Lerba del vicino

Lerba del vicino Lerba del vicino . NSPICV Parìa ^ Q \Q SV6nQatS ^ SDaVGntanO Cl'InCjhiltGrra ~nazionali Ef ora di grattare un po' di pettegolezzi dallo «Svengate», scandalo sessualpallonaro di tarda estate. Siamo alle cifre cioè alla frutta: 500 mila sterline per le rivelazioni della signorina Paria Alam (bassa macelleria sulle abilità erotiche dell'allenatore svedese più qualche stucchevole anelito amoroso), 3 milioni di sterline pagate da Eriksson alla ex fidanzata Nancy Dall'Olio per stare zitta almeno lei (volgarmente chiamati buona uscita) e svariati milioni di sterline avallati da Mark Palios, ex amministratore delegato della federazione inglese, per il nuovo stadio di Wembley e fermi dopo il suo licenziamento. Non era giusto togliere la panchina a Eriksson per affari extra sportivi ma è molto difficile lasciargliela ora che è laccata di rosa fucsia e dà un un po'troppo nell'occhio. C'è una federazione senza capo, senza addetto alle pubbliche relazioni e senza segretaria, c'è una squadra preoccupata di avere un coach che nessu- no più prende sul serio, c'è ima stampa scandalistica che ci marcia e una stampa scandalizzata e basta e c'è lui, il seduttore senza fisico che oltre a occhieggiare a ogni bellona guarda con voluttà anche ogni panchina che si libera. Ora c'è quella del Porto, fresca di insulto a Del Neri e così elastica da poter reggere anche «Svengo». L'Inghilterra giocherà la prossima amichevole contro l'Ucraina il 18 agosto: una partita finalmente, per allontanare la faccia di Eriksson da quella delle sue donne e avvicinarla ai calciatori. In tumulto pure loro: Paul Scholes, 29 anni, ha improvvisamente deciso di lasciare la nazionale. Non ne aveva mai parlato prima e una settimana fa è uscito fuori con: «Ho voglia di stare un po'con la mia famiglia» e lontano da quella indefinita dì Eriksson sembra. David Beckham ha profuso solidarietà spìccia e poi si è nascosto: ha abbastanza gossip da gestire da solo e non vuole saperne dì quelli del suo allenatore. Michael Owen è stato l'unico a lasciare un'intervista allarmata: «Smettiamola dì ridicolizzarlo, non si può martellarlo ogni giorno. La nazionale è una cosa seria, così la smontiamo». E la sensazione è che sotto tutte queste lenzuola stropicciate ci sia solo la volontà dì cambiare. La federazione aveva già fatto pedinare Sven Goran Eriksson ai tempi dei corteggiamenti di Abramovich. Lo avevano fotografato a un lascivo tè con i vertici del Chelsea. Lo svedese è rimasto, troppo caro scaricarlo e dopo ì faticosi Europei troppo fastidioso da tenere. L'ennesima botta ormonale con la segretaria sembrava studiata apposta per farlo fuori ma la signora ha mescolato gli uomini e le carte. Il prezzo di questa antipatia è salito così tanto che sarebbe meglio saldarlo, divorziare legalmente senza pretendere dì far pagare a Eriksson gli alimenti.

Luoghi citati: Inghilterra, Ucraina