Rai, la maggioranza si spacca sulla mozione dell'Urie di Maria Grazia Bruzzone

Rai, la maggioranza si spacca sulla mozione dell'Urie CENTRISTI E SINISTRA VOTANO INSIEME: VIA IL CDA ENTRO SETTEMBRE. L'AZIENDA: NON CI RIGUARDA Rai, la maggioranza si spacca sulla mozione dell'Udc An minimizza. La Lega: uno strappo politico, il premier ne prenda atto Maria Grazia Bruzzone ROMA, Verifica compiuta o meno, Marco Follini l'aveva annunciato e così è stato. Con 21 commissari a favore, incluso il presidente Claudio Petruccioli e 16 contrari (3 assenti), la mozione dell'Udo, che «invita» il cda Rai a dimettersi entro il 30 settembre per lasciare campo libero a un nuoVd consiglio secondo i criteri previsti dalla legge Gasparri, è passata in commissione di Vigilanza coi vóti di tutto il centrosinistra, dalla Margherita a Rifondazione. Irritatissimi gli alleati, accusano i centristi di essere «pazzi» e «irresponsabili)). La Lega arriva a parlare di «rottura politica della maggioranza)). Poi in An e Fi prevale una lettura morbida che ostenta sicurezza e sminuisce un voto che comunque «non ha alcuna valenza giuridica». Complice il ministro Buttiglione che lo ridimensiona come «simbolico», in più su una questione «circoscritta» come la Rai. Da viale Mazzini il dg Cattaneo fa sapere che la cosa «non lo riguarda». Ma proprio dallo sdegno del resto della Cdl traspare la preoccupazione per il significato di un voto che - come sottolinea soddisfatta l'opposizione - dimostra che «questo cda Rai non ha più la fiducia della maggioranza del Parlamento». Un giudizio politico di cui sarà difficile non tenerr conto in autunno. Forse Ignazio La Russa e Paolo Romani- primi supporter di questoeda -credevano davvero che alla fine l'Udc ci avrebbe ripensato, facendo almeno slittare il voto o modificando quella data provocatoria. «Solo dei pazzi potrebbero pensare di votare oggi in Vigilanza)) dice il coordinatore di An, accingendosi a recarsi a San Macuto dove arriverà un minuto dopo la votazione (assenti anche l'an Nenia e il forzista lannuzzi). «lo sto andando a vota- re», replica ostentantamente il centrista Pippo Gianni. «Perché non votare? Non credo che la maggioranza si possa rompere sulla richiesta di rispettare una legge (la Gasparri, ndr) che la stessa maggioranza ha votato», risponde a sua volta il capogruppo Udc in Vigilanza Anto¬ nio lervolino. Mentre la Lega interpreta già il gesto nel modo più estremo, ventilando addirittura elezioni anticipate. «Se l'Udc oggi vota con la sinistra - avvisa Roberto Maroni usando il condizionale perchè ancora speranzoso di un «ravvedimento» - prenderemo atto che non c'è una maggioranza compatta e dovremo prepararci per tornare al voto». La votazione avviene in un lampo, dopo che il centrosinistra ritira il suo documento die chiede «dmissioni immediate» del cda, per convergere sùl'tésto deirùdc. u fbì^asta Romani è il prinw a presentarsi ai crtnisti. «Si è cofiguiMto iih atto molto grave», denuncia, pur minimizzandone le conseguenze «relative, visto che la mozione prevede una data in cui il processo di fusione di Rai e Rai Holding non sarà esaurito». Sulle stessa linea è An, eccezion fatta per la Destra sociale, il cui esponente dispicco, GianniAlemanno, rifiuta ogni commento. «Una votazione senza valenza normati¬ va. Ha un peso politico ma non decisivo», sottolinea La Russa, escludendo sia la «rottura», sia che l'Udc, soddisfatta del bel gesto, «possa ora ricompattarsi)). «Aquesto punto tutto si affida alla-sensibAità-poiitica del cda Rai), osserva l'an Alessio Butti; Convinto, come del resto il mjiastjx) Gaspan^chequesto consiglicrdebba andare avanti fino alla scadenza naturale, a primavera 2005. A viale Mazzini sia il dg che i consiglieri concordano su una lettura tutta intema al Palazzo e in quanto tale «estranea)) al cda, come se non si trattasse del voto della commissioneparlamentare che ha il compito di vigilare sulla Rai. «Il mio compito è gestire l'azienda al meglio», osserva Cattaneo. E aggiunge che dal suo punto di vista «non cambia niente». «Un voto che si spiega con la logica politica», sostiene Veneziani (di solito brontolio di fondo, sdnzreralcairsignificato legale», gh fa eco Alberoni E Rumi: «Un episodio che passa sopra la testa del cda». Tanto che lervolino sente il bisogno m^'ottòffieare'clìè'«se sul piano giuridico non possiamo obbligare nessuno, sul piano morale penso che ci sia l'obbligo di rispettare quel che è stato votato». E per la prima volta dalle dimissioni si fa viva Annunziata. Per ringraziare là Vigilanza di aver riconosciuto «il ruolo di garanzia)) del cda Rai e della sua presidenza, che in 14 mesi si è sempre sforzata di rappresentare. LA COMMISSIONE DI VIGILANZA VICEPRESIDENTE PRESIDENTE Claudio PETRUCCIOLI Ds, Senatore Giampaolo Vittorio D'ANDREA Margherita, Senatore SEGRETARIO VICEPRESIDENTE Davide CAPARINI Lega Nord, Deputato SEGRETARIO Alfonso PECORARO SCANIO Verdi, Deputato Giuseppe GIANNI Udc, Deputato Rifondazione Gruppo parlamentare per le autonomie Misto (Sdi 1, Ap Udeur 1, Falomi) I duecon^onenffudc In comrriSsione Vigilanza Rai, Antonio lervoli^è^iuseppèrGìannì"

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