«Blair era deciso a dare le dimissioni»

«Blair era deciso a dare le dimissioni» ATTESO PER MERCOLEDÌ' IL VERDETTO DI LORD BUTLER SULL'USO DELL'INTELLIGENCE PRIMA DELL'ATTACCO «Blair era deciso a dare le dimissioni» Un mese fa, lo rivela la Bbc Dissuaso dai suoi fedelissimi Maria Chiara Bonazzi LONDRA Mentre gli intrighi di governo si addensano come una nube tossica intomo a Blair, la Bbc rivela che un mese fa il primo ministro britannico aveva seriamente preso in considerazione l'idea di dimettersi, senonché quattro ministri fedelissimi lo hanno persuaso a restare. Ma intanto, pochi giorni prima della pubblicazione del rapporto Butler sull'uso dell'intelligence prima della guerra in Iraq, Pauline Neville-Jones, ex capo del comitato congiunto dei servizi segreti, ha detto che il premier deve essere considerato «in ultima analisi responsabile delle lacune dei servizi segreti nel periodo che precedette il conflitto». Blair sta per entrare in un'altra di quelle settimane cruciali dominate dall'interrogativo se la sua leadership sia finalmente giunta al capolinea. Si ritiene che le conclusioni del dossier Butler, la cui pubblicazione è prevista per mercoledì, possano rivelarsi molto più scomode per il governo di quelle all'acqua di rose del giudice Hutton, anche se non è considerato probabile che il documento tartassi il primo ministro al punto da indurlo a lasciare Downing Street. Ma la storia delle dimissioni rientrate ha esposto tutta la fragilità politica di Blair in questo momento, anche se secondo lo stesso caposervizio politico della Bbc, Andrew Marr, il primo ministro «ha attraversato una lunga notte dell'anima» ma ora è fermamente intenzionato a non mollare. Secondo indiscrezioni provenienti dal governo (all'in- temo del quale «le tensioni non sono mai state tanto alte negli ultimi anni»), lo scorso novembre il primo ministro si sarebbe messo d'accordo con il cancelhere allo Scacchiere Gordon Brown di cedergli il timone «più o meno a quest' epoca», ma a quanto pare Blair ha detto ai suoi amici che «sono tutte sciocchezze». Tuttavia la Bbc ha appreso ieri mattina che in giugno, sull'onda della batosta alle elezioni anuninistrative ed europee, quattro ministri «leali¬ sti» erano così preoccupati che Blair potesse dimettersi che sono intervenuti personalmente per dissuaderlo. Il ministro della Sanità John Reid, dell'Istruzione Charles Clarke, della Cultura Tessa Jowell e del Commercio Patricia Hewitt gli hanno esplicitamente chiesto di tener duro e gli hanno garantito l'appoggio del governo. Ieri Tessa Jowell ha tuttavia minimizzato: «Non credo che Blair abbia mai manifestato alcuna intenzione di dimettersi». Il primo ministro continua a dire che vuole condurre i laboristi alle prossime elezioni, previste a maggio del 2005, a meno di diventare una palla al piede per il partito. Ma il redde rationem, secondo alcuni commentatori, potrebbe non essere lontano. Il dossier Butler, in concomitanza con due by-election amministrative che i laboristi rischiano di perdere, potrebbe sferrare un altro brutto colpo a Blair. Nel frattempo si leva infatti già la voce di chi crede che giocare a scaricabarile non gli sarebbe possibile. «Non credo che il livello politico in nessun Paese possa sottrarsi alle conseguenze di un faUimento del sistema», ha detto Pauline Neville-Jones, secondo la quale, se il dossier Butler identificherà le lacune dell'intelligence, il primo ministro dovrebbe riconoscere i suoi errori. Blair aveva già cominciato a mettere le mani avanti nei giorni scorsi, dicendo che è possibile che le armi di distruzione di massa non si trovino mai. Il mandato dell'inchiesta di Butler, annunciato sei mesi fa, era limitato al punto che i liberaldemocratici, e poi i conservatori, avevano deciso di non parteciparvi. All'inizio si era detto che non avrebbe criticato individui singoli, ma adesso, secondo alcune indiscrezioni circolate sulla stampa inglese, si ritiene che potrebbe fare pronunciamenti significativi sul ruolo dell'attuale capo del comitato congiunto dei servizi segreti, John Scarlett (che, su nomina di Blair, si prepara a diventare direttore del controspionaggio MI6) e dell'ex capo delle comunicazioni di Blair, Alastair Campbell. Blair venerdì durante una corsa per beneficenza con gli olimpionici britannici

Luoghi citati: Iraq, Londra