Strage dì giovani sulle strade
Strage dì giovani sulle strade SEDICI VITTIME NELLA NOTTE TRA SABATO E DOMENICA Strage dì giovani sulle strade n Trentino quattro ragazzi bruciati vivi nell'auto ROMA Un nuovo week-end di sangue sulle strade italiane. Sedici morti solo nella notte di sabato. Tutti giovani. L'incidente più spaventoso è avvenuto alle 4 della notte tra sabato e domenica, in Trentino, in Val di Sole, lungo la strada comunale tra la frazione di Presson ed il centro di Monclassico. Quattro le vittime, tutte di un paesino, Caldes, situato a 6 chilometri dal luogo del disastro. Nessuno di loro aveva ancora compiuto vent'anni. Sono bruciati vivi, intrappolati nella loro vettura. Un loro compagno è miracolosamente sfuggito al rogo, uscendo da un finestrino. L'auto sulla quale si trovavano i 5 ragazzi, una vecchia utihtaria, è finita in un canale asciutto, rovesciandosi. La vettura si è incastrata tra le sponde di cemento e ha preso fuoco. Impossibile aprire le portiere. Solo uno dei tre ragazzi seduti sui sedili posteriori è riuscito ad uscire da un finestrino. Le fiamme lo hanno leggermente ustionato. Ora Eugenio Anselmi, 18 armi, unico sopravvissuto, è sotto choc in ospedale a Cles. Per i suoi quattro amici, tutti tra i 17 e i 19 anni, non c'è stato invece niente da fare. Agenti della Polizia di Male, passati per caso durante un servizio di pattuglia, hanno visto le fiamme e hanno cercato di spegnerle con degh estintori. Quando ci sono riusciti, però, i ragazzi di Caldes erano già tutti morti. Le vittime sono Simone Pedrot"ti, 19 anni, che era al volante della Fiat; Daniele Pancheri, 19 anni anche lui, ed i cugini Stefano e Mario Andreis di 17 e 18 anni. I ragazzi avevano festeggiato a casa di uno di loro il secondo posto ottenuto dalla loro squadra di calcetto. Le Maddalene. Poi erano andati a prendere Simone, che aveva appena finito di suonare in un pub lì vicino. Avevano festeggiato ma senza eccessi. «Probabilmente se fossero andati più veloci - dice un poliziotto - non sarebbero finiti nel canale, l'avrebbero superato e sarebbero vivi. Hanno avuto soprattutto una gran sfortuna per finire incastrati in quel modo, senza poter aprire le portiere neppure di un centimetro». L'alta velocità è invece stata quasi sicuramente la causa di un altro incidente, con tre vittime, che si è verificato nella serata di sabato sulla strada statale Paullese Milano-Cremona, nel territorio comunale di Castelleone, nel Cremonese. In base ai primi accertamenti, Giovanni Papa, di 26 anni, e Oscar Ghidini, di 21, entrambi di San Bassano (Cremona), viaggiavano a velocità elevata su una moto Suzuki quando hanno invaso la corsia opposta e si sono schiantati frontalmente contro la Bmw guidata da B. A, di 31 anni, di Madignano (Cremona). La Suzuki ha letteralmente sventrato l'abitacolo della vettura. Entrambi i motociclisti sono rimasti uccisi all'istante. Il guidatore della vettura è statò ricoverato all'Ospedale Maggiore di Cremona (prognosi di 30 giorni), mentre la sua fidanzata, che viaggiava accanto, Paola Luigina Davella, di 26 anni, rimasta gravemente ferita, è morta nelle prime ore di domenica. I due fidanzati dovevano partire proprio ieriperle vacanze. Altri motociclisti, in diverse città italiane, sono rimasti coinvolti in incidenti mortali. A Concesio, in pro¬ vincia di Brescia, due ragazzi rispettivamente di 16 e 15 anni. Luca Q. e Paolo T., entrambi di Rodengo Salano, sono morti quando il loro scooter, che viaggiava contromano, si è schiantato contro una vettura. Il ciclomotore, secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, si è immesso sulla carreggiata dell'ex statale 345, che attraversa la valle, dopo essere sceso da un marciapiede. Ciò potrebbe essere avvenuto perché i due ragazzi avrebbero notato, in lontananza, una delle pattuglie dei carabinieri impegnate nei controlli che abitualmente vengono svolti nel fine settimana. Un altro motociclista, un ecuadoriano di 23 anni, José Antonio Vera, è morto nella notte di sabato nello scontro fra lo scooter che stava guidando e una Mercedes aha periferia di Milano. Altri due motociclisti sono morti in due distinti incidenti in Liguria. Un diciannovenne di Riva Ligure (Imperia), Claudio Mareri, è morto sulla statale 548 della Valle Argentina, sbalzato da una moto guidata da un suo amico. Un ragazzo di 17 anni di Tovo San Giacomo (Savona), Simone Suetta, è invece morto schiantandosi con il suo scooter contro una pompa di imgazione nell'entroterra di Pietra Ligure. Sempre in Liguria due giovani ciclisti sono morti dopo essere stati investiti da un'auto. Le vittime sono due giovani, entrambi di 24 anni, Matteo Corbinelli e Calogero Maenza, residenti a Cecina (Livorno). In Campania, invece, due giovani, Vittorio Knizio di 19 anni e Gianpaolo Candela di 21, entrambi di Casoria (Napoli), sono morti sulla tangenziale di Napoli. La vettura sulla quale viaggiavano ha avuto un'avaria nei pressi dello svincolo dei Camaldoli. I due sono scesi ma sono stati investiti da un'automobile che sopraggiungeva in quel momento, guidata da un cittadino di nazionalità americana. Ir. cri.] Quello che resta dell'auto carbonizzata, in cui sono morti 4 ragazzi
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