KERPY-ECMARDS le idee per vincere

KERPY-ECMARDS le idee per vincere it NETWORK PIÙ' VICINO Al REPUBBLICANI INTERVISTA LA COPPIA PRESItfèNZI ALE DEMOCRATICA KERPY-ECMARDS le idee per vincere intervista Chris Wallace SENATORE Kerry, lei pensa che 1 suoi discorsi retorici sulla guerra in Iraq siano coerenti con le posizioni che ha assunto in senato per tutti gli Anni 90, quando votò più volte contro le leggi per migliorare la difesa e l'intelligence? Kerry: ((Assolutamente coerenti. Ho votato a favore dei più importanti aumenti delle spese militari nella storia dell'America. Ho votato per rafforzare i servizi segreti. Qualcuno ha voluto prendere un paio di miei voti qua e là e ne ha fatto un castello contro di me. Ma alla resa dei conti quello che importa davvero è che io sono andato a difendere la mia patria quand'ero giovane e la difenderò come presidente. Quello che importa è il fatto che io so come uscire dal pantano dell'Iraq. Io so come costruire alleanze e rafforzare la posizione dell'America nel mondo. Io combatterò il terrorismo in modo più efficace e renderò l'America più sicura di quanto non abbia fatto Bush». Senatore, lei continua a ripetere che sa che cosa ' fare con l'Iraq, poi però in concreto dice solo di avere un piano per portare gli alleati a condividere il peso dell'impresa... Edwards: «Scusate se mi intrometto, ma questo non è vero. Io ho parlato specificamente della necessità di portare altri Paesi, in particolare Francia, Germania e Russia... Vede che torniamo sempre allo stesso punto? Edwards: ((... a partecipare alla ricostruzione dell'Iraq, in modo che possiamo avere una riduzione del debito. Come vede, è un'idea molto specifica. Abbiamo anche parlato della necessità di assicurarci che Paesi come la Siria e l'Iran non si mettano di traverso nel nostro sforzo per portare la democrazia in Iraq. In ogni caso non facciamo discussioni accademiche. Abbiamo bisogno di ricominciare da capo. Abbiamo bisogno di un presidente che possa andare alla Nato e, con la credibilità necessaria, portare l'Alleanza dalla nostra parte. Sono convinto che si possa fare». E se non ci riuscite? Siamo già andati una volta a chiedere aiuto alla Nato e hanno detto no. Kerry: ((Al presidente». Va bene. Ma perché gli elettori dovrebbero credere che voi ci riuscirete? Kerry: «Non posso dire come negozierò da presidente prima di esserlo. Posso però dire che so come fare. Ho negoziato con altri Paesi. Ho lavorato su questi temi per anni. Io dico che il clima può cambiare radicalmente. I leader degli altri Paesi lo sanno. Questa amministrazione ha rotto le relazioni che avevamo. E c'è una generale mancanza di credibilità e di fiducia. Io so come portare quei Paesi al tavolo dei negoziati. Abbiamo da giocare alcune carte eccellenti. I Paesi arabi hanno tutto l'interesse a che in Iraq non ci sia un govemo debole, eppure oggi non sono al tavolo delle trattative. Così pure i Paesi europei. La verità è che il presidente Bush ha sbagliato le mosse in diplomazia. Occorre ricominciare tutto da capo». Senatore Kerry, lei dice anche che non porterà mai il suo Paese in guerra sulla base di false informazioni e si assicurerà che i dati raccolti dall'intelligence non vengano distorti dai pohtici. Cioè lei in pratica dice che il presidente Bush ha fuorviato l'America. Kerry: «L'ho detto più volte». L'ha fuorviata intenzionalmente? Kerry: «Ci ha fuorviati sull'utihzzo del voto che ha ottenuto da tutti noi al Congresso. Aveva promesso di costruire una coalizione intemazionale, di esplorare fino in fondo l'opzione Onu, di ricorrere alla guerra come ultima risorsa. Non ha fatto nulla di quanto aveva promesso. La differenza tra ciò che ha detto e ciò che ha fatto la vedono anche i cittadini ameri- cani. E adesso stiamo pagando carissimo il fatto di essere andati in guerra senza avere un piano per vincere la pace» Quando lei dice che l'intelligence è stata distorta dai pohtici, intende dire che il presidente ha agito intenzionalmente? Che sapeva molto più di quanto non ci facesse credere? Kerry: «L'amministrazione sapeva più di quanto non ammettesse sul materiale nucleare proveniente daU'Africa. Ci sono documenti che lo provano. Ha fatto deUe dichiarazioni sui legami tra Saddam Hussein e Al Qaeda, anche se la stessa Cia negava un coinvolgimento dell'Iraq negh attentati dell' 11 settembre». Sarebbero queste, le bugie? Kerry: «Lei vuole farmi dire cose che non ho detto e non dirò. Dico solo che hanno fuorviato l'America. Se l'hanno fatto intenzionalmente, lo decideranno gli americani». Senatore Edwards, il presidente Bush dice che lei e Kerry aumenterete le tasse. Dice anche che Dick Cheney non sarà il più fascinoso dei candidati, ma conosce bene i problemi della sicurezza nazionale. Come reagisce a queste dichiarazioni? Edwards: «Innanzitutto penso che gli americani siano stufi di questi discorsi. Io credo che dai leader si aspettino leadership. Io credo che vogliano sapere che cosa Kerry e io faremo per questo Paese. Che cosa faremo per la classe media che in questo momento se la passa male, che cosa faremo per la sanità, per la disoccupazione, perpermettere ai genitori di mandare i figli all'università. Poi vogliono sapere che cosa faremo all'estero, come ci comporteremo con il resto del mondo. Questo è quanto. Invece il presidente Bush continua ad attaccarci sul piano personale». E le tasse? Edwards: «Per il 98 per cento degli americani non cambierà nulla. Manterranno i tagli fiscah che hanno ora. E noi aggiungeremo altri tagli per i figli all'università e le cure mediche». Senatore Kerry, nel suo discorso alla Convention di Boston, lei ha promesso di volare alto, di non fare beghe da cortile. E invece adesso torna a dire che il presidente ci ha condotti proditoriamente in guerra. Kerry: «Non ho detto così». Era implicito nelle sue parole. Kerry: «Non ho detto così nel mio discorso alla Convention, e lei ora sta citando quel discorso». Lei ha anche detto che non giocherà con la Costituzione, lasciando intendere che il presidente Bush invece ci ha giocato. Kerry: «Vero». Allude a questo il senatore Edwards, quando parla della pohtica negativa del passato? Kerry: «No, lui parla di confronti sui valori che noi portiamo in politica. Si parla moltissimo di valori in America. Io penso che le scelte che si fanno in politica riflettano i valori e le priorità. Edwards e io vogliamo una sanità pubblica per tutti gli americani. Quello è un valore. Noi crediamo che tutti i bambini debbano ricevere un'istruzione. QueUo è un valore. Abbiamo grandi idee per riportare in alto il nome dell'America nel mondo e combattere in modo efficace il terrorismo. E' questo che gli americani vogliono sapere. Per poter mettere a confronto le due proposte presidenziah». Stanno arrivando i nuovi sondaggi collegati alla Convention e voi siete sette punti davanti a Bush e al suo vice. Siete contenti? Kerry: «Si va su e si va giù. Io non reagisco ai sondaggi. Ricorda quando ero sotto eh 30 punti e la gente ci lasciava? Ho imparato allora a non reagire». Edwards: ((Non abbiamo dimenticato». Kerry: «1 sondaggi non sono così importanti. E' importante invece che cosa noi vogliamo fare per l'America. Noi - e mi scuso se mi ripeto - abbiamo un vero progetto, per ridare un lavoro alla gente e creare nuovi posti migliori di quelli persi. Non chiederemo agli americani di sovvenzionare la perdita dei loro lavori ricompensando la società che porta quei lavori all'estero. Noi ricompenseremo le società che conservano qua i posti di lavoro. Queste sono scelte autentiche. Noi abbiamo un piano sanitario per gli americani. Un piano che funziona. Ma per arrivarci dobbiamo fare scelte difficili. Ed è su questo che si gioca la corsa elettorale». Copyright Fox News «Se sarò presidente ho un progetto chiaro su come negoziare con gli alleati sull'Iraq C'è bisogno di consenso e di condivisione delle responsabilità con Paesi come Francia Germania e Russia In casa invece servono un valido sistema sanitario e una politica economica che aiuti la classe media in crisi» «Sarò fiero di servire l'America guidata da John e voglio dire che per quanto riguarda le tasse per il novantotto per cento della gente non cambierà assolutamente nulla Manterranno i tagli fiscali che hanno ora e noi aggiungeremo altre riduzioni per i figli all'università e per le cure mediche» A G reensburg in Pennsylvania bagno di folla per la coppia dei candidati democratici alla vice presidenza e alla presidenza degli Stati Uniti, John Edwards e John Kerry