbali agli inquirenti maltesi» che hanno interrogato il clandestino ghanese prelevato con un elicottero dalla nave che ha soccorso il gruppo e trasportato nell'isola dei Cavalieri. Il racconto dell'uomo, ripetuto ieri anche ai giornali maltesi, offre una lettura dei fatti abbastanza precisi: il porto libico di partenza, Zuwarah, la traversata sulla barca di 14 metri, l'avaria al motore, la deriva per nove giorni senza cibo e acqua, esauriti in poche ore, i morti abbandonati in mare. Anche il numero esatto dei cadaveri, si parla ancora di 28 clandestini, non è confermato e il magistrato, dagli interrogatori dei 58 di Pian del Lago e da altri elementi che vorrebbe acquisire, vuol cercare di metter un punto fermo. Nella scaletta di lavoro c'è anche il recupero del barcone: «Non si tratta di un'operazione facile -ammettela barca è andata completamente fuori rotta, probabilmente era anche molto vicina alle coste maltesi, e poi potrebbe essere affondata». Per questo la procura di Siracusa ritiene fondamentale la collaborazione delle autorità di La Valletta. Ancora più difficile il capitolo che riguarda l'eventuale recupero dei cadaveri. Nel centro di accoglienza di Pian del Lago la giornata è trascorsa in attesa di notizie. I clandestini non sanno ancora quale sarà il loro destino. La maggior parte di loro, 53, sono liberiani e dunque potrebbero chiedere l'asilo politico. Le procedure di identificazione sono state completate e nei prossimi giorni dovrebbe arrivare a Caltanissetta la commissione del ministero dell'Interno per i rifugiati, la stessa che il mese scorso si occupò dei clandestini della Gap Anamur. Nel centro di Pian del Lago finiranno anche otto degli undici clandestini ricoverati in ospedale a Siracusa, dimessi perchè ormai fuori pericolo. Restano sotto le cure dei medici siracusani, in attesa di controlli clinici, le due donne e un uomo.

Persone citate: Filippo Focardi, Focardi