Panico in Russia, assalto agli sportelli delle banche di Anna Zafesova

Panico in Russia, assalto agli sportelli delle banche LA PRIMA AD ESSERE COLPITA DA QUESTO FENOMENO E' STATA LA GUTA, IERI E' TOCCATO AD ALFA-BANK Panico in Russia, assalto agli sportelli delle banche risparmiatori in fila per ritirare i loro depositi dai principali istituti privati Anna Zafesova MOSCA «La banca è chiusa a causa del riflusso dì capìtah e non è in grado per il momento di effettuare pagamenti». Questo annuncio, lapidario ma sincero, è affisso alla porta dell'ufficio centrale della Guta-Bank, uno degU istituti della top 20, e riassume in modo efficace il terremoto che sta scuotendo il mondo bancario russo. Assalti di clienti agli sportelli, code chilometriche davanti alle agenzie, bancomat prosciugati, folle dì risparmiatori che corrono per Mosca nel tentativo di rìacciuffare i loro soldi, banche sbarrate. Sembra di rivìvere l'agosto 1998, e i russi assumono le ormai abìtuali regole dì comportamento da crack finanziario, senza però troppa speranza di riavere indietro ì loro soldi. Ormai il panico è generale e vacillano gli istituti più grossi: la Guta-bank si è arresa e verrà inghiottita dalla statale Vheshtorgbank. L'Alfa-bank, numero 4 per attivi e la più grossa banca privata a operare nel settore retali, è in apnea dì liquidità dì fronte a folle dì clienti che voghono chiudere il conto. Le banche minori cadono come birilli, la hsta delle vittime conta onnai una ventina di nomi. Il mercato interbancario è paralizzato e le big hanno cominciato a svendere ;li attivi, soprattutto iramobiiarì, per far fronte alla crisi di liquidità. Il governatore della Banca Centrale Serghej Ignatiev è stato costretto ieri a smentire l'eventualità di un default. La Banca Centrale ha abbassato drasticamente la so¬ glia minima obbligatoria per le riserve delle banche, dall'8 al 3,5 per cento, per aiutare gli istituti. Ma il tasso di crescita dei depositi è crollato di 100 volte in un mese, ì clienti fuggono come i lemming: una situazione in cui nessuno può ormai sentirsi al sicuro. Ad approffitare di questa situazione è la Sber Bank, totalmente controllata dallo Stato, e che già oggi controlla in una posizione di monopolìo dì fatto ben il 6207o del mercato della clientela privata. La crisi bancaria è nata a fine maggio, quando la Banca Centrale ha revocato la licenza a Sodbiznesbank, un istituto di media grandezza accusato di compbcità in un sequestro dì persona. Caso eccezionale e apparentemente isolato. Ma le allusioni di alcuni personaggi altolocati e la presenza di decine di scheletri negli armadi di tutti gli istituti russi ha scatenato ima paranoia che ha fatto schizzare alle stelle i tassi sul mercato interbancario. Alcune pìccole banche hanno preferito chiudere senza aspettare esortazioni, mentre negli ambienti circolavano Uste nere, vere o presunte, delle imminenti vittime e la Banca Centrale, pur tranquilbzzando, faceva contemporaneamente capire che molti nomi sarebbero rimasti fuori dal nuovo assetto bancario del Paese. Che le voci sulle «liste nere» foséetw prosate dalla stessa Banca Centrale allo scopo dì creare un effetto dominò tra le piccole banche dalle attività spesso ambigue, è un sospetto difficile da eliminare. La «pulizia» del mercato conveniva anche ad alcuni big russi e stranie- ri. Ma dopo un mese e mezzo dì nevrosi bancaria anche i colossi hanno cominciato a vacillare. Guta-bank ha perso il 20 per cento degli attivi in un mese a causa di voci che giravano. Poi è jartito il pettegolezzo sull'Alfasank e l'effetto è stato immediato: -'l'istituto ha v erogato 100 milióni di dollari cash in tre giorni. «I gossip e le paure sono un meccanismo che si autoahmenta - spiega l'analista Serghej Donskqj della Troika Dialog - in questo clima qualunque voce diventa vera». Problemi psicologici dunque, come insiste anche U governatore Ignatiev che si dice comunque disposto ad aiutare gli istituti sani in difficoltà e in particolare afferma che l'Alfa ha risorse sufficienti a far fronte a qualsiasi attacco di risparmiatori. Ma qualcuno potrebbe approfittare di questo clima per pescare nel torbido e ìl vicepresidente di Alfa-bank Alexandr Gafin lo fa capire chiaramente: «Sappiamo chi ha diffuso queste voci e come lo ha fatto». A questo punto sono gli stessi banchieri a chiedere a Ignatiev di pubblicare una «bsta bianca» di banche pulite per fermare il panico. Ma è stata proprio la Banca Centrale a trattare il «provvidenziale» acquisto della Guta dalla Vneshtorgbank che porta allo Stato una delle maggiori banche private. E nella crisi di paranoia non è certo lo Stato - proprio quello che ha fatto fallire la Jukos e che accorcia sempre più il guinzaglio al settore privato - a potersi guadagnare la fiducia degli operatori e dei risparmiatori. Panico in Russia tra i risparmiatori: lunghe file davanti agli istituti di credito e bancomat presi letteralmente d'assalto Panico in Russia tra i risparmiatori: lunghe file davanti agli istituti di credito e bancomat presi letteralmente d'assalto

Persone citate: Alexandr Gafin, Ignatiev

Luoghi citati: Mosca, Russia