«Racchellì risponda in Consìglio»

«Racchellì risponda in Consìglio» POLEMICA POLITICA SULL'INCHIESTA CHE COINVOLGE L'ASSESSORATO AL TURISMO DELLA REGIONE «Racchellì risponda in Consìglio» L'opposizione: dibattito sul caso-Verbania Le opposizioni chiamano l'assessore regionale Ettore Racchelli a rispondere in aula sulle modalità di erogazione dei fondi per l'ampliamento dell'offerta turistica al centro dell'inchiesta della magistratura di Verbania. Oggi il consigliere regionale Roberto Placido (ds) presenterà un'interrogazione urgente per «conoscere i criteri con cui sono state selezionate le domande e, soprattutto, se sono state privilegiate alcune aree e il motivo di quella scelta». Aggiunge: «Vista l'entità dei finanziamenti e le indagini in corso che ipotizzano l'esistenza di reati di corruzione, credo sia giusto che l'assessore si presenti in aula il prima possibile». Nelle stesse ore a Verbania il costruttore Antonio Bruno, uno dei tre indagati per corruzione da parte del pubblico ministero Fabrizio Argentieri, ha convoca¬ to ima conferenza stampa per spiegare la suaposizione. Finora sull'indagine la Procura di Verbania ha mantenuto imo strettissimo riserbo. Due sembrano i filoni dell'inchiesta che in qualche modo si intrecciano. Il primo riguarda il progetto di ristrutturazione dell'ex Preventorio di Cannobio attualmente di proprietà dell'Asl di zona. L'azienda sanitaria vorrebbe vendere la struttura e i terreni limitrofi per finanziare il nuovo ospedale. Un progetto che incontra i favori dell'ex presidente della Provincia, Guarducci, medico della struttura, e del direttore generale Mario Vannini. Si trovano anche gli acquirenti e nasce ima società che si chiama Villa Badia. L'inchiesta ruota attorno all'autorizzazione dei beni ambientali, concessa dalla Regione e bloccata dalla Sovrin¬ tendenza e successivamente «liberata» dopo l'interessamento dell'assessore Racchelli, intervenuto su richiesta del sindaco Albertella. Il secondo filone è legato a Villa Patrizia. Anche su questa vicenda la Procura di Verbania non parla. Non è passata inosservato, però, il fatto che la ditta Cierresse di Cablate, che ha arredato la struttura, sia in qualche modo collegabile con la Racchelli Spa, la società che da oltre 40 anni opera nel settore alimentare, di proprietà dell'assessore che da sette anni, però, non se ne occupa in prima persona. Un parente dell'assessore avrebbe infatti una partecipazione di minoranza della Cierreesse. Oltre a Villa Patrizia, Cierreesse e la Racchelli Spa, avrebbero realizzato altri quatro o cinque allestimenti sulle 245 ristrutturazioni realizzate nel Verbano e nel Novarese (su 1780 progetti del Piemonte) grazie ai fondi della legge regionale 18. L'avvocato Ferdinando Brocca, legale del costruttore Bruno, non smentisce l'affidamento dei lavori alla Cierreesse ma punta a precisare il ruolo del suo assistito che «evidentemente realizzando una delle più moderne strutture ricettive dell'Alto Verbano ha infastidito posizioni di potere concorrenziale, sia in ambito alberghiero che edihzio». L'avvocato si dice convinto che «l'esistenza dei requisiti per ottenere i finanziamenti, la regolarità dell'istanza presentata e quindi la legittimità dei provvedimenti sia facilmente dimostrabile e accertabile e quindi non potrà non emergere l'insussistenza dell'ipotesi di reato». [m.tr.] L'assessore regionale al Turismo Ettore Racchelli, al centro delle polemiche

Luoghi citati: Cannobio, Piemonte, Verbania