Protetti dal «criptofonino»

Protetti dal «criptofonino» E' IL PRIMO IN ITALIA^, DICONO GLI INVENTORI, SENZA RIVALI NEL MONDO Protetti dal «criptofonino» Dal Poli il cellulare a prova d'intercettazione Si chiama «Cryptech», ovvero «il criptofonino». E' un telefonino «blindato»: supersicuro, capace di mettere ko i sistemi di intercettazione, compresi quelli abitualmente usati dalla magistratura. Un oggetto del desiderio per maniaci della privacy, ma anche per top manager preoccupati di non essere spiati da concorrenti e ladri di segreti industriali, o ancora per banche e imprese che potrebbero temere la fuga di notizie. Naturalmente, l'invenzione può essere perfetta per proteggere le conversazioni di forze dell'ordine o magistrati, ma anche, in astratto, per aiutare i banditi, che potrebbero mettersi al riparo dalle orecchie dei carabinieri. Il «criptofonino» è il frutto delle ricerche portate avanti dalla «Caspertech» - un'impresa cresciuta all'interno di IP3, l'Incubatore ài innovazione del Politecnico - insieme ad alcuni componen¬ ti del dipartimento di Informatica dell'Università. Secondo i suoi inventori, non è solo il primo in Italia: addirittura, non temerebbe concorrenti al mondo. Lo spiegano Guido Cometto e Pavel Ivanov, amministratore delegato e responsabile tecnico di «Caspertech», che partono da una premessa: «Mai e poi mai lo venderemo a malintenzionati. Cerchiamo, come clienti, aziende, settori governativi e statali, o soggetti che subirebbero danni se spiati, ma non avrebbero nulla da temere da un poliziotto». Cometto e Ivanov raccontano che i Gsm «sono oggiintercettabilissimi: basta disporre dell'attrezzatura giusta che costa dai 200 ai 400 mila euro». Sistemi di intercettazione di cui dispongono le forze dell'ordine, ma di cui si possono dotare (illegalmente) anche soggetti interessati a rubare conversazioni. Di qui l'idea di mettere a punto un super-sistema che consenta di effettuare telefonate cifrate: «Si tratta di un software applicato su un palmare Htc già in commercio. Abbiamo brevettato il nostro sistema, che si applica su Gsm, e stretto un patto con il costruttore che ci consentirà di vendere il criptofonino a circa 3000 ^. Finora nessuno è riuscito a corrompere gh algoritmi che usiamo. Esistono da tempo protezioni efficaci per la telefonia fissa, a cominciare dal classico "telefono rosso" della Casa bianca, mentre poco o nulla era finora disponibile per i Gsm. La nostra è una protezione così sicura che per violarla occorrerebbe la Cia». Ma i Gsm sono davvero colabrodo? Per Marco Mezzalama, esperto di sicurezza informatica di fama intemazionale nonché pro-rettore del «Poh», «La sicurezza è un concetto relativo: il Gsm non è nato per tutelare segreti militari, tant'è vero che esistono sistemi, come i sateUitari, a sicurezza più elevata. Nel mondo, si è scelto cioè di adottare i Gsm non perché nessuno scienziato sapesse inventare di meglio, ma perché lo standard di sicurezza che garantisce è perfetto pqr l'utente medio. E' chiaro che i Gsm sono intercettabili. Del resto, qualcuno crede che il Mossad o la Cia parlino sui Gsm? O che lo facciano i banditi veri, dai terroristi ai trafficanti di scorie nucleari? Lodo dispongono già di sistèmi mighori». Quanto al «criptofonino», Mezzalama ne parla in termini positivi: «E'una tecnologia certamente interessante, che ha il merito di comprimere algoritmi efficaci occupando poca memoria. Siamo molto febei sia stato messo a punto nel nostro Incubatore». E la possibilità che, se in mani sbagliate, possa ostacolare le forze dell'ordine? «Nessun sistema di protezione è inviolabile. E comunque, quando si tratta di tecnologia, tutto dipende sempre dall'uso che se ne fa. Sul piano etico, il problema esiste: le innovazioni possono aiutare la società, ma anche il malaffare ». [g. fav.] "^223?**'****--

Persone citate: Cometto, Guido Cometto, Ivanov, Marco Mezzalama, Mezzalama, Pavel Ivanov

Luoghi citati: Italia