Calderoli: la tossicodipendenza è una malattia
Calderoli: la tossicodipendenza è una malattia SECCO NO DALL'OPPOSIZIONE: E' L'ENNESIMO DEPISTAGGIO IDEOLOGICO Calderoli: la tossicodipendenza è una malattia «Come tale dovrebbe avere la dignità, le cure e le strutture per vincerla» ROMA Posizioni diverse nel governo sulla lotta alla droga. Mentre il Dipartimento per le politiche antidroga non ha ancora preso il via e si ipotizza l'istituzione di un ministero ad hoc, a sorpresa il ministro leghista delle riforme, Roberto Calderoh, lancia una proposta: la tossicomania dovrebbe essere riconosciuta come malattia, e come tale avere «la dignità, le cure, gh specialisti, le strutture, i finanziamenti» che le malattie meritano. Due rappresentanti dell'esecutivo, il sottosegretario alla salute Antonio Guidi e il sottosegretario al Welfare Grazia Sestini dicono invece che no, la tossicodipendenza non è una malattia e medicalizzare il problema non è la soluzione. «Come medico, come uomo politico e oggi come esponente del governo afferma il ministro Calderoh - mi sento colpevole responsabile per tutto quello che ancora non si è fatto. Mi auguro che il neodipartimento possa produrre qualche cosa di più, ma quello che fino ad oggi non si è mai avuto il coraggio di riconoscere è che le tossicomanie sono il sintomo di una malattia dell'animo e che quindi la droga debba essere riconosauta come una "malattia" che deve avere la dignità, le cure, gh specialisti, le strutture, i finanziamenti cui, sulla carta, ha diritto ogni malattia. Il tossicodipendente deve avere l'obbligo di curarsi così come lo Stato deve avere l'obbligo di fornirgli le cure, senza dimenticarsi che esistono le tossicomanie anche da quelle che, erroneamente, vengono definite droghe leggere». Una (onaggiore attenzione all'aspetto medico della tossicodipendenza è giusta - replica Guidi - ma senza eccedere. La medicina può aiutare ma non risolve». Nella lotta alla droga, «va privilegiato l'approccio multidisciplinare, quello medico, quello psicologico, quello sociale. Come tutte le difficoltà del vivere anche la tossicodipendenza ha necessità di momenti che richiedono interventi medici, altri legati di più all'integrazione sociale. È tipico delle dipendenze pensare che un atto medico possa aiutare. Ma non risolve». Per Sestini, «la medicalizzazione ha creato gli zombi schiavi del metadone, proprio quella politica che noi combattiamo. La tossicodipendenza precisa - non è una malattia anche se in fase acuta ha bisogno di cure specifiche in tal senso. Il compito dello Stato è invece mettere i ragazzi e le famiglie nelle condizioni di scegliere fra i vari percorsi educativi finalizzati alla ricostruzione della persoralita. Il problema della droga, infatti, non può prescindere dai problemi sociali». Sestini segnala poi che in tema di lotta alla droga «siamo in un momento di stallo» legato alla fase organizzativa del nuovo dipartimento, non ancora operativo. Livia Turco, responsabile welfare dei Ds, giudica la proposta «l'ennesimo depistaggio ideologico» che copre «il vuoto di politiche del governo. Calderoli non si avventuri in materie che non gli competono. Pensi, invece, a fare il suo mestiere che è quello di mettere in condizione di lavorare i medici, gh psicologi, gh specialisti, tutti gh operatori che già esistono». Per alcuni addetti ai lavori, invece, la proposta del ministro deUe riforme è da prendere in considerazione. Il tossicodipendente è un malato per Massimo Barra, fondatore e direttore di Villa Marami, anzi - dice - «è il prototipo del malato, perchè è malato fisicamente, psicologicamente e socialmente. Benvenga, quindi, la proposta di Calderoli». Contro la droga non c'è un'unica strategia ma un ventaglio di terapie, e quindi, quando serve, va bene il ricorso alla comunità, all'intervento in strada, alla riduzione del danno, alla somministrazione di metadone, alla sperimentazione di assunzione di eroina, ai reparti di disintossicazione». L'istituzione di un ministero antidroga trova il dissenso di Marco Cappato, segretario dell'associazione Luca Coscioni: »r eventuale creazione di un ministero ad hoc nella migliore delle ipotesi rimarrebbe un provvedimento votato alla propaganda o ad aumentare l'efficacia ài politiche fallimentari». Ir,i.] Favorevole il fondatore della comunità Villa Maraini «Chi si droga è il prototipo del malato. Buona l'iniziativa del ministro delle Riforme» Il ministro per le Riforme Roberto Calderoli (Lega Nord)
Luoghi citati: Roma
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