la banda del traffico dei rifiuti tossici di Selma Chiosso

la banda del traffico dei rifiuti tossici SEQUESTRAT110 IMPIANTI E 2 UFFICI D! INTERMEDIAZIONE NEL NORD ITALIA la banda del traffico dei rifiuti tossici Sedici arresti e 35 indagati: il giro d'affari era di 30 milioni Selma Chiosso ALESSANDRIA I carabinieri hanno scoperto un traffico illegale nel Nord Italia per smaltire decine di migliaia di tonnellate di rifiuti spedah, pericolosi e non, dopo averne modificato il codice che h identifica oppure averhmescolati con terriccio per non renderli riconoscibili. Le persone coinvolte sono 35, di cui 16 arrestate (in carcere e ai domiciliari; 10 gh impianti di trattamento e due gh uffici di intermediazione sequestrati in Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria ed Emilia Romagna. Valore complessivo stimato del «giro d'affari»: 30 milioni di euro. Ecco le cafre dell'operazione «Pinocchio» (tre degli accusati volevano costituire una società per gestire l'intero traffico chiamandola Gvp: Gatto, Volpe, Pinocchio), attuata dal comando carabinieri per la tutela dell'ambiente di Roma e Treviso, dal Noe e dai nuclei operativi di Torino e Alessandria. Le indagini sono state coordinate dal procuratore della Repubblica di Alessandria, Michele Di Lecce, e dai sostituti procuratori Enrica Bertolotto e Stefano Puppo. IL MODO DI OPERARE. Secondo gli inquirenti c'era chi si rivolgeva direttamente alle ditte compiacenti. Inoltre c'erano imprese che volevano disfarsi dei rifiuti illegalmente ma non avevano le conoscenze «giuste» e allora utilizzavano ((intermediari)), anche loro finiti nei guai Tre le strade seguite per lo smaltimento clandestino. I rifiuti pericolosi partivano dalle aziende del Nord Italia con un codice di riferimento giusto e la destinazione corretta, ma, arrivati nell'impianto di smaltimento. regolarmente autorizzato, non venivano trattati ma portati direttamente in discarica, oppure mescolati con terra per diluire le sostanze inquinanti. Altra soluzione: i rifiuti non passavano nemmeno nell'impianto, perché le bolle di accompagnamento venivano sostituite lungo il tragitto e così un rifiuto speciale si trasformava in «normale» ed era smaltito come tale. Terzo espediente: il rifiuto partiva già con un codice sbagliato e veniva portato in discariche ordinarie o era addirittura riciclato. In alcuni casi quegli stessi rifiuti pericolosi servivano per la bonifica di discariche dismesse. I RIFIUTI. Sono quelli classificati come speciali pericolosi e non, prodotti da aziende del Nord Italia. Il costo di smaltimento regolare è di 1280 lire al chilogrammo, il costo apphcato era di 150 lire, con un guadagno quindi di 1130 lire al chilo. GU IMPIANTI SEQUESTRATI. Sono quelli della Elciter di Bosco Marengo (Alessandria) e della Pulinet di Boca (Novara). Qui, secondo i magistrati, giungevano i rifiuti per la mediazione delle società Almeco di Pavia e Ga Ambiente di Bra (Cuneo). Inoltre, sigilli agh impianti Dvm Trasporti e scavi di Casorate Primo (Pavia); Adda Express di Brivio (Lecco); Agritech di Casteggio (Pavia). Le discariche sono quelle della Smc di Chivasso (Torino) e della Elei di Casal Cermelli (Alessandria). Nei guai anche aziende private non autorizzate a ricevere rifiuti, come la Omnia Sport di Romagnano Sesia e la Paini Marco di Borgomanero. GU ARRESTATI. Secondo gh investigatori i protagonisti principali sono tre: Andrea Bruno, 39 anni diMondovì, detto «II gatto»; Alessandro Raul Queiroli, 30, di Pavia, «La volpe»; Orlando Mazzola, 41, «Pinocchio», arrestato nel giorno del compleanno, di Gozzano (Novara). Secondo gli inquirenti stavano per costituire una società che avrebbe gestito tutto il traffico. Gh altri arrestati: Luigino Rendi, 54 anni, di Opera (Bergamo); Gian Luigi Tealdo, 36, genovese; Emanuele La Barbera, 56, di Villastellone (Torino); Massimo Scordio, 33, di Olginate (Lecco); Diego Spinelli, 32, di Veduggio con Colzano (Milano) ; Cosimo Mazzaferro, 41, di Giaveno (Torino); Leopoldo Giro,58, di Este (Ferrara); Renato Pistone, 44, di Cairo Montenotte (Savona) ; Angelo Aceti, 55, di Gaggiano (Milano); Annibale Vittori, 38, di Cortenuova (Bergamo); Luigi Somma villa, 56, di Milano ; Pasquale Confessa, 40, di Milano; Franco Merlo, 35, di Gozzano (Novara). Inoltre sono state denunciate 35 persone. I reati contestati vanno dal traffico e smaltimento illecito di rifiuti speciali al falso, gestione illecita di rifiuti, realizzazione di discarica abusiva. LE INDAGINI. Spiegano i tenenti colonnello Michele Samo e Antonio Menga, del gruppo tutela ambiente di Treviso: «Le indagini sono iniziate mesi fa a Moncalieri, da dove partivano, diretti ad Alessandria, rifiuti da smaltire a costi che ci sono sembrati più bassi rispetto alla norma». I sostituti procuratori Enrica Bertolotto e Stefano Puppo aggiungono: «Stiamo parlando di tonnellate di rifiuti, costituiti prevalentemente da terre di bonifica contaminate da idrocarburi, fanghi di perforazione con sostanze pericolose, e altri che venivano fittiziamente lavorati negli impianti o mescolati con terra per ottenere rifiuti non identificabili; poi erano riversati in luoghi per cui era stata autorizzata la produzione di compost per l'agricoltura, dentro cave per ripristino ambientale, o in discariche per rifiuti solidi urbani». Uno degli impianti sequestrati in Piemonte L'OPERAZIONE DEI CARABINIERI Lombardia Veneto Emilia Romagna Liguria Piemonte ®© le persone le ordinanze deferite di misura all'autorità cautelare giudiziaria emesse 1 REATI CONTESTATI » attività organizzata finalizzata al traffico illecito di rifiuti V •falso » gestione illecita di rifiuti * realizzazione dì discarica abusiva I RIFIUTI •terre Inquinate da idrocarburi •residui della triturazione di àuto •fanghi di perforazione con sostanze pericolose •trayerstnè ferroviàrie contaminate •matenativan frammisti a lattice e ammonii I SEQUESTRI •2 tra impiantì di trattamento e uffid commerciali •35 autoarticolati VALORE COMPLESSIVO: 30 milioni di euro