Azioni di cemento per costruire un buon utile
Azioni di cemento per costruire un buon utile Azioni di cemento per costruire un buon utile In Italia entrano nel vivo le grandi opere. Sale Italcementi, Buzzi a sconto in vista dell'aumento Edoardo Montalbano L caso più clamoroso è legato all'aggiudicazione della gara per il progetto di riqualificazione della Fiera di Milano. Una sfida vinta dalla cordata CityLife (Generali, Ras, la Progestim di Salvatore Ligresti) con un assegno da 523 milioni di euro. Dopo il Mose veneziano prende il via un nuovo grande progetto destinato a far da traino ad una mole impressionante di investimenti e di buoni affari. E presto, salvo colpi di scena, sarà la volta di altre Grandi Opere, compreso il contestato progetto del Ponte di Messina. Non stupisce che Piazza Affari guardi con grande interesse al settore costruzioni (4-10,610Zo negli ultimi sei mesi) con una particolare attenzione ai grandi del cemento, nonostante la frenata di Buzzi dopo l'annuncio dell'aumento di capitale finalizzato a completare l'acquisizione di Dyckeroff. Proprio Franco Buzzi, però, si iscrive nel partito degli ottimisti a proposito del prossimo avvio delle grandi opere. «L'Italia - spiega - è uno dei Pesi che ha investito sempre molto poco nelle infrastrutture: ri0Zo circa del Pil contro il 3-40Zo della media europea. Ma adesso le grandi ope^e pùbbliche sono diventate una parte determinante del ramo edilizia». Per la gioia dei cementieri (oltre a Buzzi il gruppo Italcementi e la Cementir di Caltagirone) ma anche di Astaldi, Impregilo o Vianini, i grandi gruppi di costruzione quotati. La partita italiana, però, è solo una parte di un fenomeno più ampio, a livello europeo. Anzi, come spiega Bruno Gambarova, analista di Rasbank dal punto di vista speculativo le occasioni migliori non sono certo in Italia: «Da noi non vedo grandi prospettive dal punto di vista delle aggregazioni visto che i giochi sono ormai già stati fatti». Diversa la situazione su altri mercati, a partire da quello, in gran fermento, della Spagna. Qui si sta consumando da settimane il braccio di ferro attorno alla Feo controllato da Esther Koplowitz (una delle donne più ricche del Paese iberico) insidiata dalla Acciona che ha messo assieme un pacchetto del 150Zo con mire bellicose. Ma è pronto a scendere in campo anche la Inversiones Ubersuizas. Tanto dinamismo trova una spiegazione nella situazione del mercato iberico: quest'anno si prevede una crescita frenata ^40Zo) che non spaventa per due ragioni: il settore tira da dieci anni, con punte del 150Zo in 12 mesi, per cui un rallentamento è fisiologico. C'è chi, come la svizzera Holcim (secondo produttore mondiale di cemento) gli utili va .a i.cercarseli sui merpat)i|rpw lontani, il Messico in partiqolarè (4;24,5oZo negli ultimi 12 mesi). O in Estremo Oriétìtè e ih India, come l'Italcementi (4- 100Zo circa nell'ultimo semestre). O in Cina come il colosso francese Lafarge che conta di sfruttare da quest'anno i vantaggi degli investimenti tra Pechino e dintorni. «Tra i cementieri europei- è l'opinione di Alejandra Pereda di Morgan Stanley Lafarge è la società che probabilmente registrerà i maggiori margini di crescita». Non mancano gli outsider, capaci di correre anche in un settore tradizionale. L'irlandese Crh, ad esempio, che dopo un'intensa attività di acquisizioni figura ormai al terzo posto tra i produttori europei con un incremento degli utili, nel primo semestre, pari al 600Zo rispetto allo stesso periodo del 2003. In un anno le quotazioni di Crh sono cresciute del 250Z0 circa. Per chi vuol puntare sul settore costruzioni, infine, la miniera d'oro resta l'Inghilterra. Fra i titoli migliori, secondo Mark Hukes di Merrill Lynch figura la Persimmon che annuncerà i suoi dati trimestrali solo il 24 agosto. [Borsa 5- Finanza] Nelle costruzioni però il mercato più dinamico con forti riflessi in Borsa resta la Spagna I colossi Holcim e Lafarge vanno in Messico e Cina per sfruttare il boom Inglesi ad alto reddito
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