«Nei cantieri operai come fantasmi»

«Nei cantieri operai come fantasmi» LE SEGNALAZIONI DEI CITTADINI «Nei cantieri operai come fantasmi» Il signor Giorgio Luparia è un attento osservatore dì quanto capita nei tanti cantieri sparsi nella città: «Vorrei segnalare un fenomeno inspiegabile ed inquietante^ ohe mi angoscia da un po' di tempo, ma che sembra èssere ignorato da tutti: la scomparsa improvvisa e repentina degli operai dai cantieri di Torino. Non credo di essere un visionario, perché ormai sono troppi gli esempi: sul cantiere del passante ferroviario tra corso Pascoli e lai-go Orbassano, dopo mesi dì frenetica attività, un brutto giorno mi affaccio dal balcone e paf... tutto scomparso: operai, macchinari, veicoli. Ancora, sul largo Orbassano, dopo settimane brulicanti dì uomini, mezzi, civic e civichesse, ripaf... da qualche giorno sono scomparsi tutti! Che dire poi dei tratti tra corso Turati e corso Re Umberto e tra corso Galileo Ferraris e corso Pascoli? Lì le sparizioni sono avvenute da così tanto tempo che su quelle aree sono ormai sorte delle vere giungle spontanee, mentre il ricordo dei lavori ormai è rimasto nei racconti dei più anziani. Quello che non riesco a spiegarmi è come mai le autorità, comprese quelle dì polizia, non sì rendano conto della gravità del fenomeno: e se dietro ci fossero gh Ufo o, peggio ancora. Al Qaeda? Vorrei pertanto invitare tutti i torinesi a vigilare e segnalare qualsiasi accadimento strano di cui fossero testimoni, soprattutto nei prossimi cantieri delle grigUe barocche di piazza S.Carlo e piazza Vittorio, o del cantiere del sottopasso di corso Spezia, quello, per intenderci , che finirà contro il trincerone della ferrovia in Via Nizza. Del resto il compito della sorveglianza non sarà certamente difficile, visto che sono ormai pochissimi i torinesi che non abbiano nelle vicinanze di casa un qualche polveroso cantiere aperto e soprattutto mai finito! In compenso, gh operai sono dei fantasmi». PARKING IPERMERCATO. Protestano i lettori del quartiere San Paolo. Il signor Luca Cirino, pensionato, spiega: «Il mese scorso ha aperto un nuovo grande, centro commerciale mùitipianpjg, via Caraglio, praticamente sotto il grattacielo della Lancia. Questa struttura è posta a fianco di un ampio complesso residenziale, ricco di strade pedonali, che in pratica arriva sino al Parco Ruffini. Ed è subito scoppiato il problema dei parcheggi che sono praticamente spariti in gran parte del quartiere». Dice meglio Anna Robetti, impiegata: «L'errore lo ha fatto chi ha concesso la licenza per quell'ipermercato chiedendo contemporaneamente la realizzazione di un numero ridicolo dì nuovi parcheggi, un numero assolutamente sproporzionato all'affluenza. Ad avere sbaghato ì calcoli è il Comune. Ed è paradossalmente proprio il Comune, con la pioggia di multe comminate da inflessìbili vigili urbani, a trame ora un cospicuo vantaggio economico. Ma non sarà tutto un disegno?». FRACASSO STEREO. Ci scrìve il signor Mario Garbarìno, che abita in vìa San Paolo 86: «Al locale Belle Ville, che si affaccia su vìa Caraglio, sì è aggiunto un sedicente "Punto Verde" allocato nello spazio che, quando il nostro quartiere non era ancora stato "riqualificato" (Anni 60, 70 e 80), era occupato da pacifici campi da bocce frequentati da numerosi poveri pensionati che riuscivano a socializzare e a divertirsi anche senza che nessuno proponesse loro iniziative populiste e fintamente culturali. Così sono qui ad ascoltare, in fastidiosa stereofonia, pezzi di liscio dal Belle Ville e stucchevoli brani latino-americani (a volume più elevato) dal fantomatico "Punto Verde". Due settimane fa, d'accordo con alcuni vicini di casa, ho chiamato i Vigili. Dopo pochi minuti è intervenuta una pattugha (forse quella "antirumore" di cui si è parlato sui giornali tempo fa). Ascoltando la musica dal mio terrazzo, mi hanno consolato dicendo che in città c'è anche di peggio e che comunque, essendoci di mezzo il Comune, la nostra protesta si sarebbe risolta in un buco nell'acqua (sic!). Mi spiace recitare il ruolo del retrogrado, ma penso che questo borgo operaio sia sempre stato sufficientemente dignitoso (anche senza l'intervento dì assessori). E poi era silenzioso: si poteva pensare, chiacchierare con gh amici, ascoltar musica (la propria, non quella imposta da chi detta cultura), ascoltare la radio e guardare la televisione. Al massimo sì brontolava con qualche vicino un po' duro d'orecchi che esagerava col volume. Ma adesso con chi si può brontola¬ re?». PIAZZA CASTELLO. Il signor Silvano Monaterì sì lamenta: «In piazza Castello esistono quattro fontane cosiddette a raso, dove si compie un contrasto mostruoso, l'acqua simbolo dì purezza scorre sulle "griglie", ricettacoli di pattume assortito. Chi sì deve occupare di tale degrado? Non bastar costruire fontane più o meno belle, poi occorre anche mantenerle tah». CALCIO A SAN LORENZO. Un gruppo dì pensionate che si recano ogni giorno a messa alla chiesa di San Lorenzo, in piazza Castello, avanzano una protesta: «Ormai anche andare a messa è diventato un pericolo. Proprio di fronte alla cappella, che pure è in uno dei punti storicamente più importanti della città, ci sono sempre giovani che giocano a pallone, spesso anche altri che fanno evoluzioni sulle tavole. Una caduta, una frattura, portante dì noi potrebbero avere conseguenze gravissime, anche letali. Perché ì vìgili urbani stanno a guardare e non intervengono? Anche solo per una questione di decoro e del dovuto rispetto ai monumenti della nostra città». un cronista per voi Si^ifew^

Persone citate: Anna Robetti, Belle Ville, Giorgio Luparia, Luca Cirino, Mario Garbarìno, Ruffini, Silvano Monaterì

Luoghi citati: San Paolo, Torino