Rispunta il condono per il 2003f tagli Irpef in forse di Alessandro Barbera

Rispunta il condono per il 2003f tagli Irpef in forse OGGI ROUND FINALE CON ENTI LOCALI E PARTI SOCIALI. DOMANI SERA IL CONSIGLIO DEI MINISTRI VARA IL DPEF Rispunta il condono per il 2003f tagli Irpef in forse governo privilegerebbe il calo dell'lrap. Inflazione programmata all'I ,507o Sandro Barbera Alessandro Barbera ROMA Mentre dalla proposta di Dpef - il governo la varerà giovedì sera - si allontana giorno dopo giorno la riforma delle aliquote Irpef, all'orizzonte della prossima Finanziaria si avvicina un nuovo condono fiscale. «Escludo nella maniera più assoluta una patrimoniale», ha invece garantito Berlusconi. Oggi pomeriggio ci sarà un nuovo incontro prima con gli enti locali (alle 15), alle 17 sarà m nuovo il turno delle parti sociali, Confindustria, sindacati e associazioni di categoria. Ieri Siniscalco ha avuto una lunghissima giornata di lavoro: ha visto prima il Ragioniere generale Grilli, il quale da tempo gli esprime perplessità sui possibili gettiti di molte misure allo studio, poi ha partecipato ad un vertice di maggioranza, dove gh è stata chiesta una maggiore attenzione al Mezzogiorno. Infine è stato al Quirinale per parlare della bozza dì Dpef al capo dello Stato. Fino ad oggi pomeriggio al ministero del Tesoro si tenterà di mettere a punto una proposta che, benché molto generica, in qualche mo¬ do recepisca le richieste di enti locali e parti sociali. Una quadratu- do recepisca le richieste dì enti locali e parti sociah. Una quadratura del cerchio quasi impossibile viste le richieste. Le Regioni chiedono una maggiore autonomìa fiscale e impatto zero per eventuah manovre dì riduzione della pressione fiscale. L'Associazione dei comuni non vuole sentire parlare dì nuovi tagli. Confindustria ieri con il vicepresidente Artiolì ha nuovamente bocciato la disattenzione del Dpef verso il Mezzogiorno. I sindacati chiedono dì abbandonare la linea Trempnti, e insistono perchè il documento metta nero su bianco il dato sull'inflazione programmata. «Sarà una manovra molto pesante», fa sapere da Boston il numero uno della Cgil Guglielmo Epifani. Non è chiaro se alla fine il ;ovemo deciderà di inserire nella :ozza il tasso programmato, che comunque dovrebbe attestarsi alri,50Zo per il 2005 e all'1,4% per il 2006. Non è chiaro nemmeno se il Dpef conterrà indicazioni più precìse sulle riduzioni fiscali, in particolare dell'Irpef. «Penso che si stia valutando l'opportunità di non impegnarsi con indicazioni precise e rimandare la questione alla Finan- ziarìa», ha detto ieri Alberto Giorgetti, deputato di An in commissione Bilancio. Anche il sottosegretario allEconomia Vegas lascia intendere questa soluzione. «È da decidere se farla in imo o più anni e indicarla nel Dpef e nella risoluzione che lo approverà». Nel frattempo, per accontentare le richieste di Confindustria - che chiede di privilegiare tagli sU'Irap rispetto a quelli all'lipef perchè, spiegano, insostenibili per le casse pubbliche - al tavolo con le partì sociali potrebbe essere presentata una proposta di sgravio Irap pari a circa un miliardo di euro. L'idea è più o meno quella nota: un taglio di circa un miliardo dì euro. L'idea è più o meno quella nota: un taglio di 500 milioni per le imprese che investono in ricerca ed innovazione, altrettanti a favore delle piccole e medie imprese. E mentre dall'orizzonte della prossima Finanziaria si allontanano i tagli all'imposta sui redditi, toma d'attualità l'ennesimo condono fiscale tombale, questa volta per le dichiarazioni 2003. «Si sta valutando l'ipotesi dì un ultimo condono - ammette una fonte govemativa citata dall'agenzia Eodiocor - ma, eventualmente, non si farà prima dell'acconto dì novembre». Ciò detto la partita della prossima Finanziaria è ancora tutta da giocare. Lo conferma de) resto il sottosegretario Udc all'Economia Gianluigi Magri: «Nella maggioranza è in atto un dibattito complesso sul quale manca ancora una valutazione definitiva». Parlando ieri sera ai deputati del suo partito Berlusconi ha però escluso «nella maniera più assoluta» il ricorso ad una patrimoniale e ribadito che per lui la riduzione dell'Irpef a 3 alìquote «è una nostra priorità, anche se il momento è difficile». Poi, a proposi¬ to della manovra correttiva (al Senato si va verso l'approvazione to della manovra correttiva (al Senato si va verso l'approvazione definitiva), '1 premier ha definito «un errore dettato dalla fretta» quello dentro la norma che innalza le imposte sui mutui delle seconde case: un «errore che correggeremo». Le ipotesi allo studio restano molte, alcune deUe quali da tempo sotto la lente degh esperti del Tesoro. Su alcune di queste la Ragioneria, la quale ne valuta le compatibihtà finanziarie, ha già espresso perplessità in una bozza. Dalla reiterazione dei tagli della manovra correttiva 2004 al 2005, alla trasformazione dei contributi a fondo perduto per le imprese in sgravi fiscali (una ipotesi diversa dalla creazione di prestiti a lungo termine sotto il cappello della Cassa Depositi e prestiti), fino alla revisione dei contratti di programma per le aziende pubbhche. Dei circa 22 miliardi di intervento proposti, a conti fatti la Ragioneria calcola che è possibile metterne insieme appena 8. Se quella bozza fosse mai stata una base di lavoro per la Finanziaria, è in gran parte da riscrivere. Berlusconi esclude l'introduzione di una patrimoniale Dubbi della Ragioneria sull'effettivo gettito di molte misure allo studio

Persone citate: Alberto Giorgetti, Berlusconi, Gianluigi Magri, Guglielmo Epifani, Sandro Barbera, Vegas

Luoghi citati: Boston, Roma