Pochi strumenti ma tanta abilità di Francesco Iannuzzi

Pochi strumenti ma tanta abilità CHE COSA SERVE PER UN VIDEOMONTAGGIO Pochi strumenti ma tanta abilità Francesco iannuzzi ROMA Il videomontaggìo non è certo un'attività cui tutti possono dedicarsi. Per quanto il filmato sia pìccolo nelle dimensioni e nella durata, richiede alcune capacità specifiche. Il ventiduenne californiano Benjamin Vandenford che, per fare un macabro scherzo, ha girato la propria decapitazione, come fosse un ostaggio ucciso in Iraq, queste capacità le ha dimostrate. Per molte ore le agenzie dì stampa e le televisioni dì tutto il mondo hanno preso per vero il filmato. Anzi, se non fosse arrivata la sua «confessione» spontanea, la notizia sarebbe su tutte le prime pagine dei giornali dì oggi. Ma quali mezzi tecnici sono necessari per cimentarsi nel videomontaggìo? Innanzitutto serve una telecamera digitale, un buon computer con un processore potente, una scheda vìdeo in grado dì acquisire ì filmati girati con la telecamera, una buona dose dì memoria Ram, dei buoni programmi per montare le immagini e un collegamento a Internet, almeno una Adsl per «uplodare» rapidamente il vìdeo una volta ultimato. Questi primi requisiti non chiedono certo abilità particolari: serve solo un capitale dì circa 1500 euro per comprarsi il materiale, lo si può fare anche a rate. E' a questo punto che entrano in campo le capacità specifiche che è diffìcile trovare abbinate: un'ottima conoscenza del funzionamento del computer e una grande abilità nel manipolare le immagini. E per rendere credibile il filmato ci vuole anche una vera e propria capacità artìstica. In particolare Benjamin ha prima ricostruito l'ambiente (forse non in modo impeccabile, alle sue spalle mancavano i carcerieri armati), poi si è Telecamecomputerprocessorcollegamea Internetinutile, pegrandi capdi manipole immagi a digitale con un e potente ento . Tutto rò, senza pacità lare ni seduto di fronte alla telecamera e ha recitato la parte (con sicuro cinismo, ma con altrettanto talento d'attore) dì un uomo che nel giro dì un minuto - il filmato dura 55 secondi - guarderà in faccia la morte. Come da copione ha chiesto il ritiro delle truppe Usa dall'Iraq per evitare altre morti. Poi si è visto un coltello lacerargli la gola. Infine sangue, tanto sangue. Per fare questo il «genio macabro» ha avuto bisogno dì sangue fìnto, lo stesso che sì usa nei trucchi dì scena e soprattutto nelle sequenze dì corpi mutilati. Questi ultimi lì ha recuperati da Internet, andando a scovarli nei siti dì Hamas. Questa è stata senz'altro la parte più diffìcile del montaggio. Prima dì tutto ha dovuto peggiorare la qualità dei vìdeo per renderli più «amatoriali» e compatibili con quello che aveva girato con le sue mani. Ha dovuto prestare attenzione alle luci e alle ombre per far sembrare il tutto frutto dì un vìdeo girato in un'unica stanza e nello stesso momento della giornata. A questo punto a Benjamin Vandenford serviva un ultimo tocco: depositare il filmato in un posto in grado di renderà affidabile il ritrovamento. Ha scelto così un forum dì discussione sull'Islam e la guerra in Iraq. Ha funzionato, tutti gli hanno creduto nonostante i dubbi e le smentite dell'amministrazione americana. L'aspetto più singolare è che quel video è rimasto lì per settimane, nessuno se n è curato. Poi, tutto d'un tratto, ha attirato l'attenzione dei più, fino a essere trasmesso dalle principali tv dì lìngua araba. In tutto questo resta da chiedersi se il giovane californiano non avrebbe fatto melio a cavalcare in surf le onde el Pacifico, invece di navigare nella Rete, realizzando questo «scherzo», come lui stesso lo ha definito. Telecamera digitale computer con un processore potente collegamento a Internet. Tutto inutile, però, senza grandi capacità di manipolare le immagini

Persone citate: Benjamin Vandenford

Luoghi citati: Iraq, Roma, Usa