La moschettiera sexy di Gaultier di Antonella Amapane

La moschettiera sexy di Gaultier CHIUDE L'ALTA MODA A PARIGI La moschettiera sexy di Gaultier La donna dello stilista francese seduce vestita da Zorro o con un abito da sposa che non nasconde nulla Sacro e profano si mescolano da Grimaldi e Giardina Antonella Amapane inviata a PARIGI Fra spose erotiche e madonne svelate si conclude la couture parigina. E' casta davanti e spudorata dietro la moschettiera in abito nuziale firmato Jean Paul Gaultier. Coperta da un mezzo vestito in candido chiffon plissé, mostra schiena e glutei, caracollando su iperbolici stivaloni inguinali e un lungo velo bianco. Sacro e profano si sposano sul podio anche da Grimaldi e Giardina che - ispirandosi alla Vergine di Pompei e quella del Divino Amore di Roma - creano abiti trasparenti a sfogliatelle di organza, decorati da foglie e altri elementi scippati alla natura. Applaudono convinte, Catherine Deneuve, Jane Birkin e Liz Hurley in platea da Gaultier, mentre scorrono arditi abiti «cappa e spada», tradotti in versione alta moda con giganti cappelli piumati, cotte di paillettes e guantoni, ampie mantelle sorrette da nascoste bretelle per consentire di portarle come zaini. I gambali da spadaccino sono una costante: di pitone, cuoio, coccodrillo, paillettes o broccato con tanto di speroni punteggiati da Strass. Anche in versione tandem-scomponibile: calza più sandalo. Così alti che una delle modelle inciampa rischiando di cadere rovinosamente. Athos, Aramis e Portos sono i nomi di toilettes con scolli ad acquasantiera, cappetrench, cappe-tailleur, cappekilt e cappe-frack rivisitate. Strepitosi. Nella sfida all'ultimo modello non manca il mitico Zorro, Don Diego De la Vega. Rivisitato a luci rosse con stivaloni neri stretti in vita da cinturegiarrettiera in cuoio black sadomaso, tuta scotch e camicia di pizzo vedo nudo. E' un trionfo la collezione del geniale Gaultier che ieri ha inaugurato in rue Saint Martin il nuovo palazzo riattato, un tempo sede di una cooperativa operaia. Sfilare a Parigi garantisce una visibilità a livello intemazionale, ma quanto costa? «Almeno 500 mila euro, abiti e sala compresi» dicono Grimaldi e Giardina, un atelier a Roma. «L'alta moda nel mondo non conta più di tremila clienti, trecento vengono da noi che realizziamo circa trenta capi al mese con un costo medio di quindicimila euro l'uno». I sacrifici per uno show all'ombra della tour Eiffel valgono quindi la candela? «Eccome» rispondono i due italiani, soddisfatti della folla di pubblico che ieri ha assistito al loro defilé apprezzando la carrellata di abiti dai drappeggi sharpei in tulle, con maniche simili a gatti a nove code. Intercalati da capi omaggio alla foresta invasi da tralci d'edera avviticchiata su veli e citazioni agli insetti. Alcuni, per la verità, davano una sensazione di dejà vù, ma i due stilisti sono giovani e scivolare nei remake, a volte, è inevitabile. «Siamo devoti alla Madonna, ricreare la sacralità di certi riti, mantenuti vivi dalle donne del Sud quando cambiano l'abito alla Vergine, é una delle cose che più ci affascina», raccontano Grimaldi e Giardina a fine sfilata. L'alta moda si riduce a pochi nomi, con una collezione omaggio a fiocchi e nodi si è ritirata anche la giapponese Hanae Mori. In compenso tornerà sul podio Givenchy, grande assente a questa edizione, sarà disegnato la prossima stagione dall' anglo-ganese Ozwald Boateng. Lusso e gioielli vanno a braccetto. Non a caso Vuitton sceglie di presentare i suoi nuovi monili cosparsi di diamanti durante i giorni della couture. La preziosissima linea del marchio di punta del Gruppo Lvmh si chiama Emprise, ha chiusure a prova di scippo ed é costosissima. Su una sola spilla si concentrano cento carati. I nuovi monili di Vuitton sono preziosissimi Su una spilla ci sono diamanti per 100 carati Alato la donna «moschettiere » di Gaultier Sopra, da sinistra un modello di Grimaldi e Giardina e la sposa sexy di Gaultier

Luoghi citati: Gaultier, Parigi, Pompei, Roma