Romero: tutto a posto in 48 ore di Roberto Condio

Romero: tutto a posto in 48 ore NUOVI GUAI PER LA SOCIETÀ, MENTRE L'AFFARE LUCARELLI DIVENTA UNA GUERRA DI AVVOCATI Romero: tutto a posto in 48 ore Ma l'altolà federale può frenare Vargas e Maniero Roberto Condio inviato a MACUGNAGA (Verbania) Solo pioggia e cielo grigio, in tre giorni di ritiro. Se il Toro voleva cominciare la stagione lavando subito le macchie accumulate nel suo sciagurato passato recente, l'acqua trovata a Macugnaga basta e avanza. Il problema è che, mentre sotto il Monte Rosa la squadra sta faticosamente cercando di ripartire, ricostruendo la speranza su un gruppo giovane, entusiasta e pieno di motivazioni, in città la società continua a fare danni, a collezionare autogol pericolosissimi. L'ultimo è di ieri sera, grave per non dire devastante. Se non altro a livello di immagine, per il momento. La Covisoc, scaduti i termini per l'invio della documentazione richiesta, ha negato al Torino Calcio l'iscrizione alla serie B. Al club granata imputa una carenza patrimoniale di 3 milioni di euro, da ricondurre probabilmente a un finanziamento concesso dalla Sis, la società del patron Cimminelli, al Toro: contestato perché a termine. La stessa Covisoc parla di situazione decisamente meno seria rispetto a quella delle altre bocciate Napoli e Ancona e offre la possibilità di integrare la documentazione o di tamponare il buco entro giovedì con l'appello alla Coavisoc. Ufficialmente, il Toro non si scompone. «Eravamo convinti di avere tutte le carte in regola - afferma il presidente Romero -. Prima di commentare, attendiamo la motivazione della bocciatura». E aggiunge, dopo un giro di consultazioni: «Andrà tutto a posto in 48 ore». Cimminelli metterà mano al portafogli o più probabilmente allungherà la durata del finanziamento intemo. Dicono che non è il caso di preoccuparsi. Sarà. Come minimo, però, si è trattato di una leggerezza imperdonabile. Perché se tra due giorni il Toro davvero uscirà dalla lista nera, qualcuno dovrà spiegare per quale motivo non si è voluto evitare lo spemacchiamento, l'ennesimo allarme sui bilanci di una società che da due anni vive sul filo del rasoio, ufficialmente in vendita ma senza compratori seri e affidabili. Intanto, il Toro fuori dalla B almeno fino a giovedì sera è una batosta forse letale per Zaccarelli e Cravero che stanno cercando tra mille difficoltà di comple¬ tare l'organico affidato a Rossi. Aspettano risposte da Pinilla, Maniero e Vargas, che già nicchiano per motivi diversi: da ieri sera sarà molto più difficile convincerli ad accettare una sistemazione in serie B in una società a rischio. Un «no» di Pinilla, sul cui conto le perplessità caratteriali aumentano di giorno in giorno, sarebbe sopportabilissimo. Non così quelli di Maniero e soprattutto del centrale cileno, di ritomo stasera in Italia dopo le vacanze, individuato come l'uomo ideale per dare serenità a una difesa giovane. Il «no» della Covisoc può compheare persino il caso-Lucarelli, diventato ieri ufficialmente una guerra tra il Toro e il bomber che vuole restare a Livorno pur avendo un contratto granata fino al 2006. Cristiano non si è presentato nemmeno alla seconda convocazione torinese per le visite mediche di rito e il suo procuratore Pallavicino ha gettato benzina sul fuoco dichiarando: «Noi questo secondo avviso non lo abbiamo nemmeno ricevuto». «Balle - risponde il Toro -: abbiamo anche le ricevute dei fax spediti». Parleranno gli avvocati, d'ora in poi. Il giocatore rischia grosso, ma intanto l'incertezza frena il mercato del Toro almeno sul fronte della punta che manca a Rossi. Sempre che poi ci sia un Toro al via della prossima B. Il presidente del Torino Tilli Romero I nuovo attaccante granata Massimo Marazzina: il futuro del Toro dipende dai suoi gol

Luoghi citati: Ancona, Italia, Livorno, Macugnaga, Napoli, Verbania