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Pera Pera «Non minare a sicurezza» ROMA La maggioranza e il presidente del Senato difendono a spada tratta la Bossi-Fini. Opposizione, sindacati e associazioni di volontariato cantano, invece, vittoria per la «bocciatura» della Consulta. Il presidente del Senato, Marcello Pera, mette in guardia dall'eccesso di misure di garanzia rispetto all'immigrazione clandestina, «altrimenti una espulsione amministrativa, un accompagnamento o una restituzione diventano praticamente impossibili da eseguire». A suo giudizio occorre trovare l'equilibrio e lo strumento adeguato per evitare che il sistema di garanzie diventi un sistema che attragga gh immigrati clandestini. «Siamo di fronte a controverse motivazioni di ordine giuridico - afferma il coordinatore di Forza Italia, Sandro Bondi -. Dopo questa sentenza chi si assume, nel rispetto della legalità, la responsabilità di contrastare l'immigrazione clandestina?». La Corte Costituzionale - sdrammatizza il vicecoordinatore di An Italo Bocchino - ha eccepito solo su una parte della legge, che può essere corretta senza particolari difficoltà. «La Consulta - spiega - ha confermato la bontà dell'impianto generale della riforma, che coniuga severità contro i clandestini e solidarietà nei confronti degh stranieri che rispettano le norme». Il Carroccio critica aspramente un pronunciamento contrario all'interesse nazionale, perché impedisce ad uno Stato di difendere la propria integrità territoriale. «Pezzo dopo pezzo - protesta il leghista Roberto Cota - smontano il cambiamento. I sostenitori dell'immigrazione selvaggia stanno già brindando sulla nostra pelle». Secondo Livia Turco, responsabile Welfare dei Ds, è ora che il governo prenda atto del fallimento della Bossi-Fini e si adoperi per cambiarla. Giuliano Pisapia, capogruppo del Pro nella commissione giustizia della Camera, saluta la decisione della Corte come la vittoria della Costituzione sull'arroganza di una maggioranza parlamentare che ha cercato di imporre norme inammissibili. «Finalmente si porrà fine - sostiene Pisapia alle espulsioni immediate senza le garanzie procedurali cui gh immigrati avevano e hanno diritto». Ad essere stata bocciata - per Oberdan Ciucci, responsabile pohtiche immigratorie della Cisl - è una legge contro la solidarietà e i diritti civili; «Alla Consulta i giudici hanno inviato oltre 500 eccezioni di costituzionahtà». La Cgil mette in guardia l'esecutivo dal tentativo di rattoppare le falle che si sono aperte e la Uil attacca una legge ingiusta, inadeguata, irrazionale, invisa a «3 milioni di stranieri, milioni di famighe e gran parte del paese». A giudizio del Consorzio di solidarietà italiano la Corte ribadisce un concetto basilare, ossia che l'autorità giudiziaria deve poter valutare la legittimità e il merito dei provvedimenti della pubblica amministrazione che, come l'espulsione, incidono sulla libertà della persona. «Il governo - precisano le sigle "non profit" - se non vuole porsi fuori dai principi Tninimi di legalità, deve ora rivedere pure la parte della Bossi-Fini sul diritto d'asilo». [gia.gal.]

Persone citate: Giuliano Pisapia, Italo Bocchino, Livia Turco, Marcello Pera, Oberdan Ciucci, Pisapia, Roberto Cota, Sandro Bondi

Luoghi citati: Roma