Alle Nazioni Unite il nuovo Vietnam dei radicali

Alle Nazioni Unite il nuovo Vietnam dei radicali IL PARTITO TRANSNAZIONALE HA UNO «STATUS CONSULTIVO» ALL'ONU: OGGI LA SENTENZA SULLA RICHIESTA DI ESPULSIONE AVANZATA DA HANOI Alle Nazioni Unite il nuovo Vietnam dei radicali Hanno dato voce al dissidente cristiano, ora il governo di Hanoi accusa: siete terroristi la storia AVETE davanti il racconto di un discorso, un appello e un giudizio. Il discorso di un leader in esilio che riscatta una lunga storia, l'appello lanciato da chi vuole difendere ciò che lui rappresenta, 0 giudizio al quale una dittatura sta per sottoporre quel!' appello e i suoi sostenitori, ridicolmente accusati di essere dei terroristi: il partito Radicale transnazionale. Del quale, lo riconosce persino il centrodestra berlusconiano, «tutto si può dire tranne che alimenti l'eversione». Oggi all'Orni si decide se «espellere» per tre anni i radicali, cioè privarli dello «status consultivo» che hanno nell'Ecosoc, il Comitato economico e sociale delle Nazioni unite. Il Vietnam li accusa di aver invitato per tre volte a parlare Kok Ksor, leader della minoranza etnica cristiano-vietnamita, che il regime considera fuorilegge. Si chiamano montagnards, si battono (pacificamente) contro il regime di Hanoi per vedersi riconosciuto un misero diritto: esistere. Non gh è stato granché concesso, durante una lunga e dannata storia. Montagnards significa in francese «montanari», anche se questa etnia si definisce «Dogar», nella lingua locale «figli delle montagne». Nella notte dei tempi (il nostro Medioevo) i montagnards vivono sulla costa. È nel seicento, dopo l'invasione dei popoli vietnamita e Cham, che si ritirano sui monti, una specie di ghetto nel quale, almeno fino a metà Novecento, il potere li lascerà stare. Ma c'è potere e potere. C'è il potere incarnato dalla Francia imperiale, che pianta le tende laggiù nel 1855 e riconosce se non altro ai montagnards il diritto a vivere sugli altopiani. E c'è, dopo, il potere dei comunisti vietnamiti: notori paladini dei diritti umani. Con l'uno o l'altro per i montagnards farà una leggerissima differenza. Nel '46, per dire, i francesi colonizzatori riconoscono tuttavia a questi «cristiani delle montagne» una nazione, e se non è il paradiso è almeno una casa, la casa che tutti gli sradicati agognano. Ma i francesi un bel giorno vanno in crisi, La storia a questo punto diventa una guerra, immaginatevi un film tipo L'americano tranquillo, quello dove Michael Calne finisce intrappolato nei doppi giochi franco-americani della prima guerra d'Indocina. La fine è segnata, per lui nel film e per i montagnards nella realtà: quando, nel 1955, Parigi saluta l'Indocina, i montagnards cristiani si ritrovano alla mercé dei vietnamiti. Inizia un'altra fase, sanguinosa. La trama è il déjà vU della storia: odi etnici, sospetti religiosi, rappresaglie, i comunisti di Hanoi cóntro la piccola minoranza cristiana... Un genocidio che pochi conoscono ma in qualche decina d'anni riduce un popolo di tre milioni a poche centinaia di migliaia. Chi può fugge all'estero, Francia, appunto. O America. È lì che i radicali transnazionali guidati da Sergio Stanzani pescano il loro leader. Si chiama Kok Ksor. Presiede una fondazione (la Montagnard Foundation) elogiata da Human Rights Watch e lodata pubicamente da alti funzionari dell'Onu. I radicali lo chiamano all'Ecosoc, vieni a testimoniare la vostra battaglia dissidente. Nel 2002 2003 e 2004 si ripete la stessa scena: Kok Ksor arriva, denuncia le violenze subite dal suo popolo, lo salutano manco fosse un Sakharov con gli occhi a mandorla, l'uomo fuggito dalla dittature sulle ah della libertà. Finalmente (e all'Onu!) il discorso che riscatta una lunga storia. Il governo del Vietnam non gradisce. I comunisti di Hanoi, sopravvissuti che vivono in un film di Kusturica e probabilmente non si accorgerebbero che la guerra (fredda) è finita neanche se qualcuno glielo dicesse col megafono nell'orecchio, chiedono che il Partito radicale transnazionale venga giudicato, leggi espulso: ((Fiancheggiano il terrorismo». Il ministro Frattini assicura, «la Farnesina cercherà di spiegare al governo di Hanoi che è suo interesse mantenere buoni rapporti con l'Italia e l'Unione europea». La «sentenza» arriverà oggi. Dice Daniele Capezzone «sarà il frutto di una battaglia titanica alle Nazioni Unite», democrazie da una parte, dall'altra paesi comunisti tipo Vietnam Cma Cuba e islamofascisti come Siria e Iran. Cose mai viste? No, «due anni fa era la Russia a volerci cacciare, quando dibattevamo por la Cecenia». Quella volta, all'Onu, vinsero le democrazie. Stavolta non è detto che basti l'appello, firmato da 170 parlamentari e dall'engagement di mezzo mondo francesi m testa, Bernard Henry Levy Glucksmann Dupuis, e poi Marco Pannella Emma Bonino Adriano Sofri, a dar giustizia ai montagnards prima che ai radicali e a sconfiggere i patetici fantasmi dell'impero del Male. Il leader radicale Marco Pennella