Il comandante del Ris «C'è una sola verità E' la nostra rivincita» di Angelo Conti

Il comandante del Ris «C'è una sola verità E' la nostra rivincita» IO: UNA GRANDE SODDI Il comandante del Ris «C'è una sola verità E' la nostra rivincita» «I consulenti della difesa? Non hanno un'adeguata preparazione Ci siamo accorti subito che non potevano esserci altre soluzioni» intervista Angelo Conti-; :Mh DICE di non sentirsi vincitore di niente, ma dice anche di essere fiero di avere contribuito a trovare la verità. Luciano Garofano ha 51 anni, è padre di tre figli (due grandi e una bimba di appena un anno) ed è tenente colonnello nell'Arma dei carabinieri, nonché comandante del Raggruppamen-. to Investigazioni Scientifiche di Parma. Laureato in Biologia alla Sapienza (con il massimo dei voti), si è specializzato in Tossicologia Forense a Napoli. Dal '78, quando si è arruolato, ha sempre lavorato nei reparti scientifici dell'Arma, se si eccettuano due anni trascorsi a Torino, al comando della Compagnia Mirafiori. Quella sull'omicidio di Samuele Lorenzi è stata la sua indagine più impegnativa e anche quella che ha dato più notorietà al suo Reparto. Anche perchè il colonnello Garofano ba dovuto fronteggiare, oltre a durissime contestazioni alle risultanze investigative del suo reparto, anche attacchi personali, minacce di (juerele comprese. Ha ricevuto n Sardegna, dove si trova in vacanza con la famiglia, la notizia della pesante condanna. Colonnello Garofano, si aspettava questa sentenza? ((Assolutamente sì. La verità è sempre una sola. Sapere che alla fine la si è trovata e si è riusciti a provarla non può che dare appagamento profondo. Una soddisfazione personale che va estesa ad un intero reparto, composta da tante professionalità». Tecnicamente è stato un successo... «Sotto il profilo tecnico è stato addirittura un trionfo. Ma, obiettivamente, la strada era stata tracciata con molta evi¬ denza sin dal momento in cui abbiamo cominciato a mettere ordine nelle tantissime risultanze investigative. Applicando metodo e rigore, ci siamo accorti che eravamo di fronte ad una serie di riscontri concordanti e che non ci potevano assolutamente essere soluzioni diverse. Altre certezze le abbiamo acquisite anche ascoltando le argomentazioni dei periti della difesa. Le loro tesi non stavano in piedi». - Insomma, le parole dei consulenti dell'avvocato Carlo Taormina non hanno' evi- " dentemente convinto il magistrato, ma erano parse inconsistenti anche a lei? «Facciamo un altro discorso. E chiediamoci se sia giusto accre- ditare come qualificati consulenti persone che non hanno xm'adeguata preparazione. E come possano, queste persone, confutare un lavoro, accorto, verificato, umile e scrupoloso come era quello svolto da noi. Vorrei ricordare che, con i miei uomini, ci occupiamo di 4 mila casi all'anno, fra i quali 200 omicidi». In questo procedimento, dunque, ci sono state consulenza di persone impreparate? «Certo. Credo che occorra trovare il sistema per verificare, prima ancora di entrare nelmerito delle questione aperte, la qualità di chi compie certe affermazioni. Qualcuno deve verificare la preparazione, l'espe- rienza, la casistica affrontata dai consulenti che intervengono nei processi. In modo che sia ben chiaro, sin dall'inizio, da chi arrivano certi giudizi. Diciamo la verità: ci sono stati periti che hanno fatto proclami senza avere un'adeguata preparazione specifica. E c'è stato subito chi ha messo le loro e le nostre risultanze esattamente sullo stesso piano». Come ha trascorso le ore di attesa della sentenza? «Al mare, con la mia bambina, j Cercavo di non pensarci troppo, anche per scaramanzia. Ma mi -rendevo conto chetutto quello"che stava accadendo confermava che si andava nella direzione della verità». Umanamente come ha vis- suto lo svolgersi dell'inchiesta? «Con grande e crescente amarezza. Nàsceva dal modo in cui la difesa cercava continuamente di offuscare il nostro lavoro, tentando di demolire con acredine quanto noi stavamo dimostrando con nitore. Non solo è mancato il fair-play, è mancato molto di più». Considera la sentenza di Aosta una rivincita, almeno di fronte a questi atteggiamenti? 'a m «Certo. E' la rivincita della legalità, della serietà e, consentitemelo, di unrépartddi caràblaieri che ha fatto il suo lavoro senza strilli, senza cercare la ribalta, senza offendere nessuno. In silenzio». «Ho vissuto l'inchiesta con amarezza Cercavano di offuscare il nostro lavoro E' mancato anche il fair play» it DELITTO MINUTO PER MINUTO Stefano Lorenzi, il padre del piccolo Samuele, chiama il ti 8 dicendo che la moglie Annamaria franzoni non si sente bene Il medico'di guardia, arrivato allo chalet alle 6.02, conclude là vìsita. «Obiettività negativa», scrive nel rapportò, la signora non ha niente Stefano Lorenzi esce di casa per recarsi ai lavoro: svolge a professione di elettricista in un paese vicino, Intròd Annamaria Franzoni esce di essa con Davide, 6 anni, per accompagnarlo allo scuolabus^ Samuele resta a dormire nel lètto idei genitori La mamma ed il bambino sono Ormai lontani dalla loro abitazione: la villetta è ora fuori dalia loro visuale In questi cinque minuti la casa resta priva di ogni controllo. Samuele in questo momento è davvero solo in casa Annamaria Franzoni rientra in casa. «Mi ricordo di aver guardato l'orologio», racconta al magistrato Telefona al 118: «Il mio bambino vomita sangue dice con tono concitato - è tutto pieno di sangue» jnyfjnedico di famiglia; che abita nell'abitaziòrié vicina. Poco dopo arriva l'elicottero LE TAPPE DELL'INCHIESTA 1 14-marzo 2002 arrestata per omicidio volontario. - B 30 marzo 2002 Tribunale del Riesame: Annamaria-toma libera ■ 10 giugno 2002 La Cassazione; la Franzoni deve tornare in carcere 19 settembre 2002 Il Riesame conferma: Annamaria in carcere B 31 gennaio 2003 Cassazione: la Franzoni non deve tornare in carcero ~ 10 febbraio 2003 Il Gip revoca la custodia in carcere: Annamaria è libera , , ^ ;, B 3 luglio 2003 La Procura di' Aosta chiede il rinvio agiudiziò', della Franzoni 16 settembre 2003 Il Gup dispone una superperizia por far luce sul giallo 26 aprile 2004 Incidente probatorio perl'esame delle nuove perizie B 28 giugno 2004 Incidente probatorio degli accertamenti tecnici B 19 luglio 2004 Udienza davanti al Gup di Aosta Luciano Garofano comandante del Ris di Parma

Luoghi citati: Aosta, Napoli, Parma, Sardegna, Torino