La mafia sul set di Clooney e Pìtt: ventitré arresti

La mafia sul set di Clooney e Pìtt: ventitré arresti BLITZ NEL TRAPANESE. «TUTTI PAGAVANO IL PIZZO, DAGLI IMPRENDITORI Al GESTORI DI PEDALO'» La mafia sul set di Clooney e Pìtt: ventitré arresti «Ocean Twelve» nel mirino. Manette per le due donne al vertice della cosca Litio Abbate TRAPANI Il racket delle estorsioni non risparmiava nessuno: dai ricchi imprenditori, uno dei quali è anche un deputato regionale dell'Udo, ai gestori dei pedalò. Tutti dovevano pagare, in proporzione alle loro disponibilità. Chi non sottostava alle richieste veniva punito con attentati incendiari. Queste regole emergono dall'inchiesta «Tempesta», che ha portato all'arresto di 23 persone, tra cui due donne che sarebbero state al vertice della cosca locale. Gli investigatori della squadra mobile hanno lavorato per oltre un anno, registrando conversazioni fra boss e riunioni di capimafia, mentre i magistrati della Dda denunciano la mancata collaborazione delle vittime del racket. «Abbiamo registrato dice il procuratore aggiunto Alfredo Morvillo - la mancanza assoluta di collaborazione da parte delle vittime delle estorsioni e delle intimidazioni». Il ruolo dei boss detenuti, ancora forti sul territorio, è riemersò nell'inchiesta. Il pm della Dda, Paolo Guido, ha rimarcato il fatto che Gioacchino Calabro e Francesco Domingo, due nomi di spicco della mafia della zona, «dall'interno del carcere, durante i colloqui con i familiari, sono riusciti ad impartire ordini e a ricevere importanti notizie dall' esterno». I numeri degli affari della mafia ammontano a diversi milioni di euro. Durante un'intercettazione è emerso che la «famiglia» trapanese sarebbe riuscita a raccogliere 700 milioni di vecchie lire da distribuire ai detenuti del mandamento e ai loro familiari. Le donne arrestate sono Antonel¬ la Di Graziano, 45 anni e Rosa Fiordilillo, di 51. Di Graziano è la moglie di Francesco Domingo, conosciuto come «tempesta», detenuto e indicato come il capomafia di Castellammare del Golfo, mentre Fiordilillo è sposata con Gioac¬ chino Calabro, anche lui in carcere, accusato di essere un boss. Dalle celle Domingo e Melodia, durante i colloqui che si svolgevano con i familiari, utilizzando le lettere stampate sulle etichette delle bottiglie d'acqua, inviavano mes¬ saggi all'esterno. Ma questa inchiesta antimafia si incrocia anche con il mondo di Hollywood. I poliziotti, infatti, sono stati gli unici spettatori, non paganti, che hanno potuto vedere in esclusiva le grazie dell'attrice Catherine Zeta Jones mentre faceva il bagno a mezzanotte nel mare della tonnara di Scopello, nel Trapanese. Gli agenti, infatti, sono rimasti nascosti nelle scorse settimane giorno e notte attorno al set del film «Ocean's Twelve», finito di girare da pochi giorni in Sicilia. Hanno controllato a distanza gli spostamenti del cast, composto, tra gli altri, da George Clooney, Brad Pitt e Catherine Zeta Jones, facendo attenzione al fatto che alcuni degli indagati, arrestati dalla polizia nell'operazione, non facessero incursioni nella esclusiva «location» per imporre il pizzo alla produzione cinematografica. Intanto, si registra anche una svolta nella gestione delle «famiglie»: fino a qualche decennio fa, infatti, le donne di mafia non avevano alcun ruolo, se non quello di essere dedite esclusivamente all'educazione dei figli e alla cura della casa. Appartenevano - si leggeva in una sentenza - a un contesto «intriso di passività e subordinazione nei confronti dell'autorità maschile». Ma ormai anche dentro Cosa nostra la donna si è emancipata, come confermano due distinte inchieste che hanno portato a Trapani e Agrigento all'arresto di tre esponenti del «gentil sesso». Sono mogli o sorelle di boss, i loro uomini sono in carcere o latitanti, e loro li sostituiscono in tutto e per tutto. Oltre a quelle contro Antonella Di Graziano e Rosa Fiordilino, accuse analoghe sono state mosse a Carmela Maria Rita Falsone, quarantenne, sorella del latitante di Campobello di Licata (Agrigento), Giuseppe, uno degli uomini di fiducia del superlatitante Bernardo Provenzano. E' stata arrestata dai carabinieri perché ritenuta responsabile del reimpiego di ingenti somme di denaro possedute dal fratello, provenienti dalla partecipazione agli affari di Cosa nostra. Non è il primo caso e quasi certamente non sarà l'ultimo. Le donne di mafia sembrano ormai essere diventate il «sesso forte», a cui le cosche fanno ormai affidamento, mentre tramonta definitivamente l'immagine tradizionale che i mafiosi come Tommaso Buscetta avevano trasmesso dell'altra metà di Cosa nostra. I protagonisti di «Ocean Eleven». Gli attori stanno girando il sequel in Sicilia

Luoghi citati: Agrigento, Campobello Di Licata, Castellammare Del Golfo, Hollywood, Scopello, Sicilia, Trapani