Figli della borghesia nostalgia e orrore di Alessandra Levantesi

Figli della borghesia nostalgia e orrore Figli della borghesia nostalgia e orrore Alessandra Levantesi RESIDENTE da oltre quindici anni a Parigi, Dai Sijie nel 2000 ha pubblicato con grande successo il romanzo «Balzac e la piccola sarta cinese» (edito in Italia da Adelphi) da cui ha poi tratto il film: una rievocazione del periodo della rivoluzione culturale, dieci anni che rovinarono la vita di circa venti milioni di ragazzi, filtrata attraverso una memoria soggettiva che dall'orrore dell'esperienza non disgiunge la nostalgia della giovinezza perduta. Sul filo dell'autobiografia, Sijie narra del diciassettenne Ma (io narrante della storia) e dell'amico Luo spediti nel 1971 in un villaggio sperduto fra le alte montagne del Sichuan per essere «rieducati» in quanto figli di borghesi reazionari. Lassù, tra gli illetterati e diffidenti paesani che guardano con sospetto e volentieri distruggerebbero persino l'innocuo violino di Ma, i due ragazzi sono costretti a lavorare duramente trasportando lungo sentieri impervi pesanti secchi di merda da concime e scavando rame nella miniera. Per fortuna ima via di evasione gli viene quando il capo del villaggio li manda a vedere film di propaganda nella vicina città perché li raccontino ai compaesani; e soprattutto quando con la complicità di una graziosa coetanea, la piccola sarta cinese del titolo, riescono a trafugare la valigia di un rieducato che contiene libri proibiti quali «Madame Bovary», «H conte di Montecristo» e svariati romanzi di Balzac. Sono testi che parlano di libertà di idee e pulsioni amorose, bellezza femminile e coscienza individuale. In breve, è a quella scuola di pensiero e fantasia che Ma, Luo e la piccola sarta si abbeverano, il tutto mentre Luo si innamora ricambiato della fanciulla e Ma, anche lui innamorato, resta silenziosamente in disparte. Nel ripercorrere la dolorosa e insieme elettrizzante avventura adolescenziale. Dai Sijie rivela una certa grazia anche se è più bravo a farla rivivere sulla pagina che non sullo schermo. Dal libro si evince tra l'altro con maggiore chiarezza che all'epoca noi occidentali idealisti invece di sventolare il libretto rosso avremmo fatto meglio a rileggerci i classici. BALZAC E LA PICCOLA SARTA CINESE Di Dai Sijie Con Zhou Xun, Chen Kun, Liu Ve Fra/Cina, 2002 TORINO, cinema Eliseo; MILANO, Nuovo Orchidea; ROMA Intrastevere

Persone citate: Balzac, Chen Kun, Dai Sijie, Sijie, Zhou Xun

Luoghi citati: Cina, Italia, Milano, Parigi, Roma, Torino