Un altro corpo senza testa affiora dal Tigri

Un altro corpo senza testa affiora dal Tigri FORSE L'OSTAGGIO BULGARO Un altro corpo senza testa affiora dal Tigri BAGHDAD Un corpo senza testa, avvolto in una tuta arancione da detenuto, arenato sulla riva del fiume Tigri a Biji, 220 chilometri a Nord di Baghdad. Accanto, dentro una borsa di plastica rossa, la testa mozzata. Forse è Ivaylo Kepov. l'ostaggio bulgaro di cui da giorni non si sa più nulla. A farlo temere, oltre ai tratti somatici, è il fatto che una settimana fa era stato ritrovato - in circostanze analoghe - il' cadàvere decapitato dell'altro ostaggio rapito Io scorso 29 luglio dalle milizie irachene e identificato, attraverso le impronte digitali, nel camionista Georgi Lazov. I soldati americani hanno portato il nuovo cadavere nel!' ospedale di Tikrit per l'autopsia. I due ostaggi bulgari si trovavano nelle mani delle milizie «Monoteismo e Jihad», guidate dal terrorista giordano Abu Musab al Zarqawi, considerato il leader di Al Qaeda in Iraq. Nelle mani di un gruppo che si fa chiamare «Bandiere nere» sono finiti invece sette autisti di una società di trasporti kuwaitiana - la «Kuwait and Gulf Link Transport Company - che ora rischiano la decapitazione se il presidente pakistano Pervez Musharraf non ordinerà la chiusura della sua ambasciata a Baghdad. Sono tre indiani, due kenyoti e un egiziano, ripresi in un video trasmesso ieri dall'emittente satelhtare araba Al-Arabiya insieme a un gruppo di uomini armati e mascherati. Davanti alla videocamera l'egiziano - un uomo sui quarant'anni, con barba di qualche giorno e una camicia bianca - si presenta come Mohammed Ah e dice: «Aiutateci, non voghamo morire». Poi giura che «sarà l'ultima volta» che entra in Kuwait e in Iraq» e si rivolge direttamente ai familiari: «Non abbiate paura. Dio veglia si di noi. E se moriremo sarà stata la sua volontà». Un altro ostaggio, dichiarandosi kenyota e presentandosi come Fayez Khamis Salem, dice in cattivo inglese: «Eravamo in Kuwait e ci hanno mandato in Iraq in una zona molto pericolosa. Consiglio a tutti dì non venire in Iraq. Non cercate di aiutare gli americani perchè aiutarli non è bene». La società dì trasporti kuwaitiana ha promesso che farà tutto il possibile per liberarli. E il governo dì New Delhi ha lanciato ieri un appello: «Non sono dei combattenti, non hanno nulla a che fare con la guerra. Liberateli». Anche il primo ministro iracheno ad interim lyad Allawi ha lanciato un appello: ha chiesto che truppe arabe collaborino alla protezione della missione Gnu a Baghdad. Al Cairo per incontrare d presidente egiziano Hosni Mubarak, ha chiesto all' Egitto di condurre i contatti necessari con altri paesi arabi. Baghdad non gradisce la presenza sul suo territorio di truppe dì nazioni confinanti. La nuova richiesta sì limita alla protezione della sede Onu, che l'anno scorso è stata l'obiettivo di un sanguinoso attentato, (m. ver.l

Persone citate: Allawi, Fayez Khamis Salem, Georgi Lazov, Hosni Mubarak, Ivaylo Kepov, Mohammed Ah, Pervez Musharraf, Zarqawi