Calendari rinviati, ora tremano molte società di Guglielmo Buccheri

Calendari rinviati, ora tremano molte società DA IERI SERA GLI ATTI DELLA MAGISTRATURA ORDINARIA SUI TAVOLI DEI GIUDICI FEDERALI: LE PENALIZZAZIONI SCATTERANNO SUBITO Calendari rinviati, ora tremano molte società Ruggeri: se è vero, classifiche da rifare. Matarrese: una sterzata o sarà la fine retroscena Guglielmo Buccheri ROMA SE in queste ore scadessero i tempi per il varo dei calendari della prossima stagione, troppe sarebbero le «x» al posto dei nomi delle squadre. In attesa che la Consob del pallone cominci il proprio esame sul rispetto dei parametri economici-finanziari dei club (la Lazio trema), è il nuovo scossone del calcio scommesse a trascinare il nostro foot-ball in un'incertezza mai vista. La Figc per quest'estate ha annullato (per ora) il gran gala televisivo di fine luglio dedicato al sipario sulla nuova statone che partirà il 12 settembre per a serie A. Prima gli organi della giustizia sportiva dovranno concluderà il proprio lavoro che, alla luce dei risvolti di ieri, potrebbe terminare con l'apertura dei processi e qualche condanna anche per i club. Nella tarda serata di ieri le toghe del calcio hanno ricevuto gli ultimi atti istruttori della procura di Napoli e da oggi il generale Italo Pappa e i suoi assistenti cominceranno a scrivere la relazione: entro il fine settimana gli incartamenti saranno sul tavolo del Procuratore federale cui spetta il compito di mandare a processo tesserati e società o di archiviare il tutto. La giustizia sportiva non può disporre dei mezzi di quella ordinaria, ma un'eventuale condanna può arrivare anche per il solo tentativo di illecito e, allo stesso tempo, le sue scadenze sono molto più brevi. Gli ulteriori sviluppi che arrivano dalla procura di Napoli sembrano aggravare la posizione di Modena e Chievo, ma anche quella del Messina. Se venissero accertate responsabilità oggettive dei club coinvolti (la pena sarebbe in punti di penalizzazione fino alla retrocessione), oltre a quelle dei singoli tesserati, l'effetto a cascata sulle classifiche da riscrivere sarebbe esplosivo. Ai guai di Chievo e Siena (le società maggiormente coinvolte) e del neopromosso Messina (ma il presidente siciliano Pranza non teme ripercussioni sulla storica promozione in A: «Si tratta di fatti già risaputi, basati su semplici dichiarazioni, e ricostruzioni spesso imperniate solo su illazioni») guardano Empoli, Perugia e Ancona, retrocesse sul campo in serie B ma eventuali beneficiarie di condanne della giustizia sportiva. Il Modena, già retrocesso sul campo, rischia sanzioni ancora più severe (come la caduta in serie C), anche se il suo presidente Amadei respinge ogni addebito: ((Non ho fatto nulla di quello che i magistrati suppongono. Nessuna telefonata, nessuno contatto. E tanto meno con il Chievo, visto che si parla della partita contro il Modena. I carabinieri hanno perquisito il mio studio. C'erano alarne carte del Modena, ma dopo un'ora ho firmato il verbale in cui si certificava che non erano stati acquisiti elementi utili per l'indagine. Se qualcuno non crede alle mie parole, dimostri con i fatti la mia colpevolezza, non sulla base di chiacchiere. Sono stanco di fare la figura della persona amareggiata. Dopo gli interrogatori di inizio giugno presso l'ufficio Indagini della Federcalcio, per un attimo pensai anche di lasciare. Ma adesso non mollo. Mi sento una roccia che respinge le onde di un mare in tempesta. Vorrei che i nostri tifosi credessero in questa dirigenza. Il Modena è pulito e i fatti alla fine ci daranno ragione». Ai timori del Modena è molto interessato il Bari, finito in serie C e pronto a recuperare terreno. «Qua c'è in gioco la regolarità dei campionati - tuona il patron dell'Atalanta, Ivan Ruggeri -. Se le campane suonano, per qualche motivo suoneranno. È una situazione molto brutta e spero che si vada fino in fondo, con la speranza che si faccia in fretta chiarezza: più il tempo passa, più la situazione peggiora». Cellino, ds del Cagliari, difende invece il suo ds Salerno, considerato dai magistrati imo dei registi dello scandalo: «La società ha deciso di rinnovare immediatamente il contratto di Salerno, scaduto il 30 giugno, a dimostrazione della fiducia incondizionata nei suoi confronti». Fiducia che il invece vicepresidente di Lega, Antonio Matarrese, comincia a perdere: «Si rischia la fine, il momento è drammatico, però l'Italia è questa. Bisogna riconquistare un patrimonio morale che si è disperso negli ultimi anni, dato che la storia del calcio italiano è ricchissima e straordinaria. Ed è un delitto continuare a impoverirla». Romano Amadei, presidente del Modena

Persone citate: Amadei, Antonio Matarrese, Cellino, Dei Giudici, Italo Pappa, Ivan Ruggeri, Matarrese, Romano Amadei, Ruggeri