Narcotrafficanti «balneari» di Giulio Gavino

Narcotrafficanti «balneari» ASTUZIE E INGANNI PER IMPORTARE INGENTI QUANTITATIVI DI STUPEFACENTI: UNA SFIDA QUOTIDIANA Narcotrafficanti «balneari» I corrieri cercano di confondersi tra i turisti Giulio Gavino VENTIMIGUA Quella che si sta giocando al confine è una partita pericolosa. I sequestri effettuati negli ultimi due giorni da Guardia di Finanza e carabinieri sono infatti la conferma di come l'estate 2004 veda concentrato oggi come non mai il traffico di stupefacenti sul confine italo-francese. E quasi un quintale di droga fatto sparire dai bilanci della criminalità organizzata in un solo week end non è roba da poco. Il successo investigativo, sia quello delle forze dell'ordine che operano a livello locale sia quello dell'intelligence che «pilota» in pratica i sequestri, ha rivelato come i narcotrafficanti continuino a tenere in grande considerazione il valico di Ventimiglia e come con la stagione balneare ahbiano cercato di mimetizzare i carichi di droga con il traffico intenso dei turisti che si muovono a migliaia tra Costa Azzurra e Riviera. Le prove della strategia attuata dai signori della droga sono evidenti. Prima un'auto con 45 kg di cocaina intercettata sulla statale, confusa a quelle di tante famiglie con gli abitacoli pieni di salvamenti, materassini e ghiacciaie. Poi un camper, del tutto anonimo, bloccato in autostrada con 39 kg di hashish. E continuando di questo passo i narcotrafficanti cercheranno magari di far passare il confine ai loro corrieri a piedi, con un panetto da un chilo di cocaina nascosto dentro l'asciugamano da spiaggia. Le domande, ricorrenti, sono sempre le stesse. Per ogni chilo di droga ferma¬ to dalle forze dell'ordine quanti riescono a passare il confine e a raggiungere il mercato italiano della droga alimentando gli affari e gli illeciti del crimine organizzato? E ancora, possibile che il naroctraffico riesca ad avvenire senza qualcuno che, tra Ventimiglia e Montone, si occupi della logistica, di un supporto ai carichi «pesanti»? Le indagini in questo senso, almeno fino ad oggi, hanno sempre dato scarsi risultati, quasi che il sequestro e la cattura di qualche coniere isolato possa essere considerato «soddisfacente» nelle statistiche annuali della lotta alla droga. Si tratta indubbiamente di colpi importanti contro la malavita, ma per battere i narcotrafficanti la strada, almeno vista da questa parte del confine, sembra ancora lunga. H 1 v^^^ff^ 1 cani antidroga impegnati nei controlli al confine italo-francese

Luoghi citati: Montone, Ventimiglia