«Dal Cavaliere un colpo d'ala da prima Repubblica» di Gigi Padovani

«Dal Cavaliere un colpo d'ala da prima Repubblica» L'EX PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA INTERPRETA LA VERIFICA DI GOVERNO «Dal Cavaliere un colpo d'ala da prima Repubblica» Cossiga: ha vinto lui, Follini non ha avuto coraggio, è un Rumor, non un Moro intervista Gigi Padovani PRESIDENTE Cossiga, pare che i giudìzi su questa verifica che (forse) è stata appena chiusa siano divergenti: gli italiani non hanno capito bene chi ha vinto. Lei ha un'idea? «E' Berlusconi, per quello che può essere un vincitore. Ha avuto un colpo d'ala da Prima Repubblica, in quanto ha scelto un ministro tecnico, d'accordo evidentemente con il Quirinale. Siniscalco non deve prendere conoscenza con i problemi perché li conosce perfettamente. Non può essere considerato di parte, ed ha messo in difficoltà l'opposizione, la quale si è limitata a dire che serviva un pohtico. Si sono però dimenticati che quando Prodi comparve alla ribalta, lo presentarono come un tecnico che finalmente si occupava di politica». Come he sono usciti i neodemocristiani, da queste due settimane di estenuanti trattative? «Chi intraprende una operazione di questo genere deve avere il coraggio di pagare un prezzo: o tu ci dai quello che noi voghamo oppure noi usciamo. In realtà, An e Udc non avevano un ministro dell'Economia. Marco Follini però ha giocato bene, a giudizio di tutti. «Sì, ma non ha avuto il coraggio di andare fino in fondo, cioè decidere di rimanere soltanto nella maggioranza». Perché non l'ha fatto? «Glielo hanno impedito i siciliani». I siciliani? «Eh sì, avrebbe significato aprire la crisi per la giunta regionale di Cuffaro». Se dovesse mettere a confronto il leader dell'Udc con la vecchia dirigenza democristiana, dove lo collocherebbe? «Credevo fosse un Moro, direi invece che è un Rumor. E' il nuovo giovane Rumor». Non a caso ha riunito il suo Consiglio nazionale alla «Domus Mariae», dove si tenne la congiura contro Fanfani il 14 marzo 1959... «Alla quale partecipai anch'io. I due beneficiari furono Aldo Moro e Antonio Segni: infatti Moro riuscì poi a far eleggere Segni Presidente della Repubblica, tre anni dopo, e nella De rimase padrone del campo». C'è molta differenza con i personaggi di oggi, vero? «Sono diversi, né migliori né peggiori. Anche nel centrosinistra, guardi cosa è successo a Massimo D'Alema: lo hanno esiliato a Strasburgo; perché ne avevano paura. Non ha la possibilità di diventare presidente del Parlamento europeo, e gli hanno negato anche la presidenza gruppo, visto che si è messo in mezzo il; tedesco Martin Schultz, dell'Spd. Un maleducato e un provocatore. Se ci fosse stato Helmut Schmidt, che ebbe il coraggio di far fuori Gerard Schroeder, non sarebbe successo. Ma cosa vuole, in tutta Europa va così: l'unico che si salva è Tony Blair». A proposito di Europa, come vede la possibilità che il ministro Bossi scelga di andare a Strasburgo? «E' un fatto umano, non mi pare una scelta pohtica». Potrebbe essere un modo per sfilarsi dal governo, costrìngendo anche BerluI sconi ad un nuovo interim, si dice. «Ed è sbagliato; Perché il mini¬ stero delle Riforme è senza portafoglio, con incarico delegato dal presidente del Consiglio. Il quale quindi non può prendere l'interim di stesso. Al limite è un dipartimento, un dicastero come si diceva nell'Ottocento». E la battaglia sul federalismo della Lega? «Ma quale federalismo? Quella riforma costituzionale è un pasticcio, che con il federalismo non ha nulla a che fare e neppure con la devolution inglese o scozzese. E' un testo preparato da quel furbone di Francesco D'Onofrio: l'hanno chiamata così per dare un contentino verbale alla Lega». La legislatura sta davvero finendo, presidente? Anche Gustavo Selva, di An lo dice... Si voterà per le politiche nel 2005? «E chi se la assume la responsabilità?». Forse qui sta il punto. «Mi ha meravighato che l'opposizione, tanto devota alle forme parlamentari nelle quali vede la garanzia della libertà, chieda le dimissioni del governo senza che ci sia un passaggio alle Camere. Finché c'è la possibihtà di fare un governo, il Capo dello Stato nel nostro Paese non può scio¬ gliere le Camere. In Gran Bretagna lo fa il primo ministro. Molti si sono scandalizzati della riforma che aveva in mente Berlusconi, ignorando che in tutti i regimi parlamentari la facoltà di scioghere il Parlamento è trasmigrata dal Capo dello Stato al premier. In Belgio non è mica il re a decidere, così anche in Svezia, dove basta un decreto del presidente del Consigho». Presidente, secondo lei Berlusconi farebbe bene ad accettare una soluzione di questo genere, piuttosto che rimanere a soffrire, ostaggio degli alleati? «La gente non ha capito che Berlusconi rimane uno dei sette uomini più ricchi del mondo e può mandare tutti a quel paese, continuando a contare anche se,il presidente del Consigho è Fassino». Cosa prevede per le sorti del governo? «Vanno avanti. Lei crede che Fini avrà il coraggio di risollevare le questioni dell'economia? Per Berlusconi è indubbiamente un grande vantaggio. Per un certo periodo infatti do potrà fare quello che vorrà, perché gli altri hanno esaurito le loro cartucce. Ormai non è più temibile Follini: l'ha bloccato la componente maggioritaria dentro il suo parti. Fini e Follini non sanno niente di economia. Speravano, cacciando Tremonti, di convincere la Lega a lasciare la maggioranza. Ma la Lega è stata più furba di loro». Prevede che se ne andranno dal governo? «No, credo di no. Tutta la situazione mi pare un quadro da comparse rincoglionite del teatrino della Prima Repubblica». ^^ Anche l'Ulivo "^ ha avuto paura di D'Alema e l'ha esiliato al Parlamento europeo senza farlo neanche diventare capogruppo Un giorno o l'altro Berlusconi si stanca e manda tutti a quel paese, è sempre uno degli uomini più ricchi del mondo Il Carroccio non se ne andrà sono più furbi Q9 ifa&L Chi intraprende "" una operazione di questo genere deve essere pronto a pagarne il prezzo Ma il leader dell'Udc è stato bloccato dai siciliani, sarebbe caduta la giunta Cuffaro Si sono riuniti alla «Domus Mariae», dove nel 1959 anche io complottai contro Fanfani. Ma questa classe politica è molto diversa 99k Il Presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga

Luoghi citati: Belgio, Europa, Gran Bretagna, Strasburgo, Svezia