«L'Italia deve cambiare regime, come la Spagna» di Paolo Mastrolilli
«L'Italia deve cambiare regime, come la Spagna» IL REGISTA DI «FAHRENHEIT 9/11 »: IL CAPO DELLA CASA BIANCA MERITA L'IMPEACHMENT «L'Italia deve cambiare regime, come la Spagna» Moore: spero che la gente rimuova chi ha appoggiato Bush, e che il mio film contribuisca incontro Paolo Mastrolilli NEW YORK PRIMA avviene il cambio di regime in Italia, meglio è». A Michael Moore non è bastato scatenare polemiche negli Stati Uniti con «Fahrenheit 9/11»: ora che il film esce in tutto il mondo, vuole trasformarlo in una clava da abbattere sui governi alleati del presidente Bush. Il regista lo dice chiaro, incontrando la stampa estera a New York: «Penso che gli spagnoli abbiano cominciato la tendenza, rivoltandosi contro il primo ministro che non aveva ascoltato la loro volontà. Ora la mia sincera speranza è che i leader australiani, italiani e tutti gli altri che hanno appoggiato Bush in questa guerra vengano rimossi dai cittadini dei loro Paesi, e mi auguro che il mio film contribuisca. Non posso immaginare un italiano che guardi "Fahrenheit 9/11" ed esca dal cinema dopo due ore senza pensare: cosa diavolo ha fatto il nostro premier, mettendosi insieme con Bu¬ sh? E' una cosa imbarazzante per l'Italia». Eppure i critici dicono che molte denunce nel film sono false. «Quah? Indicatemi quali. Io ho fatto giornalismo editoriale, come il New York Times quando appoggia un candidato. Ma le mie opinioni sono basate su fatti indiscutibili. I fatti sono tutti veri, e pubblicherò sul mio sito Internet le prove. Non è legittimo chiedere perché un aereo volò con sauditi a bordo quando lo spazio Usa era chiuso? Perché solo 30 passeggeri su 142 furono interrogati? Non è legittimo indagare sulle relazioni tra le famiglie Bush e Bin Laden? Non è legittimo chiedere all'ex governatore del Texas perché i taleban avevano visitato il suo Stato? Abbiamo invaso l'Afghanistan solo per dominarlo con i nostri surrogati». Ma lei non è contento che Saddam non sia più alpotere? Quando cade un dittatore così è ovvio essere soddisfatti. Però facciamo attenzione a cosa desideriamo». Che cosa farà per influenzare le Presidenziali di novembre? «Nulla, ho già girato il film. Ora cercherò di spingere la gente a vederlo e poi a registrarsi per votare. La mia missione è rimuovere Bush dalla Casa Bianca». Lavorerà per la campagna del candidato democratico Kerry? «Non l'ho mai incontrato, ho riserve verso tutti coloro che hanno appoggiato la guerra, e non voglio dire agli americani chi votare. Ma penso che la maggioranza preferirebbe votare per un calzino piuttosto che per Bush». Se l'intervento in Iraq era illegale il Presidente dovrebbe subirne le conseguenze? «Abbiamo incriminato Clinton per una macchia su un vestito blu. Nel caso di Bush parliamo di soldati mandati a morire, e credo che dovremmo considerare l'impeachment». ll regista Michael Moore
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