«Quante bugie su noi Bin Laden»

«Quante bugie su noi Bin Laden» YÉSLAM BINLADIN CRITICA FAHRENHEIT 9/11 : AVEVO DETTO AL REGISTA CHE C'ERANO MOLTE INESATTEZZE MA LUI NON HA CAMBIATO IL COPIONE «Quante bugie su noi Bin Laden» Il fratellastro di Osama contro la leggenda nera sulla famiglia personaggio Freddie Sayers NELLA grande rivelazione del festival di Cannes «Fahrenheit 9/11», ciò che fa sussultare gh amanti del cinema è l'apparente e sinistro coinvolgimento del Presidente Bush con la famiglia Bin Laden. Ci viene raccontato come i membri della famiglia Bin Laden abbiano potuto comprare grandi porzioni di gruppi americani; come Bush e suo padre trattino affari con i Bin Laden, che «avrebbero tratto vantaggi dall'I 1 settembre»; e come, nei giorni dopo l'II settembre, i membri della famiglia Bin Laden abbiano ricevuto dalle più alte autorità un permesso speciale per poterai allontanare in aereo dagli Stati Uniti senza che venisse nemmeno rivolta loro qualche domanda. Nel film si insinua che il Presidente abbia stretto accordi segreti con pericolosi terroristi, magari addirittura organizzando insieme con i suoi amici «col turbante» gh attacchi al World Trade Center: un piano fare soldi e guadagnare voti. Tutto ciò poggia sulla convinzione da parte nel pubblico che i Bin Laden stiano dalla parte di Osama, invece che dalla nostra. Parlando al fratellastro maggiore di Osama, Yeslam, 54 anni, questo sembra improbabile. Yeslam è lindo e sbarbato, indossa abiti di sartoria e vive a Ginevra, dove dirige una compagnia finanziaria; ima delle sue fighe sogna di diventare pop star; le uniche caratteristiche che ricordano il suo famigerato fratello sono la figura alta e snella e una leggera somighanza nei lineamenti. Quest'anno il nome di Yeslam è stato frequentemente reso pubblico nelle interviste rilasciate dalla moglie, Carmen, dalla qua- le si è separato verso la fine del 1980. Carmen ha scrìtto un libro, Il regno velato, che descrìve come lei, donna occidentale, si sia sposata all'interno del clan Blu Laden e come, dopo aver sperimentato die cosa significhi vivere con la famiglia in Arabia Saudita, sia fuggita di corsa a Ginevra, dove era cresciuta. Carmen ha parole dure per Yeslam e dichiara che lui rifiuta di avere contatti con le tre fighe e che non fornisce loro sostegno economico. La reazione di Yeslam all'accenno al libro di Carmen è cortese, ma cauta: «Mi sento a disagio a fare commenti». Yeslam è uno dei 25 fratelli e delle 29 sorelle, figli del saudita Mohamed bin Laden (e di 22 diverse madri) , la cui fortuna deriva dalla società di costruzioni da lui stesso fondata. Osama non completò gli studi, era un ribelle che si rivoltò contro la famiglia e il suo Paese proprio a causa delle loro relazioni troppo amichevoU con gh «infedeli» americani. Yeslam dice di non averlo più visto da oltre vent'anni. «Se ne andò in l'Afghanistan e molti anni dopo io lasciai l'Arabia Saudita per andare in Svizzera. Da allora non ho più avuto nessun tipo di contatto con lui». Tuttavia, non è probabile che alcuni degli altri fratelli e sorelle gh siano più vicini? In Farhre- neit 9/11, Craig Unger, autore di un nuovo libro, «Casa di Bush, Casa dei Sauditi», insiste che «i Bin Laden non hanno completamente interrotto le relazioni con Osama. Dicono di averlo fatto, ma è un'esagerazione». Come prova, ci viene mostrato un filmato amatoriale che fa vedere Osama al matrimonio di suo figlio, assieme a quelli che sono presentati come due fratelli e due sorelle Bin Laden. L'ho fatto presentea Yeslam. «Nessuno dei fratelli e delle sorelle era al matrimonio come sostiene Michael Moore», insiste. «Le persone in quel filmato non fanno parte della mia famiglia». Yeslam Binladin (come lui preferisce scrìvere il proprio nome) ha visto Fahreneit 9/11, e dichiara che questo non è il solo errore compiuto da Michael Moore. Viene fuori che è stato in contatto con Moore per quasi un anno. «Nel Novembre 2003, un amico mi diede ima copia della rivista «Rolling Stones», con un articolo di Michael Moore che riguardava, insieme ad altre cose, anche la mia famiglia. Per via di alcune inesattezze, gh scrìssi alcune correzioni che speravo sarebbero state prese in considerazione, in modo da far emergere la verità». Yeslam però non accolse la richiesta di Moore di intervistarlo - «Non mi sentivo pronto a rilasciare un'intervista senza avere ima conoscenza diretta della persona e senza sapere quali fossero i suoi obiettivi». Le sue correzioni furono ignorate, e il copione del film rimase inalterato. Che cosa pensa di questa vicenda? «Apprezzo il lavoro e la dedizione di Moore - risponde con calma - ma penso veramente che abbia trascurato la verità per poter trasmettere nel film la sua ideologia e le sue convinzioni. Sono anche deluso dai molti giornalisti che continuano a ripetere queste informazioni sbaghate, per molte ragioni diverse, nella speranza che queste bugie si tramutino in realtà». Nel film Fahrenheit 9/11 il potere oscuro dei Bin Laden viene presentato a partire dai loro massicci investimenti negh Stati Uniti - una sorta di appro- Eriazione violenta ad opera deli mafia terrorista. Ho fatto presente ad Yeslam le dichiarazioni secondo le quali i Bin Laden sono in affari con Citigroup, General Electric, Merrill Lynch, Goldman Sachs e Fremont Group, così come con Microsoft e Boeing. Si dice che la famiglia abbia dato 2 milioni di dollari ad Harvard e 300,000 dollari alla Tufts University, oltre a possedere moltissimi beni immobiliari in Florida e nel Massachussets. Yeslam non nega questi investimenti, anzi ne è orgoglioso come prova delle relazioni amichevoli che la sua famiglia intrattiene con gh Stati Uniti. «La mia famiglia ha accordi finanziari con molte società statunitensi da diversi anni. Quando mio padre è morto, possedeva la maggior quantità al mondo di macchinario pesante della Caterpillar. Questo rapporto va avanti da molti decenni- la gran parte dei membri della famiglia ha studiato negh Stati Uniti e vi fa ritomo per le vacanze. Come per chiunque altro, i beni immobiliarì costituiscono un normale investimento». Yeslam conferma che suo fratello Shafiq sedeva nel consiglio d'amministrazione della società d'investimenti privata Carlyle Group con George Bush Senior, e non nega che George W. Bush possa aver ricevuto investimenti indiretti nella sua compagnia petrolifera nel 1970 da un altro fratello, Salem. Ma inizio a rendermi conto che le mie domande non sono poi così ag[gressive. Inglesi, Sauditi e Americani siedono assieme nel consiglio di amministrazione di molte società, come Carlyle Group, incarnando proprio quello stretto rapporto che Osama bin Laden sta cercando di distruggere. Il vero shock di Fahreneit 9/11 è provocato dal fatto che si dice che nei giorni successivi agh attacchi dell'11 settembre, quando il governo statunitense aveva bloccato tutto il traffico aereo, 24 membri della famiglia Bua Laden ricevettero un misterioso permesso, proveniente dall'alto, che avrebbe consentito loro di volare con un jet privato a Washington, e poi di andarsene dal paese. Come dice Michael Moore: «Quando la pohzia vuole trovare un assassino, solitamente non parla con i familiari per scoprire dove potrebbe essere?». Mi aspettavo che Yeslam giustificasse questo speciale trattamento come necessario per la loro salvezza personale, ma, invece, afferma che non venne concesso alcun trattamento privilegiato. «I membri più anziani della famiglia furono interrogati, ma molti dei familiari negh Stati Uniti erano studenti e non avevano un lavoro». E riguardo all'inspiegabile trattamento ricevuto dal Presidente? «Non venne fatta nessuna eccezione. Non è vero che la mia famiglia viaggiò mentre il traffico aereo era bloccato. La mia famiglia viaggiò il 20 Settembre, quando lo spazio aereo fu aperto, e chiunque avrebbe potuto viaggiare. C'erano 23 membri della mia famiglia l'aereo fece tappa a Ginevra la sera del 20. Andai di persona all'aeroporto». In Farhreneit 9/11 c'è una scena in cui l'intervistatore della Cnn, Larry Kin^, chiede all'ambasciatore saudita negh Stati Uniti, il Prìncipe Bandar, se abbia mai incontrato altri membri della famiglia Bin Laden. «Sono veramente deUe persone meravighose», egh risponde amabilmente. Alla prima del film tenutasi al Palais des festivals a Cannes, questa frase produsse fragorose risate incredule. Quentin Tarantino ridacchiò; l'attrice Emmanuelle Béart scosse la testa. Non posso affermare con certezza die Yeslam Binladin sia una «persona meravigliosa», ma da quello che ho avuto modo di conoscere di luì, se il governo degh Stati Uniti continuerà ad essere amico dei Sauditi, più si avvicinerà a persone come il cauto ed equilibrato Yeslam Binladin, meglio sarà. Copyright The Daily Thelegraph L'EMIRO DEL TERRORE M L'ORIGINE Osama bin Laden nasce nei 1957 in una ricca famiglia saudita. Il padre era un importante costruttore e si ritiene che gii abbia lasciato in eredità 300 milioni di dollari ■ L'AFGHANISTAN A 22 anni combatte a fianco dei mujaheddin e, finanziato dalla Cia, organizza sulle montagne afghane e pakistane campi d'addestramento per organizzazioni terroristiche 01 AL QAEDA Nel 1989, dopo il ritiro sovietico dall'Afghanistan, dà vita ad Al Qaeda, un network terroristico che sceglie gli Usa come principale nemico. Torna in Arabia Saudita, poi va in Sudan, da dove viene espulso m LAGUERRASANTA Nel 1996 proclama la guerra santa contro gli Stati Uniti. E torna in Afghanistan, protetto dal regime dei taleban Il banchiere svizzero Yeslam Binladin uno dei clnquantatréfratellastri di Osama bin Laden