Il Borgarino trasformato in un lago «didattico»

Il Borgarino trasformato in un lago «didattico» NELL'OASI ECOLOGICA SI FERMANO ALCUNE SPECIE RARE DI UCCELLI Il Borgarino trasformato in un lago «didattico» Patrizio Romano Falchi pescatori, frullini, cicogne nere, cormorani: al lago Borgarino di San Gillio, da qualche tempo, si danno «appuntamento» alcune delle specie ornitologiche più rare. E a seguire e curare da dieci anni quest'oasi ecologica, con pazienti appostamenti e controlli, sono i volontari dell'associazione «Le Gru» di Collegno, che collaborano con la Provincia di Torino. «Sorvegliamo l'area e la difendiamo dai bracconieri e la monitoriamo spiega il vicepresidente Gino Baracco -, e poi segnaliamo le specie sia stanziali sia migratorie». Un lavoro certosino, con foto e catalogazione. «E' una delle zone più importanti d'Italia - ammette Baracco -, una delle poche dove è apparso il Falco pescatore e il Frullino, ormai in via di estinzione: e noi li abbiamo filmati e in alcuni casi catturati e inanellati, con l'aiuto dei due guardaparco Beppe Roux e Giancarlo Ribetto, per seguirne poi i vari spostamenti migratori». Perché questi uccelli molto rari viaggiano per chilometri attraverso l'Europa e non solo. «Abbiamo documentato la presenza dell'Airone grigio, del Cavaliere d'Italia e delle Cicogne bianche e nere - spiega -, e stiamo cercando di farle nidificare, posizionando dei pali». Il lago, nato artificialmente nel 1884, oggi ha una rilevanza nazionale proprio per questi passaggi. «Non solo - ammettono Baracco e il presidente Daniele Reteuna -, è stato classificato lago biotopo, per la presenza di insetti e piante tipici, come la marsilea quadrifoglia, una pianta arborea che si trova nel lago». A decidere questa classificazione i tecnici delia Provincia, i dottori Righerò e Vanara. Ma non mancano i problemi. «L'anno scorso, per la siccità, si è prosciugato - ricordano -, dato il fatto che non ha emissari. Ora si dovrebbe trovare il modo di alimentarlo, semmai con un bealera». E a sostenere i volontari in questa loro opera si è affiancata la nuova amministrazione comunale di San Gillio. «Ci stiamo impegnando per farlo diventare un punto di aggregazione e di informazione culturale - precisa l'assessore Roberto Gravinese -. Vogliamo mighorare la qualità, ma senza costruire nulla». Cioè renderlo un punto di attrazione, non devastandone la bellezza naturale. «C'è già il divieto di raggiungerlo in moto o in macchina - prosegue Gravinese -, però si potrebbe attrezzare per fare dei pic-nic, curando comunque che venga poi lasciato puli¬ to. E soprattutto senza disturbare gli animali». Innanzitutto l'amministrazione vuole farlo diventare un «lago didattico», un punto dove insegnare scienza mostrando dal vivo uccelli, che ormai sono visibili solo nei documentari. «Si potrebbe creare della cartellonistica - conferma l'assessore -, usando le foto fatte qui dai volontari. Ma la cosa più bella è poter vedere in diretta anatre e aironi o le cicogne». E già oggi, una volta al mese, i soci di «Le Gru» danno la possibilità, a chi vuole, di appostarsi con loro e seguire, per qualche ora, la vita delle diverse specie. Proprio nel loro habitat naturale. ti Lago Borgarino, attrattiva naturalistica di San Gillio

Persone citate: Baracco, Beppe Roux, Daniele Reteuna, Giancarlo Ribetto, Gino Baracco, Gravinese, Patrizio Romano, Roberto Gravinese, Vanara

Luoghi citati: Collegno, Europa, Italia, San Gillio, Torino