Frasi in pillole per fulminare gli elettori di P. Mas.
Frasi in pillole per fulminare gli elettori DA «E' MATTINO IN AMERICA» DI REAGAN A «LA GENTE AL PRIMO POSTO» DI CLINTON Frasi in pillole per fulminare gli elettori Da Roosevelt a Kennedy a Carter, la vittoria in un concetto BOSTON Quando Cicerone riuscì a far giustiziare i congiurati di Catihna, emergendo dalle segrete del carcere Mamertino, pronunciò il discorso più breve ed efficace della sua carriera: «Fuerunt». Un solo verbo coniugato al passato, che però diceva tutto, con tatto e crudele chiarezza. Da allora in poi i politici sono sempre a caccia dì una frase, uno slogan, che riesca a riassumere la loro visione e venderla agh elettori. Qualcosa di diretto e definitivo, come il «furono» di Cicerone, oppure di allusivo ma eloquente, tipo il «Bruto è un uomo d'onore» di Marco Antonio. La caccia è diventata ancora più frenetica da quando c'è la televisione, che trasmette subito queste frasi in tutto il mondo e le rende propaganda istantanea. Gh strateghi politici americani sanno che ormai la gente dedica pochi minuti aU'infonnazione quotidiana, coghendola spesso al volo da uno spezzone di telegiornale, e perciò si affannano a servirla in pillole facilmente digeribili tanto dai giornalisti che comunicano, quanto dal pubblico che ascolta. Questo era il grande obiettivo di John Kerry, ieri sera. Finora è stato un uomo senza messaggio, nel senso che non ha aveva trovato la frase per riassumere la propria visione all'America: da ieri sera deve aver scoperto il suo slogan, altrimenti rischia di perdersi neUe elucubrazioni concettuali che possono essere piene di sostanza, ma non restano attaccate nella memoria degh elettori. La pohtica americana è piena di queste frasi che hanno fatto la storia. Il 3 marzo del 1933, inaugurando la sua presidenza in un Paese sconfortato dalla Grande depressione, Franklin Roosevelt disse: «L'unica cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa». Dietro l'angolo c'erano Hitler e la Seconda Guerra Mondiale, eppure riuscì a restituire fiducia agh Usa, mettendo le basi della superpotenza. Dwight Eisenhower, che quella guerra aveva vinto comandando lo sbarco in Normandia, rimase impresso per il discorso di addio del gennaio 1961, in cui ammonì: «Dobbiamo guardarci dall'acquisizione di un'influenza ingiustificata, cercata o no, da parte del complesso mihtare industriale». Quell'anno la torcia passò nelle mani di John Kennedy, che alla Convention ispirò gh americam dicendo: «Ci troviamo sul bordo di una nuova frontiera». Il repubblicano Richard Nixon tradì quella fiducia con lo scandalo Watergate, ed è passato alla storia per una frase difensiva che nessuno si sarebbe mai aspettato di dover sentire da un presidente americano: «I am not a crook», non sono un delinquente. I suoi imbrogli, però, aprirono le porte della Casa Bianca a Jimmy Carter, con una promessa semphee ma efficace per quei tempi: «Non vi mentirò mai». Carter durò poco. Nel 1980 Reagan lo sconfisse ponendo una sola domanda agh americam: «Chiedetevi se state megho oggi di quattro anni fa». Quattro anni dopo l'ex attore pensava di aver riportato il bel tempo negh Usa, e stracciava lo sfidante Mondale con uno slogan pieno d'ottimismo: «E'mattina in America». H suo vice, Bush padre, aveva vinto neU'88 dicendo «Leggete le mie labbra, niente nuove tasse», ma poi aveva tradito la promessa ed era stato punito. Il comunicatore più abile, dopo Reagan, è stato Bill Clinton, die ha scolpito i suoi successi in frasi efficaci: «Mettere la gente al primo posto» nel 1992, quando gli Stati Uniti soffrivano per la crisi economica, e «Costruire un ponte verso il Ventunesimo secolo» nel 1996, quando chiedeva altri quattro anni per allungare la sua prosperità fino al 2000. In quell'anno, per battere Al Gore, Bush se la cavò con il «conservatorismo compassionevole» e una sentenza della Corte Suprema. Ieri, dopo «la speranza è in arrivo» del vice Edwards, è toccato a Kerry. Clinton gh aveva suggerito «Forza, sicurezza e saggezza», lui ha preferito «H futuro appartiene alla libertà, non alla paura». [p. mas.]
Luoghi citati: America, Normandia, Stati Uniti
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