Ditta Carli «punita» dal giudice di Maurizio Vezzaro

Ditta Carli «punita» dal giudice CONCORRENZA SLEALE Ditta Carli «punita» dal giudice Maurizio Vezzaro IMPERIA Dovrà far pubblicare a proprie spese una sorta di «mea culpa», un annuncio in cui ammette di aver compiuto un atto di concorrenza sleale. E' l'insolita sentenza a cui il presidente del tribunale di Imperia, Giuseppe Squizzato, ha condannato la società Fratelli Carli, chiamata in causa e citata per danni da un gruppo di aziende olearie umbre di cui parlava (e male) un catalogo dell'azienda onegliese mandato per posta a migliaia di clienti. Il giudice non ha accolto la richiesta economica delle parti danneggiate, che chiedevano un risarcimento di 400 mila euro ma ha disposto che la Carli faccia atto di contrizione pubblica. A rivolgersi al tribunale imperiese sono stati gli oleifici umbri Monini, Farchioni, Costa d'Oro e Venturi, assistiti dall'avvocato Giorgio Saguàto (la Carli era tutelata da Alessandro Delbecchi). Nel catalogo in questione, la Carli aveva inserito stralci di un articolo pubblicato dal settimanale II Mondo col titolo «Truffati e avvelenati». Nel testo si parlava di una jartita d'olio di oliva di 232 tonnelate trattata conbenzene e destinata a un oleificio in Umbria (non veniva specificato il nome), olio che sarebbe dovuto finire sugli scaffali dei supermercati. Obiettivo dell'azienda onegliese era forse quello di mettere indirettamente in guardia i propri clienti. Come a dire: «Avete visto cosa vi può capitare?». In realtà il testo diffuso dalla Carli era estrapolazione di un più ampio e circostanziato articolo contenente tra l'altro l'informazione che l'olio adulterato non era mai stato messo in commercio perchè sequestrato dalla Finanza. Sentendosi penalizzati dalle considerazioni contenute nel catalogo, definite «generiche e tendenziose», gli imprenditori umbri hanno deciso di ricorrere alle vie legali. La Carli si è difesa sostenendo che nessun danno era stato arrecato alle aziende umbre: l'editoriale non era stato inviato alla grande distribuzione ma solo ai propri clienti. In più ha riportato i dati delle vendite in Umbria che testimoniavano un incremento del ICS0/*). Non è bastato.

Persone citate: Alessandro Delbecchi, Carli, Giorgio Saguàto, Giuseppe Squizzato, Venturi

Luoghi citati: Imperia, Umbria