Armstrong cede la maglia gialla di Gianni Romeo

Armstrong cede la maglia gialla TOUR: VIA UBERA A UNA FUGA, VINCE O'GRADY Armstrong cede la maglia gialla Gianni Romeo Lance Armstrong è diventato farmacista. Misura la fatica con il bilancino, studia ogni particolare perché non gh possa sfuggire il record dei record, sei Tour consecutivi in giallo a Parigi. Mercoledì aveva conquistato il primato, dopo la cronosquadre. Nelle cinque edizioni precedenti, quando era riuscito ad arrivare in vetta dopo le prime tappe, non aveva più mollato la testa della classifica. Questa volta no. Perché logorarsi, lui e la squadra? Così ha dato via libera a una fuga di buoni passisti fin dal km 16. I cinque hanno ringraziato e sono andati a guadagnarsi la pagnotta. Si son fatti 184 km di fuga e sono arrivati al traguardo con quasi un quarto d'ora, un vantaggio d'altri tempi, come soltanto al Tour ormai può succedere. Ma non c'è problema. I piccoli eroi di ieri, dalla nuova maglia gialla Voeckler, il campione di Francia, all'australiano O'Grady, il vincitore di tappa, sono nel mirino di Armstrong anche se ora li illude una classifica generosa. L'americano ieri ha ribadito: «Non vado alle Olimpiadi, preferisco giocare con i miei bambini». Avrebbe avuto interesse la Fassa Bortolo a bloccare la corsa, se Petacchi fosse il fratello gemello di quello visto al Giro. Ma valeva la pena dannarsi per uno sprinter che sulle strade di Francia finora non gh è nemmeno parente? Fra l'altro Petacchi a metà corsa è pure caduto, lui come tanti altri prima e dopo, rimediando una botta forte a una spalla. Il vento e la pioggia hanno provato duramente i corridori, ieri. Allo sprinter principe del Giro, e magari a Cipollini, si presenta oggi ima tappa da non sciupare, tutta piatta. Poi le difficoltà andranno in crescendo. se falliscono ancora saranno guai. L'episodio di giornata ha premiato dunque il giovane Thomas Voeckler, 25 anni, ma ha premiato soprattutto il ciclismo transalpino, che negli ultimi due Tour aveva esibito la maglia gialla soltanto per un giorno (Nazon). Ma ieri si è guardato ancora alla giornata precedente, dove la cronosquadre regolata da codicilli astrusi ha scatenato le polemiche. Gilberto Simoni voleva andarsene dal Tour, ieri mattina. Era a metà fra l'infuriato e il demoralizzato. Il suo ds Corti e gh altri della Saeco hanno faticato molto, ad ammansirlo. Arrivato con 6" di ritardo dal suo team per una caduta a 400 metri dal traguardo, gh è stato assegnato il tempo reale, con una punizione di oltre un minuto, e non quello tarato, dato alle squadre in base ai piazzamenti. La Saeco era nona, quindi il distacco dai primi era fissato in l'30"; Gilberto, dopo una corsa alla morte, si è ritrovato staccato di quasi 3', come le squadre che avevano preso la crono sottogamba, sapendo che i 3 minuti erano appunto il distacco massimo fissato dai regolamenti. Il Tom vuole stupire, studia sempre nuovi effetti speciali, ma dovrebbe rispettare dì più i corridori e non tramutare la corsa in ima lotteria. Amiens-Chartres, arrivo: 1. O' Grady (Ausi, Cofidis) km 200,5 in 5h 05'58" media 39,300; 2. Piil (Dan) st; 3. Casar (Fra) st; 4. Voeckler (Fra) st; 5. Backstedt (Sve) a 3"; 6. McEwen (Ausi) a 12'33", seguito dal gruppo. Ritirato McGee. Classifica: 1. Voeckler; 2. O'Grady a 3'13"; 3. Casar a 4'06"; 4. Backstedt a 6'06"; 5. Più a 6'58"; 6. Armstrong a 9'35"; 21. UUrich a 10'30"; 27. Nardello a 10'46"; 73. Simoni a 12'57". Oggi sesta tappa, Bonneval-Angers di km 196, per velocisti.

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