Posata la prima pietra del nuovo ospedale

Posata la prima pietra del nuovo ospedale ENTRO TRE ANNI ALBENGA AVRÀ UNA STRUTTURA SANITARIA ALL'AVANGUARDIA CON TUTTE LE SPECIALITÀ DI BASE Posata la prima pietra del nuovo ospedale Cerimonia ufficiale ieri mattina Romano Strizioli ALBENGA «Abbiamo realizzato un sogno». Il sogno di un ospedale moderno, all'altezza della sanità degli Anni Duemila. Questo il primo contenuto dei discorsi di inaugurazione del nuovo nosocomio, svoltasi ieri mattina di fronte ad autorità e sindaci del comprensorio (il capannone un tempo della EcoAlbenga ospitava quasi 400 persone). Un sogno che si è realizzato grazie alla determinazione da parte di chi quest'opera l'aveva voluta. Non ima singola persona ma tutta una catena di volontà che non si sono contrastate, riuscendo a trascinare l'opera sino alla reahzzazione. Il nuovo Santa Maria di Misericordia verrà ultimato in tre anni (esattamente 1095 «giorni naturali e consecutivi»), avrà 220 posti letto (di cui 160 gestiti dall'Asl), e sorgerà in luogo baricentrico sull'area ex Ledoga, in contiguità con la caserma Turinetto, lungo la strada che porta al casello autostradale. Il corpo di fabbrica avrà due piani più seminterrato e due blocchi di ulteriori tre piani con al di sopra un attico. Erano le 12 e 9 minuti quando, dopo la benedizione da parte del vescovo monsignor Oliveri, una ruspa ha abbattuto simbolicamente l'unico muro rimasto in piedi del vecchio magazzino. Sul palco si sono alternati dapprima Ubaldo Fracassi e Teresiano De Franceschi, direttore gestionale delegato alla reahzzazione dell'ospedale. L'importante struttura, destinata ad assumere un ruolo d'avanguardia nella sanità regionale, è già totalmente finanziata e si prevede che la scadenza dei tre anni sarà rispettata, in quanto i terreni e gli edifici, dati in pagamento della metà del costo complessivo, passeranno di proprietà della società vincitrice dell'appalto (la stessa che ha realizzato a Savona il Terminal Crociere) solo a lavori ultimati. E' stato evidenziato come la progettazione, molto impegnativa, anche per i tempi stretti impiegati, sia stata fatta da parte dell'Ufficio Tecnico dell'Asl. In particolare sono stati ringraziati i sindaci Zunino, Melgrati e Torrengo per le modifiche fatte ai piani regolatori di Albenga, Alassio e Cisano, grazie alle quali sono stati valorizzati al massimo i terreni dell'Asl provenienti da lasciti. Beni dati a parziale pagamento del grande appalto (hanno fruttato esattamente 19 milioni 645 mila eviro) a cui si sono aggiunti finanziamenti messi a disposizione dalla Regione (rappresentata alla cerimonia dall'assessore alla Sanità Roberto Levaggi) per un ammontare di 18 milioni 648 mila euro. Nei discorsi è stata delineata la «road map» attraverso la quale si è giunti a questo impor¬ tante avvio dei lavori. Il protagonista dell'operazione. De Franceschi, soprannominato affettuosamente «il mastino», per via della determinazione con cui ha saputo affrontare scaden- ze e difficoltà politico-legali, sempre fiancheggiato da Angelo Barbero, ha dovuto mettere d'accordo: Comune di Albenga, Ministero della Difesa, Ministero della sanità, Regione. Il mini¬ stro Scajola ha inviato un telegramma di felicitazione; fra le autorità l'onorevole Nan, il neopresidente della Provincia Bertolotto e il Prefetto Macrì. De Franceschi ha ricordato: «C'è stato un momento, quando crollò il tetto della parte vecchia, ora ristrutturato, che si parlava addirittura di chiusura. I più bravi primari se ne andavano, c'era aria di smobilitazione. Da qual momento, pur sapendo che si voleva realizzare il nuovo nosocomio, l'Asl ha investito. Ora ci sono due nuove sale operatorie e entro l'anno ritornerà il "punto nascite". Nell'ultimo triennio sono state spese 3 miliardi di lire e altre apparecchiature sono in arrivo. L'ospedale è passato nella graduatoria ligure dall'undicesimo al primo posto». li vescovo benedice il cantiere del nuovo ospedale albenganese

Luoghi citati: Alassio, Albenga, Comune Di Albenga, Savona