Spalmadebiti, nuova minaccia dall'Europa di Guglielmo Buccheri

Spalmadebiti, nuova minaccia dall'Europa L'EVENTUALITÀ' DI CONSEGUENZE IIV1MEDIATE APPARE PERO' REMOTA Spalmadebiti, nuova minaccia dall'Europa Bolkestein, commissario per il mercato interno: una legge contro le norme Lunedì i club devono presentare i documenti per l'iscrizione ai campionati Guglielmo Buccheri ROMA Quando Mario Monti, Conunissario Ile alla concorrenza, ritirò il cartellino giallo nei confronti del decreto salva-calcio, i club italiani tirarono un sospiro di sollievo, ma, allo stesso tempo, sapevano che la partita con l'Unione Europea non si era cbiusa. Allontanati, infatti, i dubbi su un provvedimento che potesse tradursi in possibili aiuti di stato alle società di calcio (la legge venne modificata in un suo passaggio formale), rimaneva in gioco l'ammonizione di Fritz Bolkestein, Commissario per il mercato intemo, da ieri mattina diventata richiesta formale al nostro governo perchè la legge battezzata spalmadebiti «viola le nonne europee sulla contabihtà in quanto il bilancio di un certo numero di club non dà una immagine veritiera e corretta». La contesa con le istituzioni comunitarie, dunque, si arricchisce di un nuovo capitolo che contribuisce a far rotolare il pallone sempre più nel caos. Roma, Lazio e Parma, ma anche Milan e Inter, società che più delle altre fecero ricorso al decreto salvacalcio per chiudere i propri bilanci al giugno 2003, guardano all'Europa con preoccupazione, ma l'eventualità che il passo fatto da Bolkestein procuri terremoti immediati appare molto remota. L'Ue ha chiesto all'Italia di modificare il provvedimento che consente ai club di spalmare su dieci anni le perdite dovute alla svalutazione del parco giocatori concedendo al nostro governo altri due mesi. Una volta scaduto l'ultimatum, Bolkestein potrebbe rivolgersi alla Corte di Giustizia dell'Ue con l'obiettivo di arrivare ad ima sentenza che dichia-' ri illegale la legge. Ma, anche in presenza di un eventuale giudizio negativo della Corte nei confronti dell'Italia, i club non subi¬ rebbero conseguenze se non quella di vedersi proibire in futuro provvedimenti analoghi. «Il decreto salva-calcio - spiega il professor Giovanni Fiori, docente di Economia aziendale alla Luiss non consente alle società di guadagnare, ma sicuramente è contrario ai principi di contabihtà europei permettendo di spalmare le perdite in dieci anni. Ma una legge europea in proposito ci sarà soltanto il prossimo anno e, poi, il decreto sotto esame era valido solo per la stagione 2002-2003». La partita più insidiosa fra i nostri club e l'Ue era quella per i possibili aiuti di stato, dubbi svaniti dopo l'intervento governativo. Nella contesa per la violazione di norme contabili, invece, giocano a favore delle nostre società di calcio due fattori: da un lato un'iter burocratico europeo che, fra sentenze e appelli, potrebbe durare dai sei agli otto anni. Dall'altro l'ambito temporale (stagione 2002-2003) a cui si rivolge il provvedimento del governo italiano. «La possibilità di spalmare le perdite - continua Fiori - ha significato all'epoca la salvezza di diversi club. Io ho preparato la perizia che consentì alla Lazio di svalutare i suoi giocatori: la loro valutazione complessiva era di 250 milioni di euro diventata di 50 alla fine del mio esame, basato su parametri come l'età, le offerte sul cartelhno dell'atleta negli ultimi scambi di mercato e se il giocatore era titolare nel club o in nazionale. I duecento milioni di differenza senza il decreto salva-calcio sarebbero andati a gravare sul bilancio della società». Oggi i club italiani si ritrovano nuovamente con il cartellino giallo dell'Ue, ma Fritz Bolkestein fa meno paura perchè gli effetti dello spalmadebiti sono stati già acquisiti. Da temere di più è, infatti, la corsa contro il tempo per l'iscrizione al prossimo campionato: lunedì scade il termine Galliani, Carrara e Pescante (nella foto) hanno incontrato ieri il ministro Urbani per discutere dei problemi del calcio per presentare in Figc i documenti necessari, fra gh altri, quelli che dimostreranno il pagamento dell'Irpef al 30 giugno 2003 e gh stipendi ai dipendenti fino a gennaio 2004. La Covisoc avrà una settimana per emettere i verdetti, poi ci sarà tempo fino al 22 luglio per presentare eventuah ricorsi e per il 26 è atteso il pronunciamento della Coavisoc, commissione d'appello della Federcalcio. Il 27 l'ultima parola al Consiglio federale.

Persone citate: Bolkestein, Fritz Bolkestein, Galliani, Giovanni Fiori, Mario Monti, Pescante

Luoghi citati: Carrara, Europa, Italia, Lazio, Parma, Roma