Un nuovo vìdeo: rapiti in Iraq due autisti turchi

Un nuovo vìdeo: rapiti in Iraq due autisti turchi «IMMINENTE LA LIBERAZIONE DEGLI OSTAGGI GIORDANI». A KERBALA ARRESTATO IL RAPPRESENTANTE DI AL SADR Un nuovo video: rapiti in Iraq due autisti turchi Il N.Y Times: ritrattò il capo di Al Qaeda che aveva svelato i legami col Raìss BAGHDAD Un nuovo rapimento, un nuovo video trasmesso da Al Jazeera: il sequestro in Iraq di altri due camionisti di una società turca è stato annunciato ieri sera da un'organizzazione miliziana collegata ad Abu Mussab Al Zarqawi, alleato di Al Qaeda, la quale ne minaccia la decapitazione entro 48 ore se la società di Ankara non cesserà di lavorare in Iraq. Nel Paese sono ore di attesa e di trattative per molti degh ostaggi in mano ai gruppi di miliziani. I rapitori dei quattro camionisti giordani rapiti tre giorni fa ne hanno promesso il rilascio dopo che i loro familiari hanno organizzato una marcia di protesta anti americana. Mohammad Jaafar, fratello di Ahmed uno dei rapiti, ha raccontato di aver ricevuto una telefonata dei sequestratori: «Ci hanno detto che consegneranno gh ostaggi all'ospedale da campo giordano di Falluja o al posto di confine con la Giordania», ha riferito. Si tratta invece per i sette camionisti stranieri rapiti dal gruppo armato «Le Bandiere Nere delle brigate dell'Esercito segreto islamico». «Abbiamo iniziato i colloqui ha detto il mediatore iracheno, lo sceicco Hisham al Dulaymi -. Spe¬ riamo di raggiungere un risultato positivo per la lo salvezza e di recuperarli». La Kuwait and Gulf Transport Company ha inviato a Baghdad un rappresentante per cercare di ottenere la liberazione dei suoi sette dipendenti - tre indiani, tre keniam e un egiziano rapiti nel mese di lugho. Giovedì scorso i rapitori avevano diffuso una videoregistrazione in cui si mostrava imo degh ostaggi indiani vestito con una tuta arancione e con un fucile puntato alla testa. I rapitori avevano fissato un ultimatum, già scaduto, e ora prorogato di 24 ore. La minaccia: o la ditta kuwaitiana smette di lavorare in Iraq e dà delle compensazioni per le vittime dei combattimenti e dei bombardamenti aerei fatti dalla coalizione sulla città di Falluja, oppure gh ostaggi verranno uccisi imo dopo l'altro. E' stato invece liberato a Mosul Mehmet Bayar, il camionista turco sequestrato il 17 lugho: l'uomo ha raccontato di avere promesso ai suoi rapitori di non tornare più nel Paese arabo. Questo sarebbe stato sufficiente per la sua liberazione. Sul fronte dei combattimenti, a Falhy a tre iracheni sono stati uccisi e altri dieci sono rimasti feriti durante uno scontro a fuoco tra forze Usa e guerrigheri. Alcuni residenti hanno riferito che l'attacco è partito dai guerrigheri, che hanno bersagliato con colpi di mortaio e lanciagranate un posto di blocco. In serata, poi, un nuovo raid americano ha colpito il quartiere nord-orientale di Askari: i morti sarebbero almeno sei, una trentina i feriti. A Kerbala, invece, è stato arre¬ stato all'alba il rappresentante del leader estremista sciita Moqtada al Sadr durante un'operazione congiunta di Guardia nazionale irachena e Forze della coalizione. I militari si sono recati a casa dello sceicco Mithal al-Hasnaui e Ihanno portato via assieme a uno dei suoi fratelli - ha riferito un portavoce di Sadr, Chibani. Hansaui era diventato il rappresentante di Al Sadr a Kerbala dopo i combattimenti che si erano svolti nel giugno scorso nella città santa senta tra esercito del Mahdi, la milizia radicale, e le forze della coalizione. Secondo Ahmed Chihani questo genere di operazioni «allarga il fossato tra noi e il governo». Arresti eccehenti in passato avevano provocato piccole sommosse contro gli americani. Ahmed Chalabi, il notabile iracheno passato da beniamino del Pentagono a sospetta spia degh iraniani, ha criticato aspramente il piano di sicurezza predisposto dagh Usa in Iraq: «E' un disastro», ha detto in un'intervista pubblicata dal quotidiano spagnolo «El Pais». «La prima cosa da fare, è abbandonare» questo piano che «pretende di reintegrare dei baasisti» (membri del disciolto partito Baas di Saddam Hussein), ha detto il leader del Congresso nazionale iracheno. «Questa gente non si metterà mai dalla parte del governo, al contrario avrà a disposizione ima maggiore capacità di compiere azioni di terrorismo e di sabotaggio», ha detto Chalabi. «Per di più, questo piano esclude la partecipazione di forze (dell'opposizione) che hanno lottato contro Saddam agh affari della sicurezza, e dà credito ai servizi di spionaggio di Paesi vicini, amici degli Stati Uniti», ha aggiunto. Nuove rivelazioni del «New York Times» gettano infine nuova luce sulla spinosa e dibattutta vicenda che ha portato alla guerra in Iraq. Dietro le accuse americane secondo cui Saddam Hussein avrebbe aiutato Al Qaeda a dotarsi di armi di distruzione di massa, c'era un ex leader del network terroristico, che ha poi ritrattato le informazioni fomite alla Cia. Nei mesi precedenti alla guerra in Iraq il Presidente Usa George W. Bush, il vice presidente Dick Cheney e il segretario di Stato Colin Powell a turno affermarono che llraq addestrò membri di Al Qaeda all'utilizzo di armi chimiche e batteriologiche. La fonte di queste accuse era Ibn al Shaykh al libi, uno stretto collaboratore di Qsama bin Laden catturato in Pakistan nel dicembre del 2001 e da allora detenuto dalla Cia in una locahtà segreta, [e.st.] Un ex leader della rete terroristica di Bin Laden raccontò alla da di armi chimiche e batteriologiche A Falluja scontri a fuoco e bombardamenti tra forze Usa e insorti Almeno nove vittime e una quarantina di feriti La polizia irachena pattuglia lo Shatt al-Arab, il fiume che segna il confine con l'Iran