Nuove prove sui «charter dei Bin Laden»
Nuove prove sui «charter dei Bin Laden» OfiTOEPUTATO DEMOCRATICO'HAIDTTENOTO DAttrAEROPORTO DI BOSTONTAtfSTA DEI PASSEGGERI Nuove prove sui «charter dei Bin Laden» WASHINGTON La lista dei passeggeri di un volo charter decollato da Los Angeles, atterrato a Washington e ripartito per Boston il mattino del 15 settembre - cioè quattro giorni dopo la riapertura dello spazio aereo ordinata in tutti gli Stati Uniti dopo gli attacchi terroristici riapre la polemica sulla precipitosa fuga dagli Stati Uniti dei parenti di Osama bin Laden. Gli stretti legami del clan saudita con la famiglia Bush sono noti. Uno dei passeggeri del charter, il fratellastro di Osama Shafìg Bin Laden, si trovava negli Stati Uniti per partecipare, proprio l'il settembre, a una conferenza del Carlyle'Group, la megasocietà di investimenti che ha in G e orge Bush sr. uno dei suoi principali consulenti. La Usta dei passeggeri del charter è stata consegnata dall'aeroporto Logan di Boston al deputato democratico del New Jersey, Frank Lautenberg, che ne aveva fatto richiesta. Sebbene molto sia stato scritto in passato sul cosiddetto «charter dei bin Laden», i docu¬ menti di Lautenberg forniscono nuovi dettagli: l'aereo - un 727 della Db Air in servizio per la Ryan International - è lo stesso che la Casa Bianca spesso affitta per ì giornalisti che viaggiano al seguito del presidente. E scaricò i passeggeri a Gander e Terranova, in Canada, quindi a Parigi, Ginevra e Gedda, in Arabia Saudita. Un altro passeggero di quel volo era Omar Awad bin Laden, nipote di Osama, che era stato in precedenza indagato dall'Fbi perchè aveva vissuto con Abdullah Awad bin Laden, fondatore dell'Assemblea mondiale dei giovani musulmani, sospettata di essere un'organizzazione terroristica. Un dettaglio che sconfesserebbe quanto dichiarato dall'Fbi riguardo all'intera vicenda dei sei charter che ottennero l'autorizzazione di riportare in Arabia 142 persone che si trovavano negli Stati Uniti e temevano possibili rappresaglie: «Abbiamo passato al setaccio tutti quelli che partivano e non è stato lasciato partire nessuno che doveva essere trattenuto». [AdnKronos) Osama bin Laden al tempo della guerra in Afghanistan
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