Benzina alle stelle, il governo scrive ai petrolieri

Benzina alle stelle, il governo scrive ai petrolieri I NUOVI RIALZI DEI CARBURANTI RIACCENDONO I TIMORI DI UN RITORNO DELL'INFLAZIONE. SINDACATI IN ALLARME Benzina alle stelle, il governo scrive ai petrolieri La verde vola oltre quota 1,17 euro. «Serve uno sforzo per frenarla» Vanni Cornerò Benzina mai così cara nella storia del mercato petrolifero italiano: ieri la «verde» ha superato quota 1,71 euro al litro in tutta la rete dei distributori, dopo aver anticipato il nuovo record nelle stazioni di servizio delle autostrade. Api e 08 sono a 1,171 euro al litro, mentre Agip e Ip, pur non raggiungendo questi livelli, hanno rimesso mano ai propri listini aumentandoli rispettivamente di 0,002 e 0,003 euro al litro (1,168 e 1,169 euro). Dall'inizio dell' anno ad oggi per fare il pieno ad un auto di cilindrata mediogrande ci vogliono almeno 6 euro in più e il governo, alle prese con i conti pubblici da far quadare, non ha nessun margine di intervento. Insomma niente riduzione del carico fiscale sui carburanti, tutto quello che il ministero delle Attività produttive può calare sul tavolo della crisi è la carta della «moral suasion», a giocarla è stato il sottosegretario Giovanni Dell'Elee, che ha scritto ai petroheri chiedendo, a nome dei consumatori «ogni sforzo, possibile ragionevole per contenere i prezzi». Proprio i consumatoli chiamati in causa da Dell'Elee non si accontentano però dell'appello del sottosegretario, sollecitando un intervento puntato sul- la. doiVic-aUzzazio ne di b enzma e gasolio «Per non penalizzare come spiega l'associazione Intesa - le famiglie che, solo per il caro-pieno, quest'anno rischiano di dover spendere oltre 460 euro in più rispetto al 2003». Aumento che sale a 526 euro a famiglia se si aggiunge l'incidenza dei rincari petroliferi sui prezzi al dettaglio, sui trasporti e sui possibili ritocchi alle tariffe di luce e gas. Dal fronte dei petroheri arrivano risposte che sono vere docce fredde: «Lo scenario intemazionale è così instabile che in questo momento può accadere di tutto dice il presidente dell'Unione petrolifera italiana. Pasquale De Vita - in proporzione agh aumenti in corso sui mercati intemazio- nali nel nostro Paese i prezzi stanno crescendo meno. Ma previsioni è meglio non fame». L'amministratore delegato del Gruppo Erg, Alessandro Garrone non è certo più ottimista: «I prezzi del greggio - dice - si manterranno alti nel medio-lungo periodo, anche se una parte degli attuah aumenti, tra 5 e 10 dollari al barile, è legata non a ragioni industriah, ma a fattori di natura speculativa. L'unica soluzione sarebbe quella di toghere il greggio dal mercato borsistico, ma non è una strada praticabile». Ai petroheri rephea il leader della Uil, Luigi Angeletti: «Non ci vengano a raccontare la favoletta del mercato, mentre in Italia vige un rigido oligopolio. Quando il barile di petroho sale le compagnie trovano ogni scusa per aumentare il prezzo della benzina, ma quando il prezzo del barile cala, quello al distributore no, assestandosi così ogni volta ad un livello più alto». La Uil con Cgil e Cisl chiede quindi che il govemo, per evitare che l'aumento delle quotazioni del petroho geli le possibilità di ripresa dell' economia, convochi subito il tavolo di monitoraggio dei prezzi e delle tariffe promesso nell'ultimo vertice a Palazzo Chigi. Secondo l'Ugl bisogna intervenire sul sistema delle accise: «E'un passo indispensabile - sottolinea il segretario generale, Stefano Cetica - per contenere il calo dei consumi e rendere meno incredibile il tasso di inflazione programmata previsto nel Dpef». Un problema pesante quello di inflazione e consumi, visto che, come segnala la Coldiretti, già oggi il costo dei prodotti energetici in agricoltura ha fatto segnare l'aumento record del 4,2^0 rispetto allo scorso anno, nettamente superiore alle variazioni di prezzo di tutti gli altri mezzi di produzione. Le ricadute sulla borsa della spesa sono purtroppo facilmente immaginabili. Nelle valutazioni dell'ex ministro del Tesoro, Vincenzo Visco, c'è una crisi energetica che durerà dieci anni e che richiede la sterilizzazione dell'Iva sui carburanti, una misura caldeggiata anche dagli aderenti ad Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsuma- tori che propongono il boicottaggio delle compagnie che praticano gli aumenti più alti sui prezzi alla colonnina. Richieste e sollecitazioni che non convincono il neo consighere economico di palazzo Chigi, Renato Brunetta, persuaso che l'attuale impennata del prezzo del petroho sia momentanea e possa essere riassorbita anche in tempi brevi. «Bisogna - dice Brunetta - riuscire a guardare al di là della bolletta, del breve periodo, anche se gli incrementi sensibih di prezzo alla gente ovviamente fanno male». Per i consumatori si prepara una nuova stangata: 526 euro di spese in più per ogni famiglia tra pieno, tariffe e aumento dei prezzi IL COSTO DELLA VERDE IN EURO i Quotazione di ieri dei prezzo di vendita consigliato da alcune compagnie ai propri gestori (al netto di maggiorazioni di gestione e di differenziali geografici) m ~5#-r~f-2P: ippei imMfm 10.343 0.303 ^ I MAGGIORI COSTI PER LE FAMIGLIE ITALIANE i Spese per carburanti : i Spese per trasporti Aumento prezzi al dettaglio i Aumenti luce e gas 1985 .1990 1991 1992 1993 1994 1995 : 1996' - 1997 1998 j 1999 f 2000 | 2001 2002 ; 2003 y. 2004

Persone citate: Alessandro Garrone, Brunetta, De Vita, Giovanni Dell'elee, Luigi Angeletti, Renato Brunetta, Stefano Cetica, Vanni Cornerã², Vincenzo Visco

Luoghi citati: Adoc, Italia