«Jannuzzi, niente carcere» di Lino Jannuzzi
«Jannuzzi, niente carcere» LETTERA DI PERA AL CSM SULLE PREROGATIVE DEL SENATORE «Jannuzzi, niente carcere» Procura e difesa: ai servizi sociali Fabio Potetti MILANO Un pugno e una carezza. Il pugno lo aveva sferrato un giudice di Napoli definendolo «irrecuperabile» e «irredimibile». La carezza riparatrice arriva dal sostituto procuratore generale di Milano Edmondo Bruti Liberati, che per lino Jannuzzi non chiede il carcere ma l'affidamento ai servizi sociali, come avevano domandato i difensori del giornalista e senatore di Forza Italia, condannato con sentenza definitiva a 2 anni 5 mesi e 10 giorni per diffamazione. In mezz'ora, a porte chiuse, davanti ai giudici del Tribunale di sorveghanza che decideranno entro una settimana o dieci giorni al massimo, Edmondo Bruti Liberati spiega per filo e per segno perché Jannuzzi non deve finire in carcere. Primo: perché non è socialmente pericoloso; secondo: per la tipicità del reato; terzo: perché c'è una legge in discussione in Parlamento che potrebbe presto eliminare la sanzione del carcere per il reato di diffamazione e alla fine pure perché Lino Jannuzzi ha 76 anni. Soddisfatti i difensori del giornalista, presenti all'udienza. Da Grazia Volo - «Siamo fiduciosi», dice - a Salvatore Lo Giudice: «Condivido appieno le posizioni e le conclusioni del procuratore generale il cui ragionamento giuridico è ineccepibile». E soddisfatto è pure lino Jannuzzi, rimasto a Roma per una riunione al Senato: ((Mi pare che l'orientamento del sostituto procuratore generale sia ineccepibile». Di più non vorrebbe dire, dopo il terremoto di questi mesi, le minacce di arresto, il suo caso che rimbalza da Napoli a Monza e poi a Milano e lo schieramento di politici di ogni colore che si sono messi al suo fianco. Ma per uno come lui, anche in queste occasioni è difficile trattenersi: «Quando ci sono di mezzo giudici seri, non rilascio dichiarazioni». Il «caso Jannuzzi» sembra quindi destinato a finire al più presto all'insegna del fair play da entrambe le parti. Magari ci sono sottili questioni giuridiche ancora da risolvere. Al punto che ieri il presidente del Senato Marcello Pera ha voluto scrivere al presidente del Csm Vii^inio Rognoni sottolineando che nella discussione in Parlamento di ima settimana fa «non si è tenuto conto della pregiudiziale parlamentare, del fatto che sotìo già state ratificate nel nostro Paese le immunità dei componenti l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, della quale il senatore Jannuzzi fa parte». Però il caso personale del giornalista, che ha rischiato di finire in carcere per una legge destinata ad essere cancellata al più presto e per tre articoli pubbhcati più di dieci anni fa sul «Giornale di Napoli» di cui era direttore, sembra essere destinato alla conclusione più indolore. Anche se i suoi difensori, in una memoria indirizzata due giorni fa al Tribunale di sorveglianza di Milano, avevano ampliato il ventaglio di ipotesi pur di scongiurare il carcere al giornalista: ((Raffaele Jannuzzi, 76 anni, scrittore, saggista, giornalista, da decenni autorevole rappresentante politico nelle maggiori istituzioni della Repubblica, come deputato, senatore, parlamentare europeo, in questa sede si sottopone alla valutazione della personalità e chiede di essere messo alla prova mediante l'affidamento al servizio sociale, ovvero in subordine mediante la misura della detenzione domiciliare». E ancora: ((Non si vuole né affermare né dimostrare che il condannato, nell'arco della sua quarantennale carriera, non abbia mai sbagliato o abbia per conto avuto sempre ragione. Ma ciò che si vuole sottolineare è che è stato commesso un particolare reato in cui il discrimine tra dò che lecito e ciò che è punibile, dipende certamente da una valutazione soggettiva». Ma se non bastasse, ai giudici del Tribunale di sorveghanza, i difensori di Lino Jannuzzi nella memoria offrono anche un'altra chiave di lettura pur di evitare il carcere al giornalista: (di mestiere di Jannuzzi è quello di pensare e scrivere sostenuto da una passione ideale che pochi altri posseggono. E sul pensiero di un senatore ottuagenario, il carcere può ben poco». O come dice l'avvocato Grazia Volo: ((Può piacere o non può piacere quello che scrive, ma lino Jannuzzi non è solo un noto opinionista. E' un giornalista e un senatore sicuramente fuori dagli schemi». .lU!i Mau i Il senatore Lino Jannuzzi
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