Le luci di Hessdalen Il mistero sfida ufologi e scienziati di Antonio Lo Campo

Le luci di Hessdalen Il mistero sfida ufologi e scienziati UN FENOMENO CHE DURA DA UN VENTENNIO Le luci di Hessdalen Il mistero sfida ufologi e scienziati Le prime apparizioni di globi luminosi si sono verificate in Norvegia Poi si sono registrati gli stessi avvistamenti in altre 40 zone del mondo Antonio Lo Campo Globi di luce, oggetti dalle forme e dai colorì più disparati che solcano il deb notturno e oggetti volanti che passano tra le nubi a velocità ipersonica. Sono alcuni esempi delle esperienze di tanti testimoni, sparsi per il mondo, che ogni anno, soprattutto in estate, raccontano i loro «incontri» fuori dal comune. Sparsi per il mondo, certo, ma in realtà questi misteriosi e affascinanti fenomeni luminosi, che molti associano agli Ufo, gli oggetti volanti non identificati, sembrano darsi «appuntamento» in località precise, die spesso sono diventate zone di culto tanto per gli studiosi che per gli appassionati di ufologia. Una di queste zone è Hessdalen, attraversata da globi luminosi; anche a bassa quota, da almeno una ventina d'anni. Strane luci,. apparse, in questa piccola valle di 12 chilometri nella parte centrale della Norvegia, a Sud-Est di Trondheim e abitata da meno di 200 persone, hanno prima suscitato l'interesse di curiosi e di appassionati e poi anche degli sdenziati. Tutto ebbe inizio il 20 dicembre 1981, quando Nils Kai'e Nesvold e Per Holden si stavano avvicinando alla cittadina di Vongraven: erano le sette di sera, quando i due videro nel delo una grossa stella, molto splendente, che si muoveva in maniera rettilinea lungo una cresta montagnosa. L'incontro delI'SI La «stella» si muoveva, si alzava, si abbassava, a volte rallentava e altre volte aumentava la velocità, finché, dopo qualche minuto, si spense e scomparve dalla scena. Il fenomeno ebbe un'ampia eco e mobilitò anche le forze aeree norvegesi, che indagarono a lungo senza però arrivare a conclusioni certe: nessuno seppe dire se si trattava di riflessioni atmosferiche, di fulmini globulari o di altre inconsuete manifestazioni meteorologiche. Altri eventi simili si susseguirono. A centinaia furono registrati in quegli anni: nell'85 per cento dei casi si trattava di luci che brillavano in modo anomalo nel cielo notturno, mentre nel restante 15 per cento le testimonianze si riferivano a osservazioni diurne. Anche un radar tracciò un oggetto che si muoveva alla velocità di 8500 metri al secondo. Dagli Anni '80 gli studi nella zona si sono moltiplicati e anche alcuni ricercatori italiani sono approdati in Norvegia per cercare di risolvere il mistero, «Gh studi che abbiamo condotto a Hessdalen, e anche in altre località del mondo dove si verificano fenomeni luminosi anomali in modo ricorrente, si avvalgono degh stessi metodi fisici usati per studiare i corpi celesti - spiega Massimo Teodorani, astrofisico, speciahsta in ricerche di pianeti extrasolari al radiotelescopio e studioso di fenomeni anomali di luce -. L'unica differenza sta nell'oggetto della ricerca: in questo caso non si tratta di stelle lontane oppure di galassie ancora più remote, ma di fenomeni di luce atmosferici- che si trovano a pochi chilometri di distanza da' chi h osserva». I fenomeni E quindi di che cosa potrebbe trattarsi? Sarebbero oggetti che volano a bassa e ad alta quota? «Almeno a Hessdalen gran parte dei fenomeni sono di origine naturale - precisa Teodorani -. Si tratta di plasmi innescali da effetti di piezoelettricità provenienti dal terreno. I plasmi sono confinati elettrochimicamente, per via di meccanismi chimicofisici che avvengono tra il plasma e il vapor d'acqua in atmosfera. Buona parte dei dati sembra confermare questa teoria, dovuta al chimico-fisico britannico David Tumer». Ma non è l'unica interpretazione. «Le nostre misurazioni si sono concentrate in campo radio, specialmente alle basse frequenze e in Uhf - sottolinea Stello Montebugnoli, radioa- stronomo che ha effettuato altri tipi di ricerche a Hessadalen con il supporto del "Ciph", il "Comitato italiano per Hessdalen" -. Tutto questo con un piccolo radar, che ha evidenziato dei "target" in movimento nella valle». Altre spiegazioni Il che suggerisce che il mistero è tutt'altro che chiarito. Aggiunge: «In effetti una piccola parte dei fenomeni di luce in quella regione non possono essere identificati con la spiegazione piezoelettrica. C'è senza dubbio qualcos'altro che si sovrappone a un fenomeno elettrico del tutto naturale. Ciò avviene sia a Hessdalen sia in buona parte delle altre 40 località nel mondo dove si verificano fenomeni di luce ricorrenti». Il dubbio, quindi, resta. Se nella maggioranza dei casi la spiegazione, a parte quella lega- ta ai fenomeni naturali, si risolve con i test di velivoli militari di nuova concezione (e quindi segreti) e con frammenti di satelhti che rientrano nell'atmosfera, resta un 1007o di mistero e, per ora, l'unico elemento a disposizione sono fotografìe e filmati. Così sono tanti quelli che sostengono che si tratta di visite extraterrestri: «La possibilità esiste - precisa Teodorani -. Però non esistono affatto, almeno al momento, prove scientifiche che la Terra sia stata visitata o che sia visitata oggi da civiltà aliene. E tuttavia stiamo lavorando proprio su questo tema, in grandissima riservatezza: da un anno queste ricerche sono completamente blindate e si svolgono a porte rigorosamente chiuse. Gh studi saranno resi noti soltanto se lo giudicheremo opportuno. Prima occorre trovare prove scientifiche davvero schiaccianti e, parallelamente, valutare il terribile im- II programma Seti Teodorani fa parte di un'importante iniziativa, la «Search for extraterrestrial visitation» (Ricerca sulle visite extraterrestri), che è una branca del «Seti», il «Search for extraterrestrial intelligence». L'ipotesi è che la Terra sia stata raggiunta da periodiche visite di alieni, sulla base di calcoli matematici che riguardano spazio, tempo, numero di galassie e probabilità che ospitino forme di vita intelligente. Nelle 40 zone del mondo - le «zone di culto» - si è visto un po' di tutto. Una di queste si trova in Itaha, sui Monti Sibillini. Qui si è registrata ima doppia fenomenologia: luci di brevissima durata, tipo «flash», e luci invece di lunga durata, dalle caratteristiche pressoché costanti, con una traiettoria rettilinea. I ricercatori e gli ufologi hanno messo sotto osservazione anche altre aree del nostro Paese, come Solignano, Sassalbo e Gabicce. Ma dove i fenomeni raggiungono la massima spettacolarità e nel Lago Ontario, in Canada, dove i globi si immergono e riemergono. Oppure in Austraha e Messico. Un altro punto «caldo» è l'Arizona: qui i globi luminosi volanti restano visibili per molto tempo, tanto da poter essere filmati, come è stato fatto per le celebri e controverse «luci di Hessdalen». Una serie di immagini dei globi JyiTiinojii tl ^ a Hessdalen in Norvegia A sinistra la folla osserva le evoluzioni delle luci in cielo patto emotivo che avrebbero sull'umanità intera».

Persone citate: David Tumer, Massimo Teodorani, Montebugnoli, Nils Kai'e Nesvold, Per Holden, Teodorani