Mutu resta inglese, la Juve zoppica di Fabio Vergnano
Mutu resta inglese, la Juve zoppica L'ATTACCANTE ROMENO «BLINDATO» DA ABRAMOVICH CHE NON HA ACCETTATO LE ULTIME CONDIZIONI DI MOGGI Mutu resta inglese, la Juve zoppica Nel test di Cesena serve un rigore di Del Piero per vincere Fabio Vergnano inviato a CESENA Approdata in Romagna soltanto quattro ore prima dell'amichevole cesenate, ultimo test in attesa di agganciare la Champions League attraverso la porta di servizio, la Juventus ha trovato la solita folla di bagnanti scottati dal sole della riviera adriatica, e la notizia che Adrian Mutu resterà al Chelsea. Moggi è rimasto a Torino per seguire gli sviluppi della vicenda prima del solito weekend caprese e quando Capello ha riacceso il telefonino dopo l'atterraggio ha sentito la voce del dg che gli toglieva le ultime illusioni. Moggi ha avuto una mattinata intensa: è entrato ed uscito più volte dalla sede di corso Galileo Ferraris, ma non ha mai incontrato Mutu né i suoi procuratori Bacali e Pretti. Il romeno era annunciato in partenza da Londra nel primo pomeriggio, ma l'aereo per Torino è decollato con un posto vuoto in più. Viaggio inutile, Abramovich si è impuntato e alle condizioni imposte da Moggi ha blindato il giocatore. Il boss venuto dalla Russia ha deciso che la generosità a oltranza non è una delle sue virtù, qualcuno l'ha consigliato di non accettare l'accordo dopo aver già perso Crespo e Veron a costo zero. «Tutti incassano denaro dalla cessione di giocatori, perchè io no?» si è chiesto Ahramovich cui non piace fare la figura di quello che fa fare gli affari agli altri. Così ien mattina non ha avuto esito positivo l'incontro avvenuto nella sede di Stamford Bridge fra Kenyon, general manager dei blues, e Giovanni Bacali. Anzi, si sono lasciati malissimo perchè Kenyon ha dettato le nuove condizioni, cui peraltro non si è adeguato in aperto contrasto con il suo boss: ingaggio di 2,5 milioni a totale carico della Juve e fra un anno diritto di riscatto obbhgatorìo, non facoltativo come voleva Moggi. Tutto annullato. Mutu, furibondo, non si è presentato all'allenamento. Una grande delusione per lui che voleva la Juve ad ogni costo. Il romeno sarebbe stato importante per impreziosire il parco attaccanti, e ora Moggi dovrà muoversi in altre direzioni. Impresa non facile, perchè la regola del costo zero vale per tutti. Senza contare che le voci sull'arrivo del romeno avevano già creato qualche disagio nella truppa bianconera. Miccoli, in particolare, l'ha presa come un atto di sfiducia. Intanto da Londra dicono che la Juve tratta Appiah con l'Arsenal, che deve sostituire Vieira. Comunque ieri sera Capello si è seduto in panchina imperturbabile come sempre. In questo momento gh preme di più verificare la condizione della squadra che fra tre giorni sarà in campo contro il Djur^arden. Lì sì che la Juve si gioca la reputazione. Stamane, nonostante il rientro notturno, tutti in campo per preparare la sfida di Champions che la Juve affronterà senza Nedved, luliano e Camoranesi, infortunati. Nella prova generale, piuttosto moscia per una squadra che sta per giocarsi tutto, Capello ha schierato questo 4-4-2 iniziale: Buffon; Tnurain (l'st Bìrindelli), Ferrara, Legrottaglie, Pessotto (l'st Miccoli); Ohvera (1' st Siasi), Tacchinardi, Emerson, Zambrotta; Trezeguet, Del Piero. Non è detto che martedì Thuram torni al centro della difesa (con Birindelli esterno) visto che Zebina è squalificato e non può giocare il primo incontro di Champions. II Cesena ha sorpreso una Juve appesantita nei movimenti andando in vantaggio al 9' pt con Bemacci su amnesia collet¬ tiva della difesa. Pareggio al 17' di Zambrotta con fendente dalla sinistra, poi una Juve troppo poco credibile, lontana da quella che don Fabio immagina. Ferme le punte, bene Pessotto e Zambrotta, molto vivo Olivera, a scartamento ridotto Emerson. Nella ripresa Capello ha messo Miccoli accanto a Trezeguet e Del Piero defilato a sinistra a centrocampo. Per Alex un campanello d'allarme che in parte è servito da sveglia per lui, cresciuto insieme alla squadra che ha ritrovato almeno in parte gioco e brillantezza. A 2' dalla fine il gol vittoria realizzato su rigore proprio da Del Piero. Quando è arrivato con la squadra a Cesena, Fabio Capello è stato raggiunto da una telefonata di Luciano Moggi che gli ha confermato quanto si era intuito giovedì: Muta non verrà più alla Juventus
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