Google ritardata per problemi tecnici

Google ritardata per problemi tecnici PERPLESSITÀ' PER L'INSOLITO COLLOCAMENTO ONLINE Google, Ipo ritardata per problemi tecnici NEW YORK Doccia fredda per il debutto in Borsa di Google. L'offerta pubblica iniziale (Ipo) del motore dì ricerca più popolare del Web subirà come minimo un ritardo. L'Intemet company californiana aveva fissato perieli il termine del collocamento online (su www.ipo.google.com), ma secondo il Wall Street Journal il processo di registrazione all'asta online - una novità assoluta in ima Ipo - è stato più lungo del previsto. Le azioni Google non arriveranno quindi sul mercato prima del 16 agosto, invece di quel 10 agosto considerato come probabile in un primo momento. Nel frattempo, il management ba ammesso di non aver registrato alla Sec il collocamento di 23,2 milioni di azioni e 5,6 milioni di stock options: una violazione delle regolamentazioni federali. L'altro ieri la società si è detta disponibile a riacquistare i titoli per 25,9 milioni di dollari, una possibOità tecnicamente si chiama «offerta di rescissione» - cbe ha scarsa possibilità di successo, dato che il valore di riacquisto delle azioni sarebbe molto inferiore aquelloacui saranno venduti i titoli nelllpo. E' probabile che i possessori delle azioni incriminate preferiscano aspettare: i loro titoli risulteranno automaticamente registrati presso la Sec e saranno negoziabili come quelli di chiunque altro. La palla, quindi, passa alle autorità finanziarie statunitensi, e non solo californiane: Google ha ammesso, infatti, che potrebbe aver violato la legge di 18 stati oltre al Distretto di Columbia. Scontato un ritardo nell'esordio al listino tecnologico Nasdaq, sono in molti gli investitori cbe si aspettano possibib ripercussioni sul successo dell'operazione-borsa per Google. C'è chi ipotizza uno slittamento di qualche settimana, e chi, come l'analista Thomas Wyman di Husic Capital Management, si aspetta che la Ipo non parta prima di settembre. Mentre non è escluso che la sodetà sia chiamata a pagare una pesante multa per la mancata registrazione delle azioni emesse. L'azienda di Larry Page e Sergey Brin aveva annundato di voler emettere 24,6 milioni di azioni per 2,7 miliardi di dollari a un prezzo compreso fra i 108 e i 135 dollari per azione. Un valore, quello ipotizzato per le azioni, che corrisponde a una valutazione della società pari a 329 volte il valore del suo utile 2003: si tratta di più del doppio del rivale prindpale. Yahoo, e il management potrebbe dover rivedere il prezzo proprio a causa delle inchieste. Peraltro, secondo i dati riportati da Comscore Media Metrix, sodetà che monitora il traffico nei siti, su Internet non c'è la fila per acquistare quello che sembrava uno dei titoli più ambiti a Wall Street. Chi sembra interessato a sottoscrivere le azioni Google ha più che altro legami affettivi con il gruppo: «Sono bravi ragazzi, e stanno facendo la cosa giusta» ha detto John Gage, dirigente presso Sun Microsystems, che partedperà all'asta. Categorico invece l'analista Jeiry Kaplan, ex dirigente presso la sodetà software Lotus: «Non comprerò le azioni Google ba detto - e penso che molti altri faranno come me», [ann.mas.]

Persone citate: John Gage, Kaplan, Larry Page, Sergey Brin, Thomas Wyman, Yahoo

Luoghi citati: Columbia, New York