Odissea infinita per i dializzati di Angelo Conti

Odissea infinita per i dializzati UN CRONISTA PER VOI MENO STRUTTURE A DISPOSIZIONE DI CHI DEVE SOTTOPORSI AL TRATTAMENTO Odissea infinita per i dializzati «Dopo la riapertura, il Valletta ci ha escluso» Giacomo Bramardo Angelo Conti Tremila dializzati in Piemonte, di questi circa 800 sono a Torino e cintura. Due o tre volte la settimana devono sottoporsi a sedute di ore, attaccati ad una macchina che sostanzialmente "ripulisce" il sangue. Se questo servizio è vicino a casa (e possibilmente esterno ad un ospedale) il dializzato si risparmia quello che può diventare un calvario: fisico e psicologico. Ma sul territorio le strutture a disposizione sono sempre meno. Il grido d'allarme airiva dall' Aned, l'Associazione italiana emodializzati, all'indomani della riapertura del presidio ospedaliero Valletta di via Farinelli 25. «Con rammarico - dice il presidente Pierantonio Capitini - abbiamo scoperto che alla riapertura del centro, rimasto chiuso dal luglio 1999 per lavori di ristrutturazione, non era più previsto il reparto dialisi. Ci avevano assicurato che, tra i tanti servizi attivi, sarebbe tornata anche la dialisi. Esattamente com'era prima. Invece, con sorpresa abbiamo dovuto constatare che il presidio fornisce, sì, servizi importanti come ambulatorio infermieristico, prelievi, sportelli per la scelta e la rev^.-dfl medico, di famiglia, assisÀcnà^prateaicai coramissio-H ne medica mvalidi civili e patenti speciah di guida ecc. Ma niente dialisi. Eppure doveva essere il primo servizio a rientrare in funzione». Il servizio di dialisi appare ancora più importante se si tiene conto di un trend controcorrente: mentre si cerca di decentrare i servizi per contenere i costi degli ospedali e agevolare i cittadini, la curva delle struttine per la dialisi indica invece una tendenza contraria. Dal 1999 ad oggi, ben tre centri che ospitavano i dializzati sono stati «assorbiti» da altrettanti ospedali: corso Vittorio Emanuele (aperto nel 1973 e chiuso nell'agosto 2002) è confluito all' ospedale San Vito; viale dei Mughetti (aperto nel 1980 e chiuso nel novembre '98) è finito al Giovanni Bosco; i dializzati di via Farinelli, infine, sono confluiti al Cto. Rimangono attivi gli ambulatori in corso Regina Margherita e via Boston. La storia del reparto di dialisi al presidio Valletta comincia nel luglio 1999, quando, alla chiusura del centro, la dialisi e pochi altri ambulatori funzionanti vennero trasferiti nell'ex scuola Carlo Levi. Alla dialisi vennero asse¬ gnati i locali del custode del complesso, all'epoca ancora occupati. «Alla fine del 2000, dopo alcune pressioni dell'Aned - prosegue Capitini -, il custode lasciò liberi i locali assegnati. Ma di fronte ad una serie di lavori di adeguamento degli impianti idraulico ed elettrico, il direttore generale dell'Asl 1 rispose che era una spesa inutile, perché entro un anno la dialisi sarebbe tornata al centro Valletta». Cinque anni dopo nulla è cambiato. Così all'inizio di quest'anno, l'Aned (sospettando ancora ima volta il mancato ripristino del reparto di dialisi) ha scritto alla Regione Piemonte chiedendo di sapere quali siano le intenzioni. Nessuna risposta. L'Aned, per nulla rassegnata, ha fatto sentire la sua voce anche alla Conferenza dei servizi, nel mese di aprile. E poi con ima nuova lettera a maggio. «Per ora, l'unica risposta sono state delle promesse verbali: l'Asl 1 forse ha finalmente deciso di bandire una nuova gara d'appalto per ristrutturare i locali dell'ambulatorio di dialisi. Nelle intenzioni dovrà essere gestito dalla nefrologia del Cto. Ma quando? Aspettiamo ormai da cinque anni. I pazienti sono costretti ad entrare mediamente 150 giorni l'anno dentro un ospedale, attraversando'lunghi corridoi, scale, tra centinaia di altri pazienti, anziché aver la possibilità di rivolgersi in centri più accoghenti e psicologicamente meno devastanti. La salute del paziente è anche questo». Ogni giovedì (14-18) i cronisti de La Stampa attendono i lettori nei Salone di via Roma Il presidio ospedaliero Valletta di via Farinelli 25 nel mirino dell'Associazione italiana emodializzatl

Persone citate: Capitini, Carlo Levi, Giacomo Bramardo, Giovanni Bosco, Pierantonio Capitini, Valletta

Luoghi citati: Piemonte, Torino