Treu: ci sono tensioni ma niente drammi di Antonella Rampino

Treu: ci sono tensioni ma niente drammi LO SCONTRO TRA BORDOW E IL LEADER Treu: ci sono tensioni ma niente drammi intervista Antonella Rampino ROMA TizianoTreu SENATORE Treu, lei è uno degli otto firmatari della durissima lettera di risposta ai timori del vostro capogruppo, Willer Bordon, di «scissioni» all'interno della Margherita, se continuano le «esternazioni» del presidente Francesco Rutelli. Allora, siamo alla richiesta di dimissioni di Bordon da presidente del gruppo? «Non esiste proprio. Noi siamo preoccupati perché agitare drammaticamente ipotesi quasi scissionistiche, anche se, veramente questa parala Bordon non l'ha pronunciata, è troppo. E' necessario che ci . parliamo. Vedo che Bordon risponde favorevolmente, ci vedremo il 21 settembre. Ma comunque il percorso è già delineato. Abbiamo deliberato all'unanimità la ' federazione dei gruppi dell'Ulivo in Senato, alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva. E' il primo passo di quel che dice Prodi, la federazione. Dunque non dobbiamo drammatizzare. E lo dico a Bordon, ma non solo a lui, dato che in verità non è il solo a temere tensioni e fratture nella Margherita. Ma è follia credere che qualcuno voglia arrivare sino a quel punto». Qualcuno chi, senatore Treu? Bordon o Rutelli? «H dato preoccupante è che noi stiamo dando l'impressione di una Margherita che non è d'accordo con se stessa, idee diverse, reciproche...». E' un consiglio al presidente del partito a non entrare a gamba tesa nel dibattito politico? «Dobbiamo trovare delle regole, anche sul come fare le esternazioni. Di certo, quando si litiga in casa, o i litiganti discutono delle colpe, che possono anche essere distribuite equamente, oppure la famiglia va in rovina. Io ho sempre detto che le questioni, sé riguardano il merito si affrontano nel merito. Trovo paradossale che nel momento in cui tutti, a cominciare da Prodi, siamo impegnati nel processo di federazione, si verifichino degli equivoci e delle ambiguità tra di noi. E' chiaro che nel partito ci sono sensibilità diverse. Come è a accuse chiaro che la Margherita è E'crqualcuno arrivare sina una scissDobbiamo trovare delle regoanche sul fare le esternazio til?andata non bene alle recenti elezioni. Dunque esiste il tema di come si intercettano i voti in libera uscita dal centrodestra, ed è un tema non ancora risolto. Dobbiamo approfondire il tipo di riformismo che la Margherita deve portare avanti per svolgere immolo nella coalizione. Se voghamo essere un asse portante della coalizione e non una scheggia impazzita». E ovviamente, dato anche il suo percorso politico, lei condivide quel che Rutelli dice facendo scalpore, ovvero che quando l'Ulivo tornerà a Palazzo Chigi non dovrà cancellare le riforme di Berlusconi, ma ritoccarle dove è necessario. «Ma sono mesi che noi stiamo discutendo, imche con .i diesse e con Rifdhdaziohie e i Verdi, questi delicatissimi temi! Naturalmente Rifondazione ci ha detto che si deve abrogare tutto, noi abbiamo sempre sostenu- to in accordo con i diesse che ci sono cose che sono in continuità con quanto noi abbiamo fatto in passato, e altre che non vanno, come per esempio l'eccesso di flessibilità, che va corretto. Così come vanno integrati gh ammortizzatori sociali. E' solo per farle un esempio, naturalmente. E per spiegare che è ovvio che non solo la Margherita, ma tutta la coalizione deve darsi una posizione unitaria». Dunque lei dice: Rutelli ha detto quel che tutti sapevano. «Beh, che alcune volte la Margherita sia stata accusata di fare uscite anticipate, e fuori dal coro di coalizione, è anche vero. Ma sui punti affrontati da quell'intervista di Rutelli la posizione è nota da tempo. E si considera quell'uscita destabilizzante solo perché la posizione non era stata ancora esplicitata. Insomma, quanto aspettiamo a chiarirci le cose tra di noi, nella coalizione e nella Margherita, su questi punti?». Ecco, che cosa aspettate? «Speriamo il meno possibile. Continuano a girarci attorno, e poi quando capitano delle esternazioni si fanno dei processi alle intenzioni e poi non si va a fondo del programma. Certo, il processo federativo serve proprio a questo, a sciogliere i nodi, e il gruppo del Senato ha fatto bene ad avviarlo, ad accelerare. Sennò scusi, gh elettori ci mandano a quel paese. E la Margherita allora diventa follia redere che vòglia no ssione o ole come A A oni ^ a E'follia credere che qualcuno vòglia arrivare sino a una scissione Dobbiamo trovare delle regole anche sul come fare le A A esternazioni ^ TizianoTreu

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