Volevano portare Marco all'estero di Fabio Pozzo

Volevano portare Marco all'estero L'INDAGINE SI ESTENDE IN COSTA AZZURRA Volevano portare Marco all'estero Fabio Pozzo Claudio Vimercati SAVONA Il complice della baby-sitter ha telefonato alla villa di Albissola, al papà di Marco, ancora una volta, dopo che la rapitrice era già stata arrestata e il bambino era al sicuro in questura. «Dateci i soldi 0 muore», l'ultima, mutile minaccia. . La chiamata, la sesta di una terribile sequenza, è stata fatta alle 17. Quando ormai il piano dei rapitori aveva fatto acqua da tutte le parti. ((Mi sono sembrati subito degh sprovveduti», ha detto Luca Venturino, il padre di Marco. Errori, tanta improvvisazione e anche qualche (dntoppo», così li definisce la polizia, che non era stato messo in conto da Maria Elisabeth Pino Juarez e dai suoi complici. Almeno due, un uomo e una donna. Suoi cormazionah. Li stanno cercando in tanti, nella caccia sono mobilitate questure e divisioni spedali, coordinate dalla procura distrettuale antimafia del capoluogo. Le ricerche sembrano essere orientate su Genova e sulla Costa Azzurra. Le piste che starmo seguendo gli investigatori sono suffragate da quanto detto dalla donna durante l'interrogatorio-fiume, durato un'intera notte e dai tabulati telefonici, che hanno registrato il traffico dell'apparecchio di casa Venturino-De Filippi e del suo cellulare. Cominciano a delinearsi meglio alcuni particolari. La baby-sitter è uscita di casa con Marco intomo alle 21, dopo aver chiamato un taxi; s'è diretta al capolinea degli autobus, poco distante dalla villa e si è fatta accompagnare alla stazione ferroviaria di Savona. Durante il tragitto, ha inviato un Sms. L'ipotesi è che l'abbia ricevuto un'amica della donna, anch'essa peruviana, forse a Genova. I tabulati farebbero riferimento a una «cella», vale a dire un'antenna del Gsm, attiva nel capoluogo ligure. Che cosa c'era scritto nel messaggio? Probabilmente il segnale d'inizio dei giochi. L'amica avrebbe fatto poi da ((ponte» con il terzo componente della banda, il telefonista. Elisabeth sale sul treno per Imperia alle 21,40, arriva alle 22,34. E I Maria Elisabeth uarez alle 23,10 il papà di Marco riceve la prima chiamata, quella della richiesta del riscatto di 500 mila euro, da versare su un conto della Banca di Credito del Perù. Ecco il primo errore dei rapinatori: ci voghono almeno 15 giorni per completare una transazione di questo tipo. Nel frattempo la donna cerca una sistemazione ad Imperia, dove aveva vissuto e lavorato in precedenza. Si rivolge a un connazionale, che le nega l'ospitalità e che avverte i carabinieri. Riceverà dinieghi anche da altri peruviani. Alle due del mattino la baby-sitter desiste e prende una camera all'hotel Robinia. I carabinieri, ai quah si erano rivolti i genitori del bambino, erano intanto riusciti ad «agganciare» il cellulare di Elisabeth. Sono pronti a intervenire, ma c'è un imprevisto; il telefonino della donna invia impulsi a «celle» distanti da quella d'Imperia (di Albenga e Borghetto). E' l'effetto del mare, spiegano i tecnici. L'impressione, però, è che la baby-sitter si sposti in direzione di Genova. H magistrato di turno, il sostituto procuratore di Savona Uberto Landolfi, dispone il blocco dei collegamenti con il capoluogo ligure. Ma Elisabeth e Marco, in realtà, non si sono mai mossi dalla camera. Quando la donna specie il cellulare, è buio fitto. Il seguito è noto. La segretaria dell'hotel Robinia chiama il 113, da h a poco i poliziotti libereranno Marco. La baby-sitter fa ancora una telefonata. Forse ancora all'amica a Genova. Sa di essere braccata. L'amica si dilegua, ma non riesce ad avvertire il complice, che tre ore dopo richiamerà alla villa. Ignaro. Da dove chiama? Le telefonate proverrebbero dall'estero. Potrebbe essere il Perù 0 forse la Costa Azzurra, dove Elisabeth aveva lavorato. I poliziotti nella sua borsa hanno trovato un'agendina con numeri di telefono d'oltreconfine. Se eoa fosse, quella d'Imperia avrebbe dovuto essere solo una tappa di un viaggio più lungo. I comphci della baby-sitter avrebbero le ore contate. «Ci siamo vicini», dice Raffaele Mascia, il capo della squadra mobile d'Imperia. A 200 chilometri di distanza una cugina della baby-sitter ha emesso il suo verdetto; «Non he vogliamo più sapere nulla di lei». I Maria Elisabeth Juarez

Persone citate: Claudio Vimercati, De Filippi, Luca Venturino, Maria Elisabeth, Maria Elisabeth Juarez, Pino Juarez, Raffaele Mascia, Uberto Landolfi, Venturino