La sfida di Edwards «Contro i terroristi diplomazia e forza»

La sfida di Edwards «Contro i terroristi diplomazia e forza» ALLA CONVENTION IL GIORNO DEL VICE La sfida di Edwards «Contro i terroristi diplomazia e forza» Del candidato presidente dice: «Ecco il comandante in capo». Per l'Iraq propone di coinvolgere la Nato. Incidente con l'indipendente e «terzo incomodo» Ralph Nader: chiede di entrare ma viene respinto Maurizio Molinari inviato a BOSTON John Edwards dà la carica ai democratici disegnando l'orizzonte di un'«America più forte e sicura» e presentando John F. Kerry come «l'uomo forte e deciso di cui la nazione ha bisogno come comandante in campo». H senatore del North Carolina, diventato ieri candidato vicepresidente, ha portato nel catino del FleetCenter l'energia che lo ha distinto durante le primarie, gettandola in campo per lanciare Kerry verso la Casa Bianca: «I compagni d'armi in Vietnam videro da vicino di che pasta è fatto quest'uomo, quando tornò indietro con la barca per salvare un soldato e dare la caccia ai nemici». Si tratta dell'uomo giusto per «rendere l'America più sicura» e l'appello di Edwards agli americani è di sostenere la sua «pohtica della speranza» rigettando «il carattere negativo e odioso deUe scelte dei repubbhcani». Per testimoniare il legame dei democratici con le forze armate, Edwards ha concluso il suo discorso con un omaggio ai caduti in Iraq dai toni molto emotivi: «Alcuni dei nostri amici e vicini hanno visto le ultime immagini della loro vita a Baghdad, altri sono tornati gravemente feriti, la bandiera a stelle e strisce sventola per loro, sono degh eroi, meritano un presidente che sappia per esperienza personale che cosa hanno passato». Per fare breccia fra gh indecisi, la leadership democratica conta sul carisma di Edwards. «L'ho sposato perché è un ottimista» ha detto, presentandolo, la moglie Elizabeth - esempio di americana media, l'opposto della loquace e imprevedibile Teresa Kerry - intervenendo dopo gh ex candidati presidenziali Al Sharpton e Dennis Kuchinich. Il piatto forte della penultina serata della Convention sono stati però i generah. L'ex capo degh Stati Maggiori Congiunti durante la guerra in Kosovo, John Shalikasnvili, ha reso omaggio al «valore del soldato Kerry» e un filmato ha trasmesso le attestazioni di fiducia di alcuni dei nomi più noti del firmamento militare: dall'ex ammiraglio William Crowe all'ex generale Wesley Clark fino a Claudia Kennedy, l'unica generale donna a tre stelle dell'esercito, che ha indicato nelle campagne militari dei Clinton nei Balcani un esempio di alleanze di successo «che ci hanno garantito il rispetto del mondo». Per dare sostanza pohtica alle parole dei generah, Kerry ed Edwards hanno reso pubbhco il documento programmatico «Un'America più forte e sicura» che, andando oltre la piattaforma della Convention, risponde all'interrogativo su «come» i democratici si preparano a combattere la guerra al terrorismo. Gh «imperativi» sono quattro: lanciare una nuova era di alleanze «per fermare i terroristi prima che possano colpirci»; modernizzare le forze armate per affrontare le nuove minacce; impiegare non solo la forza ma anche diplomazia, economia e «la forza dei nostri valori»; liberare gh Stati Uniti dalla dipendenza energetica dal Medio Oriente.. I contenuti non sono molto diversi da quelli dell'amministrazione Bush ma la scala delle priorità è differente: le «alleanze» sono al primo posto. Scendendo nel dettaglio dei capitoli della «guerra al terrorismo», Kerry ed Edwards si propongono di «vincere la pace in Iraq» seguendo quattro direttive: persuadere la Nato a ((includere la sicurezza dell'Iraq nella stia missione globale» al fine di «ridurre il fardello dell'America» e arrivare a dispiegare una «significativa porzione di truppe necessarie per garantire la sicurezza)) ; aumentare la presenza di personale intemazionale; lanciare una massiccia opera di addestramento di soldati iracheni; varare con gh alleati un «piano per il futuro dell'Iraq» che includa riduzione del debito, sostegno al processo politico e costituzionale e convocazione di una conferenza intemazionale per garantire l'in¬ violabilità dei confini iracheni. Per quanto riguarda invece la «sconfitta del terrorismo globale» questa si potrà ottenere con r«uso della forza contro i network del terrore», l'aumento delle forze armate di 40 mila effettivi, la riforma dell'intelligence, il sostegno alle riforme e alla democrazia nel mondo arabo e un costante impegno contro la proliferazione nonconvenzionale, per evitare che ar¬ mi proibite prodotte in Paesi come Iran o Corea del Nord finiscano neUe mani sbaghate. Nella giomata dedicata alla sicurezza, il grattacapo di Kerry è stato Ralph Nader: il candidato indipendente che minaccia di scippare il voto degh ultra-liberal ha chiesto le credenziali per assistere alla fine della Convention, scontrandosi con un rifiuto. E ora minaccia proteste. John Kerry lascia Philadelphia, la città culla della Costituzione e dell'indipendenza: la marcia di awicinamentb a Boston è finita