«Meno tasse senza deficit». Il governo promette rigore di Alessandro Barbera
«Meno tasse senza deficit». Il governo promette rigore NEI DUE DOCUMENTI PREPARATI PER I TAVOLI DI VERIFICA IL TESORO GARANTISCE IL RISPETTO DEL PATTO DI STABILITA «Meno tasse senza deficit». Il governo promette rigore Vegas e Baldassarri provano ad accontentare i centristi: la riforma fiscale sarà interamente coperta Alessandro Barbera ROMA «Rispetto dei parametri di Maastricht», «prosecuzione sulla strada dell'abbassamento del debito», «copertura integrale della riforma fiscale» phe preveda tagli per un punto di Pil da suddividere fra Irpef (per i due terzi con «tre aliquote più una») e Irap (per un terzo), ma anche «una pohtica di rilancio dello sviluppo». Per cercare di partire - anzi, sedersi - quantomeno con il piede giusto gh esperti del «tavolo economico» (uno dei tre convocati in serata a Palazzo Chigi) ieri pomeriggio si sono visti di nuovo. Obiettivo: mettere a punto un documento preparatorio che fissasse i paletti del confronto o megho, due documenti, scritti a quattro mani dai sottosegretari Vegas e Baldassarri. Uno più ampio, da presentare anche al tavolo politico, ed un secondo più analitico. «Il piatto con le proposte c'è, ora vedremo chi mangia cosa», ha spiegato uno dei commensali. Per quanto possa valere, l'accordo su una sintesi di lavoro è bastata a fare dire a più di un partecipante che rispetto a sabato «il clima è più aperto e disteso». Qualche passo avanti in effetti lo si è fatto, soprattutto per quanto riguarda il tema della copertura della rifonna fiscale. Sabato il senatore Udc Ivo Tarolh (molto vicino a Bankitalia), aveva posto il problema in termini ultimativi: una seria pohtica di rigore non lascia troppo spazio a tagh fiscali. Se il deficit 2005 si avvicinasse al 4,50Zo del Pil, sarebbe necessaria una manovra correttiva da circa 20 miliardi di euro. Per finanziare una riforma fiscale da 10-12 miliardi, aveva argomentato Tarolli, ci vorrebbe quindi una manovra complessiva da almeno 30 miliardi. Invece, comphee la mediazione della paziente coppia Baldassarri-Vegas, nel documento la formula scelta è stata meno drammatica. Ed è passato il principio secondo il quale un piano di tagh fiscali può contribuire a far crescere di più l'economia, e dunque «ad innalzare il dato tendenziale» (il Prodotto interno lordo), riducendo in proporzione in rapporto con il deficit (le spese). Un principio tanto più valido se i tagh per finanziare la riforma vengono fatti soprattutto sulla spesa corrente, salvando quella per investimenti. D'altra parte il documento non ha accolto l'ultima l'ipotesi avanzata da Gianni Alemanno. L'idea sarebbe quella di ottenere in sede Ecofin una deroga al limite del 30Zo imposto da Maastricht, e ottenere uno sforamento fino al 40Zo del Pil per i prossimi due anni. Due gh impegni da prendere a fronte di questa deroga: un piano credibile di crescita (accompagnato ad esempio da nuove infrastrutture) e l'impegno a rientrare nel 307o entro il 2007. «L'argomento non è stato considerato», spiega una fonte, perchè molto «politico» e «non aveva senso inserirlo in un documento di quel tipo». Risolta la questione copertu¬ ra, c'era poi da affrontare quella di come modulare i tagh. Il documento ha sancito l'idea di suddividere le riduzioni fra Irpef (due terzi) e l'Irap (un terzo). Sia l'Udc che An spingono molto per questa soluzione, soprattutto dopo l'approvazione di una manovra che ha ridotto l'entità degh incentivi alle imprese. Infine il ridisegno della curva Irpef, altro tema caldo di confronto. Il documento recepisce l'ipotesi «tre più uno». Fatta salva la area di «non tassazione (fino a ottomila euro), ci sarebbe una prima aliquota al 23'Ki (per chi guadagna fino a 33 mila euro), una seconda al 330Zo per chi dichiara 80 mila o 100 mila euro, al 390Zo per chi guadagna fino a 500 mila euro, al 450Zo per chi supera il fatidico «miliardo» (deUe vecchie lire) di imponibile. Quest'ultima però sarebbe a «perdere»: vale a dire che rimarebbe in vigore solo per qualche anno dall'approvazione deha riforma. Giuseppe Vegas
Persone citate: Baldassarri, Fatta, Gianni Alemanno, Giuseppe Vegas, Tarolli, Vegas
Luoghi citati: Bankitalia, Roma
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