Il primo esame per Barroso di Enrico Singer

Il primo esame per Barroso LE PREVISIONI SONO A SUO FAVORE: L'EX PREMIER PORTOGHESE DOVREBBE DIVENTARE PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE UE DAL PRIMO NOVEMBRE Il primo esame per Barroso Oggi l'Europarlamento voterà la fiducia Enrico Singer inviato a STRASBURGO Un «honest broker». Un onesto mediatore. José Manuel Durao Barroso anche di fronte all'Europarlamento fa sfoggio della sua padronanaza delle lingue. Parla in portoghese, poi in francese, ma sceghe un'espressione inglese per dipingere la sua futura immagine di presidente della Commissione. «Non sarò un presidente di destra 0 di sinistra, di un'Europa contro un'altra. Sarò un ponte tra Paesi fondatori e nuovi membri, tra Stati poveri e ricchi, tra grandi e piccoli. Sarò un honest broker». E come un vero, bravo mediatore promette di mettere d'accordo la solidarietà e la competitività, la crescita e la stabilità monetaria, lo sviluppo industriale e la difesa dell'ambiente, il ruolo politico autonomo dell'Unione e i buoni rapporti con gh Usa. Nel suo discorso d'investitura a caccia di consensi cerca di non scontentare nessuno. Il verdetto arriverà oggi a mezzogiorno quando i 732 deputati europei voteranno la fiducia. Cinque anni fa Romano Prodi fu eletto con una maggioranza schiacciante: 392 voti su 505 con soli 72 contrari e 41 astenuti. José Manuel Barroso, probabilmente, non replicherà quel record. La previsione è che l'onesto mediatore riuscirà a superare il primo scoglie della sua carriera di capo dell'esecutivo europeo che potrà cominciare, così, il prossimo primo novembre. Negli interventi dei capigruppo che hanno parlato subito dòpo di lui, la conta dei «sì» supera quella dei «no». E ci sono anche dei «ni» che 1 ratrebbero trasformarsi in voti a : avere. Hanno già annunciato la fiducia i popolari e la destra delTUen che insieme hanno poco meno di 300 deputati. I socialisti (200 deputati) decideranno oggi e forse si divideranno. Come gh 88 democratico-liberali. All'interno del gruppo eurosocialista, la delegazione dei Ds italiani è nettamente contraria alla fiducia a Barroso. Massimo D'Alema ha detto che l'ex premier portoghese è «espressione del centrodestra ed è nella logica politica che sia una maggioranza di centrodestra, se c'è, a sostenerlo». Secondo D'Alema la «stragrande maggioranza» del pse oggi voterà contro Barroso. Il nuovo presidente del gruppo socialista, il tedesco Martin Schultz, è stato meno categorico, ma ha criticato la procedura con la quale i governi hanno designato Barroso e si è augurato che sia (d'ultima volta». Il capogruppo democratico-liberale, Graham Watson, ha ricordato che Barroso, da premier portoghese, definì la Uè un aereo senza pilota: «Adesso vuole pilotarlo lui senza dirci chiaramente dove vuole portarlo». Ma Watson ha anche annunciato che l'Adle «valuterà le promesse senza pregiudizi». I più critici sono stati i Verdi. «Quello che sta succedendo ha dell'incredibile, per Barroso siamo vicini al Paradiso, non gh ho sentito citare un solo problema», ha detto Daniel Cohn-Bendit. E la co-presidente dei Verdi, Monica Fl-assoni, ha già ribattezzato il successore designato di Prodi co¬ me «il piacione europeo». Aspettando Barroso, la Commissione guidata da Romano Prodi continua la sua attività e annuncia ancora appuntamenti importanti prima del passaggio delle consegne. Un documento sulla governance economica sarà presentato il 3 settembre, subito dopo la sosta estiva. «Non chiamatela proposta di revisione del Patto di stabilità», precisa subito Prodi. Sarà ima «riflessione» che finirà sul tavolo dei ministri economici dei Venticinque che si riuniranno il 10 settembre all'Aja. Altro impegno annunciato da Prodi: il rapporto sulle condizioni per l'adesione della Turchia all' Unione. E' un capitolo complesso e importante. Ankara attende finalmente la data per l'avvio formale delle trattative d'ingresso dopo che ha già ottenuto lo status di «Paese candidato». Prodi non ha voluto fare anticipazioni sulla sostanza del rapporto che saia presentato in ottobre, in tempo per il vertice europeo. Ma tra gli Stati cresce il numero degli sostenitori del «sì» alla Turchia. Ieri anche il primo ministro olandese, Jan Peter Balkenende, presidente di turno della Uè, ha detto a Strasburgo che «llslam non è un problema perché non bisogna erigere barriere contro le rehgioni, ma contro chi abusa delle religioni». Conta sul voto sicuro di popolari e Uen Molti i contrari tra i socialisti, D'Alema invita il pse a non votarlo José Manuel Barroso al Parlamento di Strasburgo scambia qualche parola con il commissario ai Trasporti Loyola De Palacio

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