Trezeguet: la Juve ha più fame di tutti

Trezeguet: la Juve ha più fame di tutti IL CENTRAVANTI, FELICE DI ESSERE RIMASTO, LANCIA SUBITO LA SFIDA Trezeguet: la Juve ha più fame di tutti «Non saremo mai spettacolari come il Milan, ma in quanto a determinazione nessuno ci è superiore. Capello pretende molto, è il tecnico ideale per ripartire. Vedrete già domani in Champions» intervista Fabio Vergnano TORINO AVEVA svuotato l'armadietto nello spogliatoio, salutato i compagni, ringraziato medici, massaggiatori e magazzinieri. David Trezeguet si sentiva ormai un ex, pensava che la finale di Coppa Italia con la Lazio fosse stata l'ultima partita da juventino. Un po' di magone per un addio da perdente, ma anche la ferma volontà di non accettare compromessi, di provare di nuovo la sensazione di essere importante e indispensabile. A Barcellona o a Londra o in capo al mondo. Bastava trovare la chiave giusta per riaprire un rapporto che sembrava logorato in maniera irreparabile per problemi economici. L'ha individuata Fabio Capello, che è un allenatore di primissimo livello, ma è stato pure un abile mediatore fra Trezeguet e Moggi. «In cinque minuti mi ha convinto - racconta adesso il frances -. E' bastata una telefonata e mi sono sentito di nuovo addosso la maglia che non avrei mai voluto lasciare». Ai compagni ha dovuto dare spiegazioni? «Non erano necessarie, tutti sapevano che la mia prima scelta era sempre la Juve. Infatti sono ritornato ad allenarmi con molta naturalezza, li ho visti contenti. Ora voglio rivincere con loro». Sente di avere più responsabilità dì prima? «Perché? Ho sempre dato tutto per la Juve, non credo di dover dimostrare nulla di nuovo». Quindi è pronto a pilotare la stagione del riscatto? «Ci sentiamo forti e determinati. Non ci interessa il confronto con le altre squadre, la Juve è una squadra che storicamente deve stare davanti a tutti. Ci sono stagioni meno brillanti come l'ultima, ma il terzo posto finale dimostra che anche nei perìodi peggiori il livello è sempre elevato». Ritrovare Trezeguet è un sorpresa, ma vedere Capello in panchina non è ancora più sorprendente? «Se Lippi doveva lasciare, Capello è stata la scelta migliore. Il suo arrivo è un segnale dato da una società che non molla mai la presa». E' molto diverso il lavoro rispetto a quando c'era Lippi? «Ognuno ha propri melodi. Dopo il primo perìodo direi che siamo più lucidi e svegli rispetto a quando curava la preparazione Ventrone. Il prof era un numero uno, ma adesso mi sento anche meglio». Da quello che sì è visto finora in campo diremmo che c'è ancora molto da fare. «Manca la freschezza atletica e anche per questo non riusciamo a mettere in pratica con continuità quello che Capello ci chiede». Ovvero? «Carattere, grande pressing a tutto campo, rapidità nel!'attaccare, organizzazione di gioco. In fondo, comunque, non ci sono state svolte epocali, tatticamente la linea è quella di Lippi». I preliminari di Champions stanno condizionandovi? «Certamente si è lavorato forte pensando all'appuntamento di domani sera, anche per questo il rendimento nelle amichevoli è stato discontinuo. Ma superare il Djurgarden è troppo importante e sono sicuro che non ci faremo trovare impreparati». L'Europa quest'anno arriva troppo presto per affrontarla nella condizione ideale? «Non importa, abbiamo tanta voglia di Champions, siamo pronti a ogni sacrificio pur di avere la possibilità di riscattare l'ultima avventura non proprio febeissima». Con che spirito riparte Del Piero? «Lo vedo molto motivato, molto attento a quello che chiede Capello. Lui più di tutti ha voglia di rivincita e gli siamo vicini. Deve essere libero di testa, capire che non ha più nulla da dimostrare. Per me Alex è fondamentale, il mio gioco dipende molto da lui». Emerson è davvero un giocatore tanto determinante? «A centrocampo mancava uno con queste caratteristiche». Pensa che il mercato sia finito? «Se arrivasse Mutu sarebbe un arricchimento, ma va bene così per essere competitivi. Due giocatori per ruolo ci sono già». Basterà per superare il Mìlan? «Non saremo mai spettacolari come loro. Tuttavìa anche i rossoneri dovranno fare i conti con la nostra determinazione. Nessuno ha il carattere della Juve». ÉLifo In 5 minuti "" Capello mi ha convinto che restare sarebbe stata la scelta più giusta. Ma fosse dipeso da me non avrei mai lasciato questo gruppo, non volevo andarmene da perdente Ci mancava uno come Emerson, adesso siamo completi, anche se Mutu non si può discutere Ho rivisto un Del Piero motivato e attento a ciò che il tecnico gli chiede Alex è decisivo pGf j| ITìÌO qIOCO 99 David Trezeguet ha prolungato II contratto con la Juve fino al 2008. E' alla quinta stagione con la maglia bianconera

Luoghi citati: Barcellona, Europa, Italia, Lazio, Londra, Torino