L'erba del vicino

L'erba del vicino L'erba del vicino GIULIAZONCA IL divorzio più caro della storia. Ray Parlour, quasi ex centrocampista dell'Arsenal e ormai caso giuridico, credeva di aver pagato abbastanza. La settimana scorsa ì suoi ingaggi attuali e futuri sono stati decurtati dì un terzo dall'aula di un tribunale. La differenza verrà intascata direttamente dall'ex moglie Karen con un colpo legale che equivale più o meno al gol decisivo nella finale dì Champions League. La signora potrà vivere dì rendita mentre l'Arsenal vivrà di rancore perché questa separazione la pagheranno tutti. Per permettere agli avvocati della moglie di quantificare l'esorbitante «terzo delle entrate», Parlour ha dovuto confessare e certificare ogni guadagno. La metà era in nero, un nero sfumato, a cavallo della legalità che secondo una dettagliata inchiesta del «Sunday Times» è una pratica fissa per la società dì Highbury. Qualsiasi giocatore passi ai gunners firma due contratti: uno trasparente, tassato al 40 per cento, l'altro «ombra» che dovrebbe riguardare i gettoni presenza,! bonus personali e i premi partita. La seconda voce è remunerativa almeno quanto la prima, cifre altissime che vanno ben oltre gli extra di stagione e sono al netto, liberi da imposte. Nell'ultima stagione, per l'intera rosa, l'Arsenal avrebbe pagato m questa forma 7,6 milioni di sterline (105 miUoni di euro), quindi una trentina di calciatori avrebbero rispar- mìato 76 mila sterline di tasse (100 mila euro). Se i conti usciti sul quotidiano sono corretti, Parlour e compagni hanno incamerato il 25 per cento in più di quello che avrebbero portato a casa con normali stipendi. Il governo britannico non ha gradito, ha chiesto gli incartamenti Parlour, i numeri pubblicati dall'edizione domenicale del «Times» e entro un paio dì mesi modificherà la legge sugli sgravi ai benefits per «evitare che questi multimilionari si arricchiscano a spese della nazione». I multimilionari hanno appeso il poster di Karen fu Parlour nello spoghatoio per giocarci a freccette, ma lo sfogo non basterà. Intanto il poveraccio che ha creato questo scompigho solo perché voleva cambiare donna dovrà cambiare anche squadra. E' come se domani Paolo Maldinì fosse costretto a lasciare il Milan. Ray Parlour è l'archetipo del giocatore bandiera: viene dalle giovanili dell'Arsenal, ha esordito in premiership nel 1992 ed é rimasto con quella maglia addosso per 13 anni. Ora trentunenne e con una moghe da mantenere deve trovarsi in fretta un nuovo ingaggio: l'anno prossimo gli scade il contratto e Ray proprio non può più permettersi di smettere e vivere di telecronache. E anche se volesse optare per un estremo gesto di fedeltà verso i tifosi che lo adorano non gli conviene restare lì. Finisce che gli fanno causa per risarcimento danni e le tasse per tutti le deve pagare lui. (q j f |SCO QJ Sua Maestà) f anHO tremare divorzio di Parlour i Gunners

Persone citate: Paolo Maldinì, Parlour, Ray Parlour